Lago, borgo dell'entroterra cosentino che dalle pendici della catena costiera si protende verso il mare, il 15 novembre, in occasione della Festa d'Autunno, ha reso omaggio alla castagna con un convegno che si è tenuto nella Sala Consigliare del Comune.
Artisti e celebrità del mondo dello spettacolo si raccontano e raccontano le loro opere a cura di Ippolita Sicoli News
All'ombra delle antiche querce. Serra d'Aiello e il popolo del Mito
Il comune calabro di Serra d’Aiello già nel nome (Aiello dal latino agellum che significa piccolo campo coltivato) esprime la sua vocazione all’agricoltura
A metà strada tra il mare e i monti, all’origine ha tratto la sua fortuna dalle piacevoli ondulazioni della terra facili da dissodare e coltivare. Sembrava che la prua del destino di questo caratteristico borgo non avrebbe conosciuto altro vento, se non quello di brezza che agevola il navigante nella lunga traversata per mare. Ma evidentemente così non è stato.
La cultura mafiosa tra sacro e profano
La cultura mafiosa tra sacro e profano
Il funerale Casamonica ha sollevato sconcerto e scalpore per i retroscena che vedono alcuni ambienti della Chiesa complici esplicitamente ed implicitamente di tale evento. Della collusione Stato mafia eravamo tutti più o meno al corrente, ma riguardo il coinvolgimento della Chiesa nell 'apparato mafioso, c'era ancora chi urlava allo scandalo pilotato.
AMANTEA (CS). ''Porte aperte sul paesaggio'': la spiritualità pittorica di Nikolay Stoyanov
La pittura dell'artista bulgaro sorprende per le evocative suggestioni simboliche che suscita nell'osservatore
Forti richiami alla pittura russa serpeggiano sull'impronta naive presente nei dipinti in cui i tratti perdono la loro linearità, per assumere il carattere sinuoso proprio del cielo e del mare, che investe la sfera della spiritualità. Ciò è messo in risalto dai ricorrenti richiami alle cupole ortodosse e dalle spirali che solcano i cieli di un azzurro immacolato, suggerendo un richiamo all'arte vangoghiana inserita in una nuova e personalissima prospettiva.
AMANTEA (CS). Paesaggi d'arte nel borgo amanteano
Ci sono luoghi dove il tempo, da artista, incide rughe sulla pietra nuda, scava nella roccia, rispolverando tracce di una terra stranamente prodiga
Semi si schiudono al sole e al freddo, ascendono in viluppi intricati di macchia verde, specchi di giungla a ridosso dei muri. Ci sono luoghi dagli echi sepolti che spronano a sollevare il passo verso nidi rinfrancanti di nuvole, lontano dai rumori. E poi ancora, luoghi in cui ti dimentichi la turbinante voce del mare, perché forte è il richiamo dei colli che ti risucchiano verso le loro tonde sommità.
AMANTEA (CS). ''Porte aperte sul paesaggio'': Il palazzo Carratelli tra ieri e oggi
Edificato nella seconda metà del '400 e ristrutturato e ampliato in seguito al terremoto del 1638, il palazzo Carratelli ha anticamente ospitato personaggi prestigiosi come il cardinale di Benevento Francesco Maria Orsini, futuro papa col nome di Benedetto XIII, che fu ricevuto in loco il 14 giugno 1692.
AMANTEA (CS). ''Porte aperte sul paesaggio'': Rievocazioni nell'arte pittorica di Elpidio Tecchia
Rievocazioni nell'arte pittorica di Elpidio Tecchia
Nello storico palazzo di proprietà della gallerista Camilla De Martino, a proposito della rassegna pittorica "Porte aperte sul paesaggio" è stata inaugurata il 13 agosto alle 21 e 30 la personale del pittore Elpidio Tecchia residente ad Amantea da qualche anno ma originario di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).
AMANTEA (CS). Complesso monumentale di San Bernardino: La statua della Madonnina del Pane
Nel piccolo museo attiguo alla chiesa del complesso monumentale di San Bernardino di Amantea, ci viene incontro da lunghi secoli di silenzio la statua della Madonnina del Pane.
AMANTEA (CS): ''Porte aperte sul paesaggio'', Il pennello felice di Salvatore Tonnara
E’ difficile dare una definizione allo stile del pittore Salvatore Tonnara, il secondo artista in ordine cronologico che dal 2 al 9 agosto partecipa a “Porte aperte sul paesaggio”, iniziativa a sostegno degli artisti amanteani che meglio sanno interpretare attraverso la loro pittura il legame di appartenenza al centro storico di Amantea.
AMANTEA (CS). ''Porte aperte sul paesaggio'': la creativita' dei ricordi, personale di Pedrito Bonavita
Ad inaugurare le quattro personali di pittura inerenti al tema “Porte aperte sul paesaggio”, iniziativa promossa dalla scultrice Camilla De Martino che ospita le mostre nelle sale del primo piano del suo storico palazzo, sono state le opere dell’artista Pedrito Bonavita.
CULTURA CALABRA. ORIGINI DELLA 'NDRANGHETA: similitudini e divergenze con le altre culture mafiose
Come ho già specificato, è nella dimensione corale indotta dal caos il punto di forza della 'ndrangheta che si esprime nella centralità della figura materna la quale, come ricorda lo stesso Gratteri, incita alla violenza i propri figli.
CULTURA CALABRA. ORIGINI DELLA 'NDRANGHETA: IL SUPERAMENTO DEL CAOS
La parola 'ndrangheta dagli inequivocabili accenti onomatopeici, riconduce al suono disarmonico della chitarra battente. La disarmonia è uno degli attributi del caos, così come lo è il silenzio assordante. Il caos è il tutto, la panacea iniziale legata alla dimensione implosa, invisibile, non dominata dalla luce.
CULTURA CALABRA. ORIGINI DELLA 'NDRANGHETA: LO SBARCO DI DIONISO A LOCRI
La 'ndrangheta si afferma in Calabria prima ancora che come fenomeno criminale, come realtà culturale.
CULTURA CALABRA: ORIGINI DELLA 'NDRANGHETA
Con questo articolo intendo aprire una finestra sulla 'ndrangheta che non si prefigge come obiettivo l'analisi criminologica di questo fenomeno mafioso divenuto d'imponenza mondiale, bensì lo studio delle cause e dei processi collocati alla base di questa realtà ritenuta per molti versi insormontabile.
La Primavera e l'Arcadia perduta
La dea Flora, la fata Primavera è uscita allo scoperto, rendendosi operosa per i prati e i campi insieme agli altri magici spiritelli. Loro è la legge secondo cui ogni essere di luce deve rendersi presente attraverso la sua opera e non nel suo aspetto. Eppure, sono tante le testimonianze in ogni tradizione di chi giura di aver incontrato qualcuno e visto qualcosa andando ben oltre il muro della realtà illusoria.
Il pentagono e il ruolo dell'intelligenza rinascimentale
Siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio. È quanto si nasconde sul piano vibrazionale in ciascuno di noi. Sul concetto di contenuto e forma la filosofia ha fornito risposte differenti.
La Venere e la Gioconda
Essere presi totalmente da una persona si dice "Mi fa sangue" così come "ho nel sangue" indicando di essere posseduti da una forma di incantesimo. È questo il risvolto magnetico della fascinazione provocato da Venere "dea dell'amore" che come tante divinità ha il suo lato oscuro negli abissi.
Il Dio assente e l'uomo divino
Ci sono opere di un'attualita' sconcertante perche' riecheggiano nelle stanze dell'anima spoglie di qualsiasi orpello.
Il Medioevo tra logoi e nostoi
Siamo soliti concepire il logos al singolare nella sua complessità di significati. Logos dalla cui radice deriva anche Lingua è un termine prettamente greco che esprime più di tutti il pensiero più maturo della cultura ellenica.
La dea Vesta e il suo culto nell'Arte
La sacralità di Vesta Estia la ritroviamo nella posizione eretta delle statue che la rappresentano e dalla curiosa posizione assunta dalle dita. L'indice, seppur lievemente arcuato sospinge lo sguardo verso l'Alto sede dell'Uno. Richiama il dito indice che ritroviamo nell'iconografia di San Giovanni Battista riproposta da Leonardo e sempre dello stesso genio nel Cristo Redentore.
L'illusione pittorica e lo sguardo di Cristo
Creare un'immagine che esca dagli argini è una prerogativa dell'arte che matura la sua sfera estetica disgiungendola dal paradigmatico valore simbolico. L'Arte rappresentativa matura in elegante e disinvolta evoluzione nel passaggio dal Medioevo all'Umanesimo.
La Natura liberata e la Natura studiata. Il Naturalismo e la posizione dell'uomo
Iniziò il Medioevo a rappresentare per poi piano piano sostituire con l'uomo quanto di prodigioso esiste. Forse perché la selvatichezza era quanto di più lontano da Dio potesse esistere.
La fucina della memoria e le conquiste dell'uomo. Il Medioevo oltre se stesso
La mantella avvolge e non disperde. È la placenta posta magnificamente in rilievo dall'arte. Esprime l'intima accoglienza che perdura e si trasferisce all'esterno. Il borgo medievale, nonostante scoscenda dalla rocca, è sede d'incontro con l'aspetto femminile messo in risalto dalla cinta muraria.
Caravaggio e l'estetica del turbamento
Più l'uomo pensa di assolvere all'obiettivo di essere invisibile e distaccato da quanto propone, più lascia tracce di sé. Nell'arte come nella vita, così come nel tradimento coniugale.
Il senso del vuoto e l'integrità dell'androgine dal passato alla modernità
La pittura del Settecento e la scultura di cui Canova è il massimo esponente già guardano al nuovo periodo nascente. Le espressioni dolci che i soggetti esternano con la luce che sembra diffondersi da dentro, suggeriscono la Verità e l'esigenza di aderirvi, riposta nell'animo slanciato verso un desiderio inafferrabile di infinito.
Firenze e la croce
Il legame tra San Giovanni e Firenze è molto antico e dimostrato dalle opere artistiche e architettoniche che rendono la città ben nota in tutto il mondo. A San Giovanni Battista è intitolato anche il centro nevralgico delle opere più importanti che caratterizzano la città, come il Battistero di San Giovanni, Santa Maria della Croce e gli Uffizi.
Il Medioevo e l'arte della pietra
Mangiando ci nutriamo dell'Universo. Anche il cibo ci parla attraverso l'estetica dei legami con l'integrità. Inseriamo forme e saperi che ci nutrono dall'interno come le sostanze che ingeriamo. È questo il principio che ha permesso alla Natura di trovare un posto fondamentale nei culti fondati sui riti.
Il sentimento di fede nel Medioevo oscurantista
La corrispondenza ha sede nel cuore. Anche laddove la croce non si palesa chiaramente ed è velatamente presente, rappresenta il nocciolo dell'esperienza medievale. La ritroviamo difatti nell'incontro che fa scoccare la scintilla tra i due innamorati.
Dante, l'Amore e la Stella
Dante ci presenta il Purgatorio come un monte. Il monte, a differenza della montagna, stimola la figura di un triangolo isoscele. Il monte è slanciato, la montagna è massiccia. Come ho già spiegato nei precedenti articoli a proposito degli agrumi, il triangolo è l'evoluzione estetica che segue allo schematismo induttivo dei raggi della circonferenza.
Il Purgatorio di Dante e la visione medievale
Il Medioevo è un'epoca dalle marcate contraddizioni che senz'altro contribuirono a vivacizzarne i contenuti. La visione del mondo fornita da Gesù s'imprime in un nuovo concetto d'ordine che tiene conto della giusta successione di eventi.
Il Medioevo e la confusione tra bene e male
Il bue alato che rappresenta l'evangelista Luca ci riporta inesorabilmente alla simbologia mazdeico persiana degli Amesha Spenta.
Il bene, il male e il Manicheismo medievale
A differenza del Cristianesimo medievale che stimola pensieri ed emozioni cupe, il mondo pagano splende di luminosità e di una fantasiosa gamma di colori. Gli spiriti che animano boschi e brughiera sono creature fatate che suggeriscono stati di gioia.
Il Medioevo e la dimensione degli spettri
Il Medioevo è l'epoca delle visioni che non sempre vengono classificate in senso positivo. Alla base c'è il Cristianesimo col tema della Resurrezione che va a incrociare quello pagano degli spiriti immersi nella Natura. La Natura è spirito, dirà Hegel in Età Romantica recuperando quanto avvertito nel Medioevo.
La Divina Commedia e il tema dell'Amore
È sicuramente con Dante che il Dolce Stil Novo acquista la sua significativa importanza divenendo altro che non sia solo celebrazione delle virtù femminili. La sua Beatrice da donna storica si erge a modello indiscusso di grazia, portandolo a ergersi dal piano ontologico a quello metafisico.
La Vergine Maria tra Stilnovismo e tradizione cortese
Anche a proposito dello Stilnovismo Dante presenta delle forti originalità e proprio a riguardo di Beatrice. Partiamo dalla considerazione che il Dolce Stil Novo prende spunto dalla figura della Vergine di tramite tra l'uomo e Dio.
La Divina Commedia. La scelta del volgare e la modestia di Dante
Lo Stilnovismo pregna il Medioevo e pone altresì l'accento sull'invito a rinnovare senza sacrificare nulla delle tradizioni passate. Lo Stilnovismo in Dante assume caratteristiche proprie che universalizzano la sua impronta letteraria trasferendovi il progetto di rinnovamento che tocca in lui diversi ambiti, rendendo il suo patrimonio letterario poliedrico.
Il Medioevo tra Sacro e Soprannaturale
Il Medioevo è l'epoca del bianco e del nero e dei dissidi nell'anima. Si è in Cristo e attraverso di Lui si ascende al Padre, per cui quanto è della dimensione del Soprannaturale viene guardato con sospetto se non è nel nome di Cristo.
L'uomo e il Cosmo in età medievale
Chiudere è anche mantenere vivo il presente in sé stessi. Proteggerlo per dare inizio a una nuova vita. È qui il significato dietro il gesto ritualistico di serrare le imposte all'imbrunire, invitando il cielo ad entrare nella casa e a colmare lo spazio tra i muri di infinito.
Ramo e rame. Evoluzione nel mondo antico
Nonostante la pietra sia considerata materia inorganica, ci sono dei riferimenti che la assimilano al legno. Abbiamo visto come pietra e legno siano stati determinanti per l'evoluzione delle civiltà antiche.
La Magia e la profondità di Dio
La profondità è passato. La profondità è futuro. Il mare c'insegna che ogni sponda è inizio e fine. Ogni luogo è un abbraccio, qualcuno più forte degli altri che si esprime in verità. E in quest'abbraccio dimora il presente. Non ha senso un luogo se non è di stimolo a lungimiranti grandezze.
Il simbolo della croce ne ''Il Cenacolo'' di Leonardo
L'ambiguità è il neutro. Altra cosa è l'androgino. Se il neutro è associato alla vanificazione dei caratteri maschile e femminile, al contrario l'androgino ne è la sintesi. Sulla base di questo concetto possiamo dedurre che il primo è il nulla, la vanificazione di ogni principio, il secondo invece è la completezza che rimanda al Tutto divino.
Il Medioevo. Il fiore e la corte
Considerare il Medioevo chiuso alle influenze mediorientali e arabe significa non comprenderlo in profondità. Nonostante il pieno controllo della Chiesa sulla società e sulla vita culturale, sono tanti i riferimenti che ci riportano alla cultura mediorientale, attraverso l'Adriatico e l'Egeo.
Il cielo di Marte e la Firenze di Dante
In alchimia il metallo con la croce a cui corrisponde il pianeta omonimo è Mercurio collocato da Dante nel secondo cielo. La visione della croce nell'immensa luce composta dai beati è riferita al cielo di Marte, il quarto per ordine nell'ascesa verso il cielo più alto. Stupisce perché proprio al pianeta rosso Dante abbia associato il simbolo per eccellenza dei Cristiani.
Dalla luce alle stelle. Dante e il Paradiso
La croce nella luce che vede Dante è immagine di vera Resurrezione. Non c'è visione che non abbia un significato universale che elevi a vera fede quanto il credente ritiene. La visione di un santo o di un angelo è una visita che risolleva il nostro essere da una forma di scoramento, oppure la risposta tanto attesa a una supplica.
Dante e la visione come tramandamento della Luce
Nella luce ogni pelle è un velo e come tale nasconde e rivela. "Velo" e "rivelazione" che lo contiene sono presenti nella poetica di Dante il quale superbamente descrive il passaggio della luce nei corpi che ad essa tendono e da essa si fanno assorbire mantenendo ciascuno la propria visibile identità.
L'Arte. Il viaggio interno dal particolare all'universale
Che cos'è il Paradiso se non il luogo nascosto negli occhi di chi guarda? È tensione e se non fosse a parte rispetto a dove siamo, non sortirebbe lo stesso effetto di attrazione e di richiamo. È il luogo della luce, un lago d'oro tra le tenebre. È il luogo in cui si perde lo sguardo degli innamorati che di colpo si scoprono artisti.
Il Medioevo, la croce e la spada
L'immagine del volo sembra contrastare con la severità della pietra che diviene simbolo dell'architettura sacra medievale, in particolare del Romanico. Sebbene le abitazioni e le costruzioni nel Nord Europa fossero prevalentemente in legno, la pietra ha la sua rilevanza ovunque e ci ha lasciato testimonianza di sé attraverso gli imponenti castelli.
I sogni, l'ombra e l'istinto eroico
È dei sogni rimandarci a contenuti sui quali non ci soffermiamo mai doverosamente, o che diamo per scontati. È anche dei sogni distogliere dalle false convinzioni che condizionano i nostri rapporti interpersonali.
La doratura della melagrana e il nesso circolare col Natale
La bolla associata al blu ha il suo sapore artico e natalizio, così come estivo, delle profondità abissali. La bolla è blu, l'ampolla che deriva dalla stessa radice ha impressa anch'essa il carattere della trasparenza ma incolore. "Mille mille bolle blu!" cantava Mina.
Il Medioevo, tra ''Verità'' e Fatto
Ciò che il Clero medievale combatte, in realtà appoggia. È questo alla base di una miriade di contraddizioni che lacerano quel momento storico. Il prete pigro e ingordo o comunque, che vuol tenersi fuori dagli impicci, non è solo una trovata manzoniana inerente al Seicento, ma indica il personaggio tipico di quell'epoca.
Dalla pancia al ventre. L'Arte e la conquista della luce
Assodato che la pancia non piace a nessuno, c'è purtuttavia da fare un distinguo tra l'uomo e la donna. La pancia nell'uomo sembra non serva a un bel niente e ciò ha influito senz'altro sui canoni estetici epocali e moderni. Nella donna è ben diverso.
L'arco e l'Arche'
Ho parlato del triangolo come della prima figura geometrica. In effetti lo è, in quanto ottenuto dalla linea di congiunzione tra due segmenti o lati. Atipica è la posizione della circonferenza all'interno di tutte le figure geometriche intese anche come simboli, perché essa attiene alla dimensione di antetempore e a quella finale, oltre il tempo, che coincide col principio o punto di partenza.
Il Sacro delle unicità assolute
Cosa definiamo sacro? Senza voler banalizzare quanto lega l'uomo a questo sensibile aspetto della vita, siamo soliti definire sacro con la s minuscola quanto improvvisamente rapisce il nostro sguardo, scaldando l'anima e rendendo brillante anche un luogo prima anonimo. Siamo legati alla percezione di un luogo più di quanto ne siamo mai consapevoli e quel particolare che ci colpisce è in empatica sacralità con il nostro dove.
Il simbolo delle corna dal Sacro all'Eros
Il passaggio dalle mani prima alla zappa rudimentale e all'aratro poi, ha seguito un percorso che ha modificato il rapporto uomo Natura, uomo animale. Il bue, animale di tre lettere associato a una sacralità primitiva e discendente dall'uro, è diventato il tramite del capovolgimento del rapporto uomo rispetto all'ambiente.
Il ''Memento'' come via verso il cuore dall'antichità al Romanticismo
In ciò che non abbiamo ancora veduto sono nascoste le nostre potenzialità. Avvertire dentro è una forma non di premonizione perché ciò nasconderebbe un utile. Avvertire è un vero e proprio sentimento e quindi è libero a prescindere, come lo è il cielo.
La musica del flauto e l'identità universale
Se la musica è esaltazione, l'arte rappresentativa è contemplazione. La musica sa essere immediata e per questo attraversa le frontiere ed è presente nei momenti di condivisione, di festa come di dolore.
Il mosaico e il regno delle Muse
Ci sentiamo spogli di tutto ciò che deve cadere. Degli appuntamenti a parole, degli incontri mai accaduti o ripetuti. Questo è l'autunno e la nebbia che avvolge, ci invita a non aspettarci niente da nessuno, se non da noi stessi.
L'immaginario dell'opposto nella visione politica della cultura
Il simbolo nella sua semplicità ci porta a visualizzare realtà complesse. Nulla ci trasporta nel regno del tangibile più di una immagine e anche quanto il contenuto da essa veicolato si profila il più lontano pensabile da quanto appare, essa ce lo trasla in rappresentazione.
Bacco nell'immaginario dei giovani aristocratici. Rinascimento e Decadentismo a confronto
Abbiamo visto come Bacco a differenza del suo antesignano Dioniso, sia un dio legato all'aspetto godereccio della vita e ispiratore dei canti carnascialeschi rinascimentali che trovano nel "Trionfo di Bacco e Arianna" di Lorenzo il Magnifico una valida testimonianza del rapporto tra la goliardia aristocratica giovanile e la dimensione sacra ritualustica che si cela dietro l'immagine di Bacco.
L'Autunno nella Primavera. La complessità delle stagioni di mezzo
L'Autunno insegna che si può splendere anche dopo la morte. Che la morte è colore e poesia. Lo vediamo dalle foglie cadute al suolo che raggiungono sfumature strabilianti, colori succulenti.
La ghirlanda e il disco. Dalla creatività alla precisione
Dobbiamo pensare alla ghirlanda come a un unico abbraccio che circonda la terra e la contiene. Pensiamo ad essa in rapporto al tempo del Natale che ritroviamo in cima all'anno e l'abete più di ogni altro albero lo rappresenta proprio in virtù della punta apicale.
La vita e la vite sotto la volta delle intuizioni
"Vita" e "Vite" si somigliano e s'incontrano rispettando le reciproche inclinazioni che si risolvono nella tensione verso se stessi e verso gli altri, nella ricerca di incontro che è implicita nella pianta. La riscoperta della luce in sé stessi si concretizza nella discesa nella propria interiorità nel caso dell'essere umano e nell'innalzamento dalle radici invece nel caso delle piante.
La donna, il Sacro e l'identità velata degli spazi raccolti
Lasciare intravedere obbedisce a un'esigenza del pudore. Abbiamo visto in un precedente articolo come la parola pudore abbia l'orgine etimologica di "bambino" in greco antico. Il pudore lo leghiamo spesso al sentimento della vergogna, ma in realtà significa anche altro.
L'erotismo nella maschera. La seduzione oltre la gioia e il dolore
L'uomo ha bisogno dell'immaginazione per vivere, e spesso l'attivazione dell'immaginazione è il pretesto per nascondere altre verità. Abbiamo visto il significato dei guanti bianchi e del guanto durante il baciamano. Collochiamo questo accessorio di eleganza femminile nel tempo passato, attribuendovi grande significato in rapporto all'età romantica anche sulla base dei film ambientati in quell'epoca e realizzati tutt'oggi.
La scarpetta e il guanto. La luce e il mistero
Avere i guanti bianchi ha assunto un significato preciso che desumiamo dal valore del bianco che, come abbiamo visto, non ha un'identità precisa. È curioso quindi come il bianco sia stato abbinato a valori e a immagini conferendo attraverso il colore definizioni e significati.
Il bianco e il nero e l'intensità dei colori dall'antico al moderno
Il bianco è il colore che può designare il vuoto come il tutto e il contrario di tutto. È luce che non abbaglia e non ferisce ed è il colore degli stati interiori di passaggio, proprio perché rappresenta il tutto che scivola nel nulla e il vuoto che scivola nel tutto.
Le fiabe e il filo spezzato con la leggerezza
Abbiamo dimenticato cosa sia l'intensità e l'osservazione delle nuvole ce lo ricorda. La mancanza di intensità la associamo alla leggerezza dimenticando che essere leggeri è altro dall'essere superficiali. Oggi abbiamo smarrito il senso dell'intensità ormai ridotta a catastrofe e a confusione a seguito degli eventi climatici.
Sperare, sparare e sparire. Le variazioni di ''spa: guardare oltre''
La speranza ha lo sguardo rivolto al passato. Non dimentica e mantiene acceso il fuoco della memoria. La speranza non ha rancore e per questo si libra nel cielo come una colomba bianca. Dio stesso è speranza.
Il leone di San Giovanni e la bellezza come mitezza nelle Sacre Scritture
La Bellezza è timida e mai sfacciata ed è questa considerazione che avvicina l'Estremo Oriente all'Ebraismo. È mite come il cerbiatto e ha il candore dell'agnello. È la promessa di Dio radicata nell'uomo, a proposito della terra dove scorrono latte e miele.
La donna e il triangolo nei tempi e nei movimenti
Donna a forma di pera, di brocca, di violino. Donna a forma di imbuto e poi, donna a calice, l'esempio più nobile, che la rende leggera e sacra.
Il calice e la donna nell'immaginario dell'Ottocento
La case col tetto e sopra la luna splendente. Basta questo a creare un paesaggio che esprima armonia raccolta. Eppure, i due elementi sciolti sembrano stridere. La luna è per tutti, per ogni cuore umano e non solo e per il Creato intero che le consente in base alle leggi dell'obbedienza cosmica di brillare di sera in sera e di ricomparire dopo una breve assenza.
Il latte e il miele. L'argento e la purezza della luna
Li avrebbe condotti in un paese dove scorre latte e miele. È questa la promessa fatta da Dio al popolo ebraico. Il miele è la sostanza sacra agli dei come sacre sono le api che per gli Egizi rappresentavano le lacrime del dio Ra.
L'anima e le mani. Il linguaggio espressivo dell'Adamo di Michelangelo
Il timore e la colpa passano attraverso l'espressione delle mani. Le mani accompagnano la luce e le ombre della nostra anima. Mani e anima si somigliano anche nei nomi. Le mani, non sappia la sinistra quello che fa la sinistra, sono bianco e nero, amore e odio. Esprimono il conflitto che nel tronco dovrebbe trovare la sua risoluzione.
Il folle e l'identità di popolo. Il Romanticismo inglese e italiano a confronto
La follia la troviamo negli spiritelli magici che popolano campi e boschi e che non a caso definiamo "folletti". Sulla follia non mi soffermo ulteriormente perché già trattata abbondantemente nei precedenti articoli. Purtuttavia tengo a intrattenermi su un aspetto che ne sottolinea la specificità e la grandezza.
Il Cristo Velato di Sanmartino e La Maddalena di Canova
La scultura di Canova dedicata a Paolina Bonaparte è la manifestazione della rivelazione come racconto infinito. In quanto tale è di stimolo a ricercare in se stessi quel filo conduttore che porta ad essa e ne alimenta la grandezza.
Dal sublime alla sublimazione nel silenzio. Il Cristo Velato di Sanmartino
Siamo tutti figli di una preesistente decomposizione e accettare questo principio significa ammettere l'esistenza di un ciclo infinito nell'ingranaggio del quale è caduta ogni forma vivente.
La scultura e la quintessenza dell'uomo. Canova
Attraverso la scultura l'uomo rinasce e questa rinascita si converte nella rappresentazione univoca dell'uomo che rinasce Dio. È la nuova alba che si compie e Canova realizza questo lavorando e levigando fino allo stremo le sue opere che appaiono divine.
Canova e lo slancio plastico verso il sublime
Non è bello ciò che è bello, ma ciò che piace, si suol dire, mettendo in dubbio l'incontestabilità della bellezza fatta dipendere da rigide regole estetiche.
Visione e sogno. Il mondo visionario di William Blake
A rendere veritiera l'affermazione secondo cui la visione parte da dentro è la certezza che le immagini partorite nel buio dell'interiorità hanno una loro luce, altrimenti non comparirebbero. Come ammette la psicanalisi junghiana, anche l'interiorità ha una sua luce che rende possibile alle immagini di mostrarsi. La vista interiore solo così sviluppa appieno il suo significato.
Il corredo dei simboli sulla via dell'autenticità necessaria, nel periodo romantico
Il ritorno alle origini è nel mondo non è il mondo. Ed è possibile soltanto tramite la libertà che il Romanticismo insegue. Nella libertà possiamo assolvere all'impegno di autodeterminarci secondo l'indole che è in noi, a cui spesso attribuiamo il nome di destino. Siamo alberi che si orientano verso il sole, ciascuno con la propria armonia che obbedisce alla forma del proprio essere.
L'anima collettiva e le politiche socialiste dal Romanticismo in poi
Esistono diversi modi di porsi di fronte alla realtà e da questi scaturiscono i generi artistici e letterari. La commedia diventa tragedia a seconda di come viene percepita la vita.
Il folle e il pazzo. Due mondi a sé nell'ispirazione romantica
C'è sempre una goccia che fa traboccare il vaso. Nel mondo empirico e fenomenico, quanto succede è sotto gli occhi di tutti. È evidente e l'uomo si limita a prevenirlo o a descriverlo.
Il mondo sensibile degli ibridi. Il Romanticismo, dal vampiro alla sirena
La morte implica un nuovo inizio. Cos'è la morte se non lo sconfinamento nell'altro? Cosa succede ai nostri sentimenti quando siamo oltre, e all'amore a noi inviato da chi è rimasto nel vecchio mondo?
Dal due al doppio. Dal Romanticismo al Decadentismo
La morte ci prende e ci porta con sé. C'è una parte di noi che se ne va per sempre nel momento in cui a lasciarci è un proprio caro o una propria cara. Amore è Morte in relazione alle tragedie che si rendono immortali nel momento in cui aprono una voragine in noi, trascinandoci nel baratro.
Il fattore presentimento nel cerchio dell'amore nella narrativa romantica
"Finché morte non vi separi". Questa espressione concludeva il rito di matrimonio cattolico fino a qualche anno fa. È una frase debellata perché considerata non solo macabra, ma anche dissonante rispetto al principio di eternità dell'amore ispirato da Dio.
L'Ottocento e il rapporto con la morte
La morte non è nella vita, è l'altro aspetto della vita che col Neoclassicismo e la cultura sepolcrale prende il sopravvento. Si ha come la sensazione che all'immagine del filo che mantiene uniti i singoli elementi della Natura, la morte in pieno Romanticismo ne sostituisca un'altra più perniciosa e ancestrale che riporta all'immaginario del mare.
Amore e Morte. La condizione di lutto nell'Ottocento
La fragilità ci rende uniti. È nella fragilità ogni equilibrio. Usiamo spesso la parola "filo" in rapporto a questo principio. Un filo d'acqua, un filo di voce, appesi a un filo... il filo rende l'evidenza della precarietà della vita e del sistema di congiunture che mantiene unito e regge il tutto.
Dante, il Romanticismo e il maestro terribile
Il grande si riconosce nel grande, il piccolo nel piccolo e qui ritroviamo i bambini tanto attratti da cuccioli e animali di piccola mole. È da tempo immemore che l'uomo ritrova il suo corrispettivo in animali che universalmente lo rappresentano.
I capelli e la visione dialettica dell'uomo in Età Romantica
Il simbolo dei capelli nasce in associazione alla dimensione ctonia perché essi riportano all'immaginario del serpente e delle creature striscianti, così come a quello del pesce in collegamento alla fluidità dell'acqua. La bestialità dell'uomo primitivo è accompagnata da una chioma folta e disordinata e da un corpo villoso.
La figura di Ade tra Manzoni e Dante
Alcuni studiosi farebbero derivare il nome Ade dalla radice del verbo vedere con l'alfa privativa iniziale. Il risultato è "l'invisibile". Questa derivazione convince in relazione al significato di Adonai in rapporto all'Ebraismo secondo cui Dio è invisibile perché immaterico e perché Eterno.
Incipit e rappresentazione della vergine nella narrativa romantica
C'è sempre un antefatto che introduce pur essendone parte, la storia stessa. La burrascosità frenetica del nuovo secolo fa scalpitare le azioni che come nei romanzi gialli dove forte è l'impronta del climax, fanno precipitare i fatti.
La bellezza al centro dell'immortalita'. L'influenza dell'uomo antico sulla poesia neoclassica e romantica
L'intuizione della vita oltre la morte è un punto decisivo nella storia dell'evoluzione dell'uomo. Nonostante si creda che lo abbia reso fragile alimentando il carattere di ingenuità su cui hanno insistito i governanti per tenere pressato il popolo.
L'uomo è il tempo. Romanticismo italiano e nordico a confronto
La Natura avvolge chi riposa in lei e chi è da lei riscosso. È riposo quando è mansueta, immagine questa stimolata dalla mucca che placida con tutta la sua pesantezza si adagia nella calma del pascolo. È veglia quando si scatena con terremoti e tempeste e in lei ritrova la sua radice la donna madre premurosa e maestra, così come la capricciosa bambina.
La narrazione romantica all'ombra di una fiaba. La semplicità nella sacralità pagana
Tutto nasce da un racconto e quale racconto si mostra a tutti facile da leggere che non sia un paesaggio? Ogni racconto riposa all'ombra di un paesaggio. Sembra una definizione romantica e in parte lo è perché proprio il Romanticismo inglese nasce con questa particolare impronta che avvicina tutta la narrativa ottocentesca al regno degli archetipi.
Il recupero della Magia a fine Ottocento, alle soglie dell'oscurantismo industriale
È dal di dentro che cogliamo la magia. La magia accade dall'interno e parla all'interiorità più primitiva. Ecco perché oggi si è nascosta. Di primitivo cosa è rimasto?
La Madonna e Giovanni dalla croce alla via della comprensione. Foscolo e il Romanticismo
La terra è il tutto e il niente. Il cielo è il niente e il tutto. Il Cristo lascia la terra e il suo nome Gesù per assurgere al tutto che è invisibile a chi non è pronto ad accoglierlo. L'accoglienza è innanzitutto comprensione e la solidarietà fittizia poggia sulla mancanza di comprensione che può essere intellettiva o empatica.
Il Romanticismo, al principio di una fragile grandezza
L'infinito porta al dispiegamento dello spirito creativo. È qui che si posa come ali di farfalla, pronto a fuggire via da chi non lo coglie in tempo. E qui è il senso dell'estetica e della poetica romantica.
Come cambia la struttura narrativa e i risvolti nel teatro, dal Romanticismo al Decadentismo
Ogni storia ha una conclusione a lieto o brutto fine. C'è una evoluzione all'interno dei romanzi che porta alla felicità oppure, alla presa di coscienza di errori fatti in precedenza e che in forma punitiva si riflettono sul destino. I romanzi romantici seguono uno schema preciso che si compie nella conclusione.
La donna di fine Ottocento. Da maga a dea
Erroneamente attribuiamo i riti di passaggio all'adolescenza solo alle vergini. In realtà, essi riguardano anche il sesso maschile. Qui il sangue ha il valore di unire e di separare una volta vissuta attraverso il rito, la parte femminile, trionfando su di essa.
Il teatro di fine Ottocento in un mondo che fugge e sfugge
Fissare le esperienze in memorie e ricordi è quanto si prefigge il Romanticismo creando un punto di intersecazione tra il movimento espresso anche dalla luce, e l'eternità immobile. Il cambiamento nasce come esigenza di ristrutturare la realtà, in cerca di un equilibrio che viene espresso anche attraverso il teatro.
Le notti di Van Gogh e lo scintillio degli astri sul finire dell'Ottocento
Andare e rientrare per poi riandare è il moto continuo del mare che dà voce al Romanticismo.
L'immaginario mitologico e l'alba di una nuova spiritualità alla fine dell'Ottocento
"Acconciare" significa aggiustare. Da qui derivano etimi come "acconciatura" e il calabrese "acconzare" o "cunzare". "S'è cunzato u tiempo" è una classica espressione dialettale. L'arte del cucito è stata anticipata da quella della conceria delle pelli, vera e propria attività che con la cura del bello non aveva nulla a che spartire.
La cultura del territorio e nuovi stili di vita. L'Ottocento e il suo tramonto
"Rammentare" e "Rammendare" hanno una radice comune che nel Romanticismo ritrova la sua risonanza. A "rammedare" si riconduce il "fare ammenda" così come, nel mondo rurale, il rinvigorimento attraverso anche la concimazione, di un pezzo di terra. Il mondo agricolo è pieno di riferimenti all'arte del cucito e della filatura.
L'impronta degli dei tra il Sacro e il narrato nell'Ottocento romantico
Gli antichi dei nonostante riflettessero vizi e virtù degli uomini, rimanevano confinati nel loro regno lontano dalla vita degli uomini. Non mancavano apparizioni e miracoli, spesso veri e propri prodigi a seguito di una loro intromissione nel mondo umano.
La donna e la seduzione nell'Ottocento
Solo l'anima seduce. È quanto il Romanticismo è riuscito a trasmettere e a infondere fino ai giorni nostri. L'anima non intesa come qualcosa di astratto ma che assume caratteri di concretezza nel momento in cui intreccia legami di corrispondenza con luoghi e simboli che diventano assorbiti da lei, tasselli preziosi dell'interiorità.
Il sogno e il pudore. Le dinamiche della rivelazione nell'Ottocento
Il pudore è aderenza alla natura. Gli esserini mitologici e fiabici come fate ed elfi sono timidi e si rivelano solo a chi scelgono perché in sintonia animica con loro. Discrezione e ritrosia sono le caratteristiche degli esseri magici che decidono a chi rivelarsi. La rivelazione è lo stato di esternazione del pudore ed espressione della più alta forma di amore.
Zeus e il nuovo Olimpo della luce
Come accade nell'antica tradizione della Torah secondo cui YHVH (tradotto arbitrariamente con Yahweh) era nella dinastia celeste il dio più vicino al regno degli uomini, così nella Teogonia di Esiodo, Zeus. Costui non è tra i primi dei a comparire ma per ordine genealogico lo ritroviamo tra i figli del titano Crono e di Rea.
La Maternità nella cultura cavalleresca e il Sacro perduto
La grazia è nello sfiorare appena, nel riconoscere l'altro parte propria ma emanazione di un altro sé. L'individuo è un microcosmo a sé stante. È un mistero di luci e ombre che travalica il cuore di una madre. Il Vangelo c'insegna che un figlio non è la proprietà di una madre, né la sua estensione.
Il narratore dell'Ottocento e il randagismo dell'anima
Le parole scritte non sono foglie al vento, ma ricami di luce. Sono la rivelazione dell'ombra rappresentata dal foglio bianco che attende di essere vergato. Raccontarsi con le parole è altro dal raccontarsi a parole tipico di chi è fatto di niente.
L'Ottocento e la via della testimonianza scritta
Le parole un tempo raccontavano, oggi raccontano e raccontano di insignificanti virtù e di un mondo ormai a pezzi. Un tempo le parole raccontavano. Erano produzione concreta del pensiero. Tracce di ebano sul selciato ruvido.
Segantini, Previati e Longoni. La pittura italiana all'alba del nuovo secolo
L'arte, anche quella più ancorata alla realtà, non è illustrazione fedele ma esempio supremo che ci porta ad andare oltre. Guardando un'opera, ascoltando un brano, attraverso la lettura di un racconto o di una poesia, noi c'immergiamo in un tempo e in una realtà che altrimenti non potremmo avvertire dentro di noi. Ci sentiamo trasportati da qualcos'altro non per insoddisfazione puerile, ma perché è in noi la ricerca della patria agognata che accende lampi di una profonda e inappagabile nostalgia.
La sensualità come pudore nella pittura dell'Ottocento
La sensualità è anche tenacia, costanza. Si tradisce nel momento in cui è vissuta come maschera o gioco. È nudo ciò che aderisce a noi stessi e la coerenza richiede coraggio, ossia muoversi e agire partendo dall'interno.
I fari dormienti e il tessuto della Bellezza al principio del Novecento
I fari dormienti sono sempre esistiti. Sono i moniti che lo splendore dei tempi trascorsi ci lascia, affinché i moderni ripartano da lì per recuperare i fili gloriosi spezzati o dispersi. È più facile che si rintracci e recuperi il filo disperso, che invece si riporti in vita il filo spezzato. Il nodo è una cicatrice che devia il corso delle cose verso un orizzonte sbagliato o non sempre roseo.
Il pudore nella condizione di risveglio e nella dimensione amorosa
Diventiamo parte di chi desta in noi meraviglia o interesse. Appartenenza è ritrovarsi in un racconto, in un'espressione del volto. È un richiamo continuo che ci assorbe e ci fa rientrare in noi stessi anche nella negatività, nella cattiveria che pure ognuno di noi, chi più chi meno possiede, e nell'odio che esiste e che per quanto brutto e cattivo sia, lo annoveriamo tra i sentimenti.
I giganti e i custodi del regno magico. Dietro la storia di tutti noi
Il gigante è colui che guarda e vede dall'alto della sua statura, cose agli altri proibite. È curioso l'epilogo dei Giganti. All'origine erano possenti creature munite di discernimento e di una loro saggezza, poi, nel tempo, la statura ha preso il sopravvento sulle altre doti, fino a renderli bruti e stupidi.
Il nuovo mondo e la sfida dei nuovi dei
La Gigantomachia di Esiodo narra la rivolta dei giganti contro gli dei dell'Olimpo. Questo è un tema comune tra le più antiche tradizioni del passato, che si particolarizza dando vita a diverse variazioni.
L'Ottocento e il mito dei giganti. Analisi e dinamiche dal più piccolo all'immensamente grande
In ogni individuo vivono il piccolo (nano) e il gigante. Il primo è legato alla natura e alle sue radici nel sottosuolo, il secondo alla potenza effusiva del sole. Il nano ci parla direttamente del carattere fertile della Natura e dei semi al principio di ogni evoluzione.
Il maestro e il mastro. La fiammella del genio espressa nell'immaginario collettivo dell'Ottocento
La grazia è l'incarnazione del cielo, è la carne che ospita il cielo. È un prodigio che ancora seppur raramente s'invera in chi incontriamo e che ancora riesce a far vibrare in risposta le corde della nostra anima.
L'Ottocento e il retaggio culturale dei ricatti
La fratellanza implica un rapporto alla pari. Ognuno dà e ognuno riceve in base alle proprie possibilità in uno scambio vicendevole che non prevede ricatti. Il rapporto di solidarietà invece implica la subordinazione del più debole al più forte e si intensifica una volta caduti i confini tra i popoli.
Dalla fratellanza alla solidarietà. Dall'Ottocento alla nuova frontiera capitalistica
Ciò che incanta ci ruba le parole, ci toglie il respiro. Scatena una forma di implosione che sopprime il tempo prima che il pensiero concepisca uno stato di ammirazione totale.
Il ''vascello fantasma'' e L'Ottocento dei miti
Nel mare tutto si compie. In esso nulla si confonde e ogni cosa trapela con la sua luce e il suo odore. Ci si riappropria del mare ma occorre possedere un'anima altrettanto profonda per comprendere ogni traccia che da esso risorge fino a diventare stella e a schiumare in un istante eterno.
Il Romanticismo tra acqua e sangue
Solo l'amore ci rende solidi. Altrimenti saremmo aria e luce. Dall'energia dell'amore prende forma la vita. Occorre la terra, l'acqua a nutrire il seme ma innanzitutto, la disponibilità a offrirlo e per offrirlo intendo generarlo.
Pierrot dall'Ottocento in poi, sulla via della modernità
Le maschere di Pierrot e Pulcinella sono tra quelle che maggiormente si legano al loro luogo d'origine. Entrambe mettono in risalto bonariamente l'aspetto traffichino delle antiche città dalla consolidata tradizione marina. All'inconcludente in amore primo Pierrot di origine veneziana, corrisponde l'imbroglione Pulcinella, napoletano per antonomasia.
La nuova anima di Pierrot sul finire dell'Ottocento. Il bianco e il nero in un mondo sempre più grigio
La storia di Pierrot parte da lontano, dagli ambienti della Commedia dell'Arte alla fine del Cinquecento. La maschera nasce in Italia e il personaggio ricorda non solo per i colori il napoletano Pulcinella.
La donna e la perla. Un legame antico
La perla a forma di goccia ha impreziosito il collo della donna di ogni epoca. Il collo della donna ha sempre sottolineato quello slancio austero alla base di un portamento elegante fino ai tempi più recenti, ossia a quando l'altezza anche e soprattutto delle donne difficilmente superava il metro e sessanta.
Il trionfo della donna nell'Ottocento, tra austerità e aperture
Pensiamo all'Ottocento come al secolo delle bambole. Le bambole da salotto ci riportano a un'epoca in cui la donna era tristemente concepita come un oggetto da esibire nel suo contegno e nel suo riserbo. La donna era un pozzo senza fondo di fascino e potenza spirituale, era il fulcro intorno a cui ruotava tutta la famiglia che allora comprendeva anche genitori e suoceri.
Il regno del mare e la dimensione sommersa nell'immaginario iniziatico dell'Ottocento
Ritrovare l'acqua in ogni cosa. Nei ricami di luce nei boschi, tra i campi. Riflessi che trasbordano dagli orli delle nuvole nelle ore di passaggio aurorali o crepuscolari di assaggio della sera. Questo fa l'Impressionismo, presentandoci il mondo come fosse una realtà sommersa e noi, pesci che abitano questa dimensione.
Il simbolismo dell'occhio nel Novecento, tra mare e nuvole
Gli occhi vedono e narrano. Hanno anch'essi una loro antica memoria che ci porta a formulare un quesito. È la realtà a innescare il processo di costruzione dei simboli, o è esattamente il contrario? Di certo, dall'episodio della Caduta che secondo la nostra tradizione si fa risalire alla cacciata di Adamo ed Eva dall'Eden, l'uomo è andato alla ricerca di quel perduto da recuperare dentro di sé attraverso la coltivazione del Sacro e anche attraverso le religioni, col rischio di sentirsi spesso tradito proprio da queste ultime.
L'Ottocento tra superstizione e magia. L'impronta macabra che segna la Storia
Siamo soliti legare gli occhi al cielo. Sono le nostre finestre che mentre lo scrutano o si tuffano nell'anima dell'altro lasciano trasparire la loro interiorità. Sta a chi hanno di fronte riuscire a interpretare il loro linguaggio e ancor più, a separare la verità dalla menzogna. L'intelligenza da "intellegere" significa proprio leggere nell'altro quanto di vero c'è e separare la finzione dalla verità.
Il significato della grotta nell'Ottocento tra superstizione e fede
La volta avvolge e protegge. La volta custodisce e diventa simbolo di Dio nella copertura punteggiata di astri, che chiamiamo firmamento. La volta ha un inizio e una fine che corrispondono a quanto i nostri occhi vedono e comprendono, nonostante sappiamo che è infinita.
La figura del maestro nell'immaginario collettivo dell'Ottocento
Durante il Romanticismo ci si interroga spesso sul fuoco divorante della passione, quasi questo fosse altro dalla calma matura di un rapporto. Nascondere equivale a rivelare alle persone giuste, ma sulla capacità di intendersi spesso nascono seri dubbi che si trascinano lungo la narrazione e che riflettono il problema della lingua accusato molto forte in Italia.
Le apparizioni di Lourdes, il legame tra terra e cielo in Età Romantica
A proposito dell'innesto del Cristianesimo sui culti pagani, un esempio ci giunge in epoca romantica dalle incredibili apparizioni di Lourdes. Che il Romanticismo non abbia nulla a che fare con quanto si verificò nella cittadina francese ai piedi dei Pirenei, io personalmente non lo credo affatto.
L'Ottocento. Il castello e l'impronta segreta della donna
L'eleganza è discrezione. È leggere il mondo e restituirlo attraverso garbo e movenze gentili, mostrandosi velatamente. Per questo associamo l'eleganza al mistero che scava nelle sue profondità l'osservatore o anche il contemplatore. L'eleganza non è assenza di espressione ma equilibrio e misura che intendiamo con la definizione di contegno.
L'eleganza tra sogno e finestra. Romanticismo e modernità
Siamo eleganti quando prestiamo fede alla nostra identità. L'eleganza non inventa ma ricorda che siamo figli del cielo e della parte più nobile della terra che a lui tende.
La classificazione del Pensiero e nuove aperture dal Romanticismo al Novecento
È del Romanticismo l'innesto della cultura cristiana su quella primitiva pagana, come già era accaduto nel Medioevo. Questa volta però, senza cancellare o imbarbarire quanto preesistente. L'intensificazione delle ricerche archeologiche sviluppa un nuovo approccio all'antichità meno incosciente e irrazionale, sicuramente agevolato dalla cultura dei Lumi.
La mitopoiesi del Romaticismo. La donna e la simbiosi con la natura primordiale
Nelle antiche società totemiche il rapporto uomo animale era reso universalmente al maschile attraverso la scultura, il totem appunto. Nelle aree mitopoietiche il rapporto è retto dalla donna. La mitopoiesi tiene conto delle ancestrali elaborazioni del Mito, nonché delle culture mitogenetiche per antonomasia.
Il Romanticismo. Il coraggio dell'eroe e l'essere donna
La comodità ha distrutto i sentimenti. La comodità, anziché avvicinare, ha diviso le persone. È un processo che è partito da lontano.
La Croce Rossa e nuovi stili di vita alla fine dell'Ottocento
L'Unità d'Italia coincide con un periodo di riforme ammodernatrici che coinvolgono la nostra neonazione e l'Europa intera. Col sopraggiungere del Positivismo e della Belle Epoque si avverte l'esigenza di porre un freno ai conflitti che hanno insanguinato il vecchio continente e di dare impulso a nuovi equilibri che mettano in primo piano l'incolumità dei cittadini.
La folgorazione nell'istante. Il volto superiore della profondità nell'Età Romantica
La delicatezza è profondità. Sembra un ossimoro ma così non è. Le parole ci educano a concepire la realtà non come un cubo dotato di solida stabilità, ma come una forma estremamente elastica e plastica che si deforma di continuo sotto la nostra spinta.
Intuizione, arte, tecnologia. Dal passato ad oggi, l'involuzione dell'estetica
Moriamo per rinascere ogni volta che Dio ci chiama. Nei passaggi decisivi incontriamo la morte che slancia a una nuova vita compiendo di fatto il sacrificio. Anche laddove Dio è ignorato o non si rende manifesto, l'elemento di rottura giunge come un fulmine a ciel sereno, portandoci a intraprendere un percorso opposto al precedente.
Lo slancio della donna, tra solitudine e frivolezze, incontro al nuovo mondo
Con l'avanzare del progresso tecnologico tutto si fa più domestico, anche l'irrequitezza selvaggia. L'uomo percepisce il senso della misura oltre se stesso, nella realtà che assume fattezze oggettive che danno vita a caratteri di docilità. Col Positivismo l'uomo sembra avere la meglio su tutto. Si carica di un nuovo coraggio che si converte in bramosia.
Le radici del mare e la maledizione del vecchio marinaio. Il Romanticismo e la sua decadenza
Il Romanticismo ha educato l'uomo ad andare oltre le apparenze. Lo ha fortificato attraverso il confronto con la Natura che lo ha portato a seguire il vento degli accadimenti, andando ben oltre le apparenze, e a curare il rapporto con la sostanza.
Dall'adulazione all'appartenenza. Dalla regina della notte di Mozart alle dee luminose di Mucha e Klimt
Chi è Dio se non Ordine? Il principio del Cosmos fattosi realtà. Dio ha bisogno dell'uomo per guardarsi allo specchio e riconoscersi. Per questo li chiamò e li chiamò col loro nome: Adamo ed Eva. Perché loro con quel nome esprimevano l'unità del principio.
La fine dell'Ottocento e il dramma della ''trovatella''
La distanza dal mondo si esprime in purezza. La distanza dal mondo è la vera eleganza. Quanto più una società si attacca al materialismo e concepisce il progresso e l'elevazione sociale in sua funzione, tanto più attraverso i costumi e la moda andrà incontro a forme di severa degenerazione.
Come cambia il mondo sul finire dell'Ottocento, tra tramonti e nuove albe
Alla fine dell'Ottocento si verifica un cambiamento di cui sembrano risentire anche i simboli che hanno contraddistinto l'Età Romantica. Con la Belle Epoque si affaccia un nuovo dinamismo incalzato dalla frenetica civiltà capitalista che va consolidandosi. Per tutto l'Ottocento a iniziare dalla seconda metà del Settecento il tempo subisce un rallentamento che si ripercuote sulla percezione delle immagini che appaiono ben illustrate.
Il Romanticismo. Nella dimensione della vita che scorre e riempie
Siamo nuvole di passaggio nel cielo. La vita è questo. All'improvviso si disfano sotto la spinta di una causa che anche loro ignorano. Siamo niente e siamo tutto. Come le nuvole che lasciano piovere la ricchezza sulla terra che l'accoglie e rigogliendo ringrazia. Si raggomitolano, si espandono addolcendo il cielo, ottenebrandolo a seconda.
Il significato di ''caro'' presente e perduto nel Romanticismo
La profusione è altro dalla confusione. La profusione mantiene vivo il diritto delle forme di rivelarsi mantenendo l'impronta di sé espressa attraverso un accurato senso estetico. La confusione è il caos che scalza la forma che contiene l'identità dell'oggetto il quale, in quanto è, è anche soggetto.
Il Romanticismo e il ritmo dell'uomo demiurgo
È ritmo tutto ciò che reca impresso il timbro della variazione. La ripetitività è l'assenza del ritmo stesso, in quanto produce assuefazione. Il ritmo è la canzone del tempo, la sua scansione imposta o interpretata dal compositore che nel primo caso si scopre demiurgo del mondo attraverso la musica.
Il gioco sottile delle apparenze nel tempio dello spirito romantico
Appassiscono le mimose e fioriscono gli oleandri. È come se si spegnessero tante lampadine gialle, a grappoli e silenziosamente, senza scompaginare nulla, né gli occhi di chi guarda. Eppure, quanto rumore fa un'anima che sbiadisce fino ad assentarsi e a diventare niente. Dove va a morire il corpo e cosa diventa poi? Nulla può scomparire e tutto deve inevitabilmente trasformarsi. È questo avere fede e questo porta a soffocare ogni intenzione di superbia.
L'Inghilterra e la musica dell'Ottocento. Un caso a sé
A differenza del resto d'Europa, in particolare dell'Italia, Francia e Germania, L'Inghilterra non esprime esempi significativi nell'ambito della musica lirica. Questo stupisce, se rapportiamo L'Inghilterra dell'Ottocento a quella di fine Novecento che ha espresso dai Beatles in poi grandi geni e nuovi generi che hanno segnato un'epoca e ispirato mode.
L'estasi divina e la sacralità della Vergine. Dal Romanticismo di Holderlin al Simbolismo di Klimt
L'uomo si aggrappa alla vita che è l'immagine prorompente della madre che ascolta e tutto perdona. Come il mare abbraccia la nuda roccia, ricevendo sostentamento e donando protezione, porgendole riparo. Velo, velluto ruvido che sia, in amore assistiamo al trionfo delle parti e alla denudazione attraverso l'atto, dei due mondi.
I percorsi delle parole. Dall'odio all'ode manzoniana
L'odio come l'udire sono caratterizzati dalla persistenza. L'udire è il sottofondo della vita che ci fa sentire in vita. Udiamo senza ascoltare, sentendoci immersi in un flusso continuo che permea l'esistenza.
Dalle scoperte alle invenzioni. Come cambia il mondo sul finire dell'Ottocento
L'Ottocento è stato il secolo delle invenzioni importanti impostate sullo stile di vita dinamico acquisito. Se il Quattrocento e il Cinquecento furono contrassegnati dalle grandi scoperte geografiche, L'Ottocento vede l'esplodere del Colonialismo e dei fenomeni immigratori che designano l'esigenza di velocizzare gli spostamenti.
La società capitalista di fine Ottocento e la subordinazione dall'oggetto
Le cose nuove in realtà sono quelle che esistono da sempre. Noi diventiamo nuovi nella saggezza ogni qualvolta vediamo il già conosciuto come fosse la prima volta. Allora vuol dire che seguiamo la lettura del mondo con il flusso delle emozioni, l'alfabeto dell'anima.
Il Romanticismo e il viaggio della luce nella parola scritta
Non si è mai soli a guardare qualcosa verso l'alto. Nella notte i più sensibili si ritrovano a guardare e a vedere. Vedendo si vedono e si ritrovano. Guardare il cielo stellato ci avvicina alle persone che amiamo trapassate o che sono a noi lontane in questa vita. Guardare il cielo è già di per sé un "sentimento" romantico che riconduce all'alveo della vita.
Il Romanticismo, il senso del tempo e l'addio del treno
È risaputo che oggi sprechiamo molto del nostro tempo. A mio avviso, il tempo non è mai sprecato se non quando ci si sofferma troppo e a lungo sulle preoccupazioni. Oggi l'ansia divora noi con il timore che il tempo ci scivoli via inutilmente. Rispetto al passato, la vita di oggi comoda, conquistata col progresso, dovrebbe alleggerire il timore che il tempo ci sfugga. Invece accade il contrario. Più comodi siamo e più il tempo diventa nostro nemico.
La vita come dono e la visione degli astri nel Romanticismo
Diamo valore al tempo quando lo doniamo. Donare significa non necessariamente vivere come impegno gravoso il rapporto con gli altri, sacrificarsi per gli altri. È dono tutto ciò che noi facciamo anche per noi stessi. È dono tutto ciò che rivolgiamo alla vita alleggerendo i pesi del cuore.
L'Ottocento, la via della musica e il sincretismo universale
Le scuole iniziatiche traggono ispirazione dalla Natura. Ciò spiega l'adesione crescente di persone sensibili e di artisti con la fioritura del Romanticismo. La Massoneria durante l'Ottocento consta di un numero elevatissimo di affiliati mentre prendono vita durante la Belle Epoque altre vie iniziatiche, non ultima la Teosofia.
Dal bosco delle piccolezze al mondo ricreato. Come nasce il Liberty
Riconosciamo le farfalle dalla bellezza delle ali, tanto siamo da esse rapiti. Al punto da dimenticare di posare lo sguardo sul loro contorto corpo. Una corazza che aleggia nel vento della luce sorretta da decorate vele che la ingentiliscono e la umettano di straordinaria preziosità. E quanto sfugge alla vista, la Natura ci ripresenta di volta in volta, perché dall'alto delle carezze del sole ci addentriamo nel bosco delle piccolezze.
La luce di Parsifal in Europa e nella storia
Parsifal si fa emblema dei grandi ideali che accendono il tramonto del Romanticismo e l'avvio della Belle Epoque. In realtà è Wagner a recuperare l'immagine del valoroso cavaliere che in lungo e in largo ha viaggiato nella fantasia del suo tempo superando le transenne dell'oblio.
Il Parsifal, lo spirito di Wagner e i contenuti romantici della rivelazione
Con il Parsifal Wagner conclude la sua esperienza musicale drammatica. Esso riflette l'impegno di Wagner, una vera e propria missione trainata dalla voce degli strumenti. Wagner è il primo vero compositore di opere liriche a dare significato alla musica anche come atmosfera in cui calare i testi e le scene.
Il regno degli uccelli e il varco nella solitudine. Un viaggio attraverso i simboli dal Seicento al Novecento
Quando parliamo del superamento dell'Età Barocca ci riferiamo alla cultura dei Lumi che porta al surclassamento di ogni forma di eccessi. Paradossalmente la vera operazione di cambiamento fu propria attuata dalla Magia che riporta l'uomo a visionarsi interiormente.
Il pianoforte e i colori dell'anima. Dal Barocco all'Età Romantica
Quando le parole non bastano più, compare la musica. La musica in quanto ritmo è colore e poesia palpitante di luce e ombra. La musica incalza e innalza. Nella prima accezione è strumento del popolo nell'unanime viaggio verso il cambiamento. È battaglia ritmica che inneggia a nuovi traguardi sociali e identitari.
Dall'ouverture al preludio. Wagner e il valore sacro di un popolo
Velare non è nascondere ma lasciare intendere a pochi. In questo si compie la rivoluzione espressiva realizzata dal Romanticismo. Una rivoluzione attuata non solo sul piano denotativo, ma innanzitutto su quello dei contenuti. Lo spirito romantico è un'onda che afflata immergendosi nelle variegature del reale che non penalizzano la sensibilità umana, in quanto vengono da essa intese come risorse.
La musica dell'Ottocento tra incarnazione dell'ascolto e ripristino delle identità
L'arte nasce dall'interno e l'artista creando, rinnova di volta in volta quanto si compie nella realtà, facendo incontrare la spiritualità col mondo fenomenico. Tutto nasce dall'interno e avere sensibilità significa proprio trasporre nella casa interiore quanto si svolge fuori.
L'infinito e l'uomo. Il ritmo e la coralità di voci nella nona sinfonia di Beethoven
È in estate che sole e stelle si abbracciano. Il mondo di sotto spalanca la sua casa e il mare che accoglie i bagnanti diventa la soglia di ogni profondità. È in estate che in preda alla frigida ebbrezza del primo bagno fendiamo il tetto di onde, frantumando i riflessi del sole in miriadi di stelle.
Da Mozart a Beethoven, dalla via magica a quella eroica. Il Romanticismo e la sinfonia
Quando si parla di musica in rapporto ai grandi compositori e strumentisti occorre tenere a mente il legame tra ciascuno di essi e le tradizioni precedenti. Nessun artista si forma da solo, men che meno il musicista. La genialità va a coniugarsi con quanto appreso attraverso lo studio.
L'intensità nella musica. Il pianoforte e il Romanticismo tedesco
Oseremmo dire che la fine del Romanticismo in Germania sia stato salvato dagli Americani e portato oltreoceano in Argentina, operazione riservata ai gerarchi nazisti, sarà la storia di domani scevra da ogni attuale condizionamento a stabilirlo.
La via degli incanti. Dal Seicento della forma al Settecento de "Il flauto magico" di Mozart
"Cantare" e "Incantare" hanno la stessa radice etimologica. Sebbene oggi siamo in un periodo di grave decadenza di costumi e artistica, riusciamo ancora a raccordare canto e incanto, grazie anche alle testimonianze delle epoche trascorse pervenuteci.
L'Ottocento e il bagno come rinascita nel capovolgimento dei mondi
Ogni nascita equivale a una rinascita nell'infinito viaggio in infinite vite. Con l'uscita dalla dimensione intraurerina il feto abbandona l'acqua per abbracciare l'aria. Mantenendo i piedi sulla terra ogni forma umana e non solo è come se nuotasse nell'aria, estendendo la percezione dell'infinito che si spinge oltre il visibile.
La solitudine degli astri in cielo nell'immaginario poetico di Leopardi
In Calabria tutto si rende raggiungibile, anche i luoghi più insperati. Forse perché tutto è in lei e questo tutto richiama dalla lontananza sperduta luoghi e profumi che coccola nel suo grembo.
L'Età Romantica, i profumi e l'effluvio dei ricordi
Ciò che penetra nel cuore assume l'odore di ciò che portiamo dentro. I profumi ci appartengono nel momento in cui affondano nel nostra anima che diventa così scrigno prezioso di quanto a noi più caro, di compagnia o consolazione nel presente. La scia che il profumo lascia riconduce a noi stessi, divenendo elemento di rinvenimento prezioso di una parte di noi sepolta.
Dal Nessuno di Ulisse all'Innominato di Manzoni. Il nome e l'epoca
"Io sono Nessuno" dichiara Ulisse per non essere mangiato da Polifemo, facendo così combaciare il nome con la sostanza, ossia, l'essere. Il nome rivela e afferma la nostra identità. Siamo e la conferma ci arriva dal nome, la parola più di tutte legata al soggetto. Sia l'oggetto che il soggetto hanno un nome.
L'apertura alla psicanalisi da Schopenhauer al Novecento e lo stravolgimento dei regni
Anche gli animali sognano. Sonno e sogno si appartengono ed entrambi fanno riferimento a una dimensione altra rispetto a quella che percepiamo da svegli.
La donna e la magia nel passaggio dal Seicento all'Ottecento
È nei momenti di crisi culturale che la donna perde la sua valenza più vera e si ritrova surclassata a oggetto. Lo vediamo a proposito del Seicento quando di contraltare la sommessa voce della filosofia ermetica innalza la donna e la sua identità spirituale.
Dalla pittura come illusione alla pittura come allusione. Seicento e Ottocento a confronto
Il Seicento e buona parte del Settecento sono le epoche che più esprimono l'attenzione all'opulenza resa attraverso l'esagerazione della forma. La forma priva di contenuto fa la differenza tra chi ha in mano lo scettro del potere e tutti gli altri, la massa sottoposta al regime monarchico e oligarchico. L'esagerazione è affidata ai pochi ricchi fedelissimi del re, così come agli alti ranghi della Chiesa.
Le frontiere del cambiamento. Dal Seicento all'Ottocento
Il cambiamento può significare tanto nella diversità di intenti. Comunque è mosso da necessità che spesso sono dello spirito. Le necessità sociali di porre una svolta sono mosse da bisogni materiali non per questo irrisori o di minore importanza.
Il Romanticismo nella compresenza del tutto
Prendiamo coscienza di una realtà nel momento in cui essa è rapportata al suo opposto. Nella diade esiste il maschile in quanto rapportato al suo opposto, il femminile. Affermare una realtà, non è negare l'altra ma dire che entrambe esistono sulla base delle reciproche diversità.
Gli ideali storici e il ruolo della donna nell'Ottocento risorgimentale
Quando ci riferiamo alle donne dell'Ottocento e alla loro sottomissione, ci riportiamo, anche senza volerlo, alla situazione femminile dei ceti agiati. La donna della nuova borghesia imprenditoriale o della consolidata aristocrazia era costretta agli antichi dettami che la volevano al di fuori delle attività economiche o decisionali.
Il Romanticismo e il superamento dell'effimero
Il Romanticismo, nonostante la proposizione continua del sentimento di vaghezza, sembra riportare al giusto ordine la realtà, con essa le differenziazioni tra uomini e donne, tra maschile e femminile.
La dimensione del sogno in età romantica. Le ninne nanne e il soffio della tradizione
La dimensione del sogno è cullata dalle ninne nanne. Le ninne nanne sono canzoncine elementari diffuse in ogni cultura e considerate senza tempo. Sono le più antiche forme di testimonianza intonata dell'affetto della mamma rivolto al suo piccolo.
Il Romanticismo e i segreti mondi di luce
Il poeta è per definizione traslato sulle rotte che portano indietro nel tempo. Il passato è la dimensione della pace che sboccia ogni volta lo si racconta.
La nostalgia dell'esule. Foscolo e l'alba del Romanticismo
È sul finire del giorno che si fanno più presenti le mancanze e si consolidano i tormenti. La sera è l'inizio di qualcos'altro che slabbra i contorni in fiamme di vaghezza. Paura e stordimento in una sorda chiamata che sfugge innanzitutto a chi la pronuncia. Il dolore si fa crudo e svenevole, inasprendo tutte le contraddizioni che riposano nell'albero della vita.
Il sentimento di nostalgia e i primi passi dell'uomo. Leopardi e Manzoni a confronto
La selva per il Romanticismo è la Natura primordiale ereditaria del Kaos prima di diventare Kosmos. È l'apeiron preesistente ad ogni deità che nel molteplice esprime caratteri ben delineati e distinti. La selva rappresenta l'indefinito preesistente alla comparsa dell'uomo che vi ha imposto recinti e interpretazioni.
La letteratura romantica e il sigillo del nome. Manzoni e i tratti distintivi dei personaggi
"Nomen omen" la locuzione latina mette in relazione nome e destino. Essa si fonda sul legame di appartenenza, incisivo per gli antichi, tra gli dei e il fato e tra gli dei e le creature. Le divinità chiamano l'uomo attraverso il nome, imprimendovi la loro forza.
Manzoni e il valore della promessa
"Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno..." è questo l'attacco iniziale de "I promessi sposi", che nella sua scrittura essenziale contiene note di lirica e raffinata musicalità. Esso esprime la volontà dell'autore che non si limita a inquadrare il contesto geografico nel quale si svilupperà il romanzo, ma ci fornisce preziosi elementi sul senso dell'intera opera.
L'Illuminismo manzoniano e la visione moderna del tempo
Con "I promessi sposi" Manzoni incita la sua Milano e gli "Italiani" a intraprendere il cammino della borghesia. L'uomo che si fa da solo partendo da una condizione di ingenuità, è rappresentato dal personaggio Renzo.
Provvidenza e Divina Provvidenza nel pensiero manzoniano
Nella narrazione de "I promessi sposi" la provvidenza e la Divina Provvidenza procedono su binari paralleli. Da un lato assistiamo alla provvidenza che si snoda lungo la trama condotta dallo scrittore che ha chiaro dentro di sé il quadro completo di tutto il tessuto narrativo, dall'altro a un vero intervento divino che andrà ad agire sulle scelte dei protagonisti orientandoli, quasi proteggendoli, verso una risoluzione felice.
La crisi dell'uomo e il seme di una nuova nostalgia nel passaggio dall'Ottocento al Novecento
"Quando il sole della cultura è basso, i nani hanno l'aspetto di giganti", pronunciò lo scrittore austriaco Karl Kraus nella seconda metà dell'Ottocento. Una frase che calzerebbe alla perfezione se riportata ai nostri giorni.
L'ora del crepuscolo a confronto tra le due letterature Primo Ottocento e Primo Novecento
Gli amori impossibili sono stelle che brillano nei cieli delle epoche in decadenza. Per quanto travagliati appaiano, da loro emerge una luce senza tempo che non stanca mai di inondare di piacere e poesia l'animo del lettore che si avvicina ad essi tramite la lettura, da un tempo futuro.
La condizione dell'uomo nella narrativa della seconda metà dell'Ottocento, nel Naturalismo e nel Verismo
Questa nostra epoca somiglia per molti versi al passaggio dall'Ottocento al Novecento. Sono l'una l'immagine speculare dell'altro. Il cambiamento sociale durante il processo d'industrializzazione nel secolo XIX produsse un progressivo allontanamento dalle campagne e un processo di inurbamento delle periferie più marginali.
Le contraddizioni della Belle Epoque nella definizione del nuovo mondo
Il binomio "amore-morte" con l'avvento del Decadentismo si trasformerà in "arte-morte". L'artista diviene un viaggiatore nell'ombra che rifiuta gli algoritmi sulle basi dei quali si impongono le convenzioni sociali, per trovare realizzazione tramite la sua espressività artistica.
Il mondo di sotto e le sue influenze nella cultura dell'Ottocento
"Amore-morte" è il binomio intorno al quale si snoda la letteratura romantica. La contrapposizione tra la dimensione interiore e quanto si svolge nella realtà esterna è spesso ingigantito dalle convenzioni sociali. La società dell'Ottocento mostra diverse increspature nelle quali incespica chi mal tollera gli schemi e preferisce seguire se stesso e il proprio codice morale.
L'età romantica. La linea dell'orizzonte e lo sguardo limpido sul mondo
"Vorrei essere per me il tuo pensiero più bello (n.d.a.)". L'amore vero non soffoca, è diluizione. È il mantello che avvolge e in cui ci si distende nel fuire delle cose, per riposare e ritrovarsi nel fiume dell'eternità.
Il dramma della lontananza nella tradizione epistolare ottocentesca
Procura dolore anche ciò che è presente dentro di noi. Per quanto consolatorio possa essere il pensiero o il ricordo di chi amiamo, esso non riesce ad attenuare il dolore della spaccatura tra il desiderio alimentato dalla condizione d'impossibilità e il reale che si svolge fuori di noi.
La società dei lumi e nuovi orizzonti
La noia è una caratteristica determinante che influenza gli errati stili di vita di Versailles. In una realtà distaccata dal mondo, in cui alla totale assenza dell'igiene fisica si accompagna quella dell'igiene morale, la noia è la nemica principale da combattere attraverso fughe amorose che spesso inciampano in gravidanze difficili da gestire che porteranno poi all'abbandono degli sfortunati o al loro affidamento a cameriere o servette di fiducia.
Il rigore delle forme geometriche nelle espressioni dell'arte
Nell'arte nulla corrisponde al caso. Esiste l'estro, la genialità che personalizzano quanto realizzato dalla mano dell'artista e vivacizzano e ampliano gli spazi interiori di chi guarda e ne gode. Il caso è l'inciampo nell'esecuzione che spesso umanizza e allo stesso tempo esalta quanto realizzato.
Confronto tra il mondo greco e Leopardi sul tema della Natura
Si usa spesso dire che la morte di un figlio è innaturale se precede quella del suo genitore. È così che facciamo dipendere la Natura e i suoi ingranaggi dalla comprensione umana. È così che il destino si posiziona automaticamente secondo l'accezione della Grecia del periodo tragico al di sopra di tutto e degli dei stessi.
L'igiene personale e morale nel passaggio dal Settecento all'Ottocento
Il Settecento è il secolo dei lumi della ragione e di un mondo sommerso naufragato tra le ombre. L'Illuminismo che abbraccia il Settecento va visto come una conquista graduale e non come un'imposizione, a seguito degli errori commessi dalle dittature monarchiche. Segna pertanto un'epoca che vede in prima linea le conquiste sociali e non abbraccia solo la cultura, in quanto si propone come vessillo di cambiamento di ogni stile di vita.
La verità nel suo tempo. Il Romanticismo e l'identità di un'epoca
Il tempo non esiste. È nell'oggi compimento ed evoluzione. È nell'oggi l'incontro. L'oggi è il presente che contiene diversi segmenti della nostra vita. È nell'oggi il compimento del passato. È nell'oggi quello che sarà il nostro futuro.
La letteratura romantica e oltre. L'alternanza di fato e destino
Le cose accadono improvvisamente, inaspettatamente. È così che germoglia la vita, o al contrario, la morte. L'essere fatalisti rientra in un gioco sottile per cui ciò che subiamo, quanto incontriamo e ci viene portato dagli altri agisce sulla nostra vita modificandone il corso.
I fiori del male e il vegliardo poeta
Per assicurare a noi la vita in tanti la perderanno. È nell'ordine delle cose. E non mi riferisco alla vita dei nostri consimili, bensì alle altre forme di vita esistenti.
Nel mondo che cambia, il passaggio dal Romanticismo al Decadentismo
Il Puntinismo focalizza l'istante, scansionando il tempo in attimi. La realtà è pulsazione, sequenza di atomi lungo la linea del tempo e l'espansione nello spazio. Il Puntinismo e il Divisionismo educano a una nuova frontiera di fruibilità del reale che consiste nella visualizzazione a distanza.
Dall'Impressionismo al Simbolismo. Dalla Natura all'essenza dell'uomo, dall'oscurantismo alla nuova luce
Il Simbolismo è poliedrica visione del tutto in relazione all'uomo. Nell'Impressionismo apprezziamo la visione della luce che nutre e assorbe i contorni, ponendo in secondo piano la definizione del disegno.
Il Simbolismo e la condizione sacra dell'uomo
È quando si è giù che si fanno i peggiori sbagli. Ma a volte la vita ci presenta la necessità di sbagliare, per andare avanti. È questo il suo scopo, andare avanti.
Il nome e il dialogo nel Pensiero Romantico
La maschera non copre ma rivela e proprio l'introduzione e la riscoperta della tragedia in chiave lirica rappresentano il passaggio dal Romanticismo al Novecento. La prima fase dell'Ottocento è fortemente influenzata dalle teorie vichiane e dall'impronta neoclassica che rielabora e riattualizza il Mito.
Nell'ispirazione leopardiana, mito e tragedia
L'artificio, la finzione sono una forma di crudeltà perché contro lo spirito della Natura. I personaggi delle opere romantiche possono esprimere forme di crudeltà in quanto veri. La verità è intesa come conformità alla mutevolezza della Natura che in campo sentimentale può arrecare gravi danni.
L'uomo dinanzi alla luce e la luce nell'uomo. L'Impressionismo e la cultura dell'ambiente
L'uomo di oggi non sa più cosa sia la luce e misura le stagioni in base al caldo e al freddo che tra l'altro si alternano caoticamente. L'ingresso della luce artificiale nel quotidiano ci ha estraniati ulteriormente dalla fonte primigenia di luce e calore rappresentata dal sole.
Illusione e disincanto nell'età romantica
L'estate è la stagione che brucia le illusioni e i sogni risvegliati dalla primavera. È l'esaurimento della vita che si rende palese col clima di festa. La Primavera è l'attesa che in sé già contiene sogno e illusione.
Il dolore, l'illusione, l'amore. Leopardi e l'antichita'
Il dolore spesso indurisce e contribuisce all'egoismo, se associato all'infelicità. Il continuo confronto con gli altri ci mette a dura prova, specie oggi in cui sembra che la dimensione privata sia vanificata dal continuo apparire spesso falsato da vari espedienti come fotomontaggi e foto ritocchi.
Il Romanticismo. Lo straordinario e il sordo ripetersi
È delle anime forti la solitudine e il silenzio dell'amore. L'amore, quale dolce tormento, guida gli ossimori e ogni figura retorica del periodo romantico.
Rimembranza, ricordanza e l'immaginario dello spettro
La cultura favorisce il ricordo e facendo ciò, prepara a convinzoni che vanno oltre la logica personale. L'ermeneutica non è solo fredda rielaborazione a cui lo studioso accede tramite il confronto con altri lumi del sapere, bensì apre a nuovi orizzonti del cuore. È quanto si realizza attraverso lo studio attento della letteratura.
Lo spazio, il tempo, la morte. Leopardi e oltre
Niente accomuna e unisce quanto la morte, ed è questo il contenuto più vero che ci restituisce il mondo del passato, la sua arte, il suo pensiero. La morte diviene la vera casa, l'unica patria che ci appartenga nel bene e nel male, e non solo perché sconfigge le vanità umane, ma e soprattutto, perché ci porta a una maturata conciliazione con chi abbiamo o ci ha ferito. La morte allora si rende indispensabile per quella calma interiore di chi è trapassato e di chi rimane in vita.
Il Romanticismo in pittura. La grazia infinita dei piccoli gesti
La varietà del paesaggio italiano trova la giusta rappresentazione nel patrimonio pittorico espressivo del Romanticismo. I colori descrivono e riproducono profondendosi nell'animo dell'osservatore in un'operazione sinestetica che matura dalla suggestione provocata dal reale.