L'età romantica. La linea dell'orizzonte e lo sguardo limpido sul mondo
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L'età romantica. La linea dell'orizzonte e lo sguardo limpido sul mondo

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Berthold Woltze - La lettera
Berthold Woltze - La lettera

 

"Vorrei essere per me il tuo pensiero più bello (n.d.a.)". L'amore vero non soffoca, è diluizione. È il mantello che avvolge e in cui ci si distende nel fuire delle cose, per riposare e ritrovarsi nel fiume dell'eternità.

Ciò che uccide è salvezza in questa vita, anche senza il miraggio di un'altra sullo sfondo.

"Vorrei essere per me il tuo pensiero più bello (n.d.a.)", espresso in età romantica vede l'amore innalzarsi a via di salvezza per chi lo prova più che per chi lo riceve, specialmente se non è corrisposto. La via di espiazione è il ricongiungimento con se stessi che soprattutto nel periodo romantico è rappresentato dalle tinte pacate e tendenti allo scuro. Ciò che abbaglia tramortisce e questa convinzione viene espressa anche attraverso il nuovo gusto di architettura e arredo urbani. Se il Settecento ancora legato alle atmosfere rococò e barocche privilegiava le finestre lobate e le grate ai vetri, nell'Ottocento tutto si semplifica e si diffonde l'uso dei battenti in legno che regolano la luce negli interni, in passato riservati a istituti religiosi e collegi. Anche le dimensioni delle finestre cambiano. Esse s'ingrandiscono riservando una maggiore comunicazione tra la natura esterna e il mondo privato dell'uomo.

Cambia anche l'interesse dello sguardo, proteso verso l'orizzonte, linea di congiunzione del due negli amori insperati. Gli sfondi orizzontali diventano metafora dell'irraggiungibile oltreché dell'infinito, di una prospettiva oltre il mondo conosciuto in cui realizzare la dimensione intima mancata. La soddisfazione è nell'appagamento dell'anima che ricerca in lungo i campi disseminati di stelle dell'immaginazione. Ritroviamo tutto questo negli esempi di pittura nordica di Turner, Constable, così come del tedesco Friedrich. Leggermente diverso si fa il discorso per gli Impressionisti che restringono l'inquadratura dell'orizzonte in ciò che è il presente e il presente non è altro che quanto li tocca da vicino. La via di salvezza è all'interno delle cose per come vengono percepite attraverso la luce che cambia da un momento all'altro ridefinendo nella mutevolezza momenti e incanti.

Si scelgono gli esterni e rimane fresco il contatto con la natura. Non occorre andare troppo lontano e i paesaggi più cari si rivestono di esotico mantenendo il loro caro legame con il pittore che interpreta sulla base delle emozioni che riceve, il luogo bello ma per altri forse anonimo.

Atmosfere e suggestioni sono due termini che riconducono al Medioevo e che nell'Ottocento aprono a una nuova attualità. Sono parole che accarezzano il bello dal di dentro riservando preziosi spazi di segretezza e ribaltando quanto creduto dall'uomo nei due secoli precedenti. L'ipocrisia balza dal privato al piano del sociale e a questo fatto nuovo contribuisce senz'altro la scrittura epistolare.

I sentimenti vengono messi a nudo. Resta il filtro della scelta dei vocaboli più appropriati e sicuramente più efficaci per rendere la condizione reale dello stato d'animo di chi scrive. Si mostra attenzione nel comunicare la parte di sé più vera, senza rischiare di nuocere o offendere il destinatario. Tutta questa attenzione nella passata tradizione epistolare è mancata. Si prediligevano difatti nei due secoli forse tre precedenti le parole d'effetto per conquistare un obiettivo pur nella falsità e nell'inganno. L'onestà era perseguita dagli umili, dai semplici, mai da seduttori e seduttrici. Sono il Seicento e il Settecento i secoli dei grandi stragisti del cuore, come ben ci illustra la figura per quanto romanzata del Casanova.

La volontà di esprimere e imprimere la verità sinonimo di onestà si fa impegno nell'Ottocento (vedi "Le mie prigioni" di Silvio Pellico e in un periodo successivo Gramsci con le "Lettere dal carcere" e le "Lettere ai figli"). S'indaga sulle proprie origini genealogiche e si va alla riscoperta dei luoghi del mito. Questo fa sì che sempre maggiore interesse venga riservato agli scavi archeologici che contribuiscono a diffondere la curiosità per il mondo sommerso che viene indagato ma anche vissuto da tante prospettive. Il mondo sommerso non si afferma più come realtà distante o a parte, ma come seconda faccia, disonorante e vergognosa se legata al tema della povertà dilagante e dello sfruttamento, con la quale confrontarsi.

L'interesse per gli sfondi in orizzontale nella pittura riproduce la nuova percezione del mondo sicuramente distante da quella più antica che contemplava le contrapposizioni tra cielo e terra.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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