Il ''Memento'' come via verso il cuore dall'antichità al Romanticismo
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Il ''Memento'' come via verso il cuore dall'antichità al Romanticismo

Invito all'Arte
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Frans van Everbroeck - Memento Mori, between 1654 and 1672
Frans van Everbroeck - Memento Mori, between 1654 and 1672

 

In ciò che non abbiamo ancora veduto sono nascoste le nostre potenzialità. Avvertire dentro è una forma non di premonizione perché ciò nasconderebbe un utile. Avvertire è un vero e proprio sentimento e quindi è libero a prescindere, come lo è il cielo.

Potremmo chiedere al cielo perché ci ama? E se lo facessimo cosa risponderebbe? Nella maniera più semplice e quindi più libera possibile. Vi amo. Amo tutto ciò che siete perché in me.

Altro sarebbe la risposta della terra. Vi amo perché mi appartenete e questa è la risposta che ogni madre darebbe al proprio figlio. Al contrario della terra, il cielo parla di aderenza e non di appartenenza che implica il concetto di possesso, il lato in ombra che la donna ha riflesso da tempi immemori sull'uomo. La paternità è scientificità della genetica che attraverso la maternità si rende possesso. Se per la donna il possesso è una necessità vitale che lega il suo frutto al proprio ventre, per l'uomo è accensione della via erogena. In quanto tale, nell'uomo può rimanere finalizzato a questo, alimentando psicopatie e patologie vere e proprie. Nella donna il possesso "se superato" porta alla consapevolezza del frutto come entità a sé stante, altrimenti degenera in morbosità nociva.

Avvertire in sé, come tutti i sentimenti va coltivato. È un sentire che diviene traccia di presenza attraverso il riecheggiamento perpetuo caratterizzato dalla desinenza "mento" non collegata al verbo "mentire" perché i sentimenti non mentono, ma che deriva da "memento" inteso come azione reiterata e a seguito di questo processo assorbita in sé, che supera la memoria e pianta il seme dei sentimenti.

"Memento mori" dicevano i latini e con questo monito (parola anch'essa originata da "memento") ponevano sotto sorveglianza la Hybris. Il Memento diviene quindi azione di educazione dell'esuberanza del proprio io, tenuta a freno da una disciplina rigorosa e di tipo militare. Il Memento lo ritroviamo nella via eroica massonica ereditato e filtrato dai moti insurrezionali illuministi poi convertitisi in moti risorgimentali in Età Romantica. Il Memento è aderenza a sé conquistata tramite il legame alla patria estensione della casa natia. Il Memento collegato al sentimento fa capolino dai versi neoclassicisti di Pindemonte e Nievo. Il Memento diventa esercizio collettivo che nell'arte letteraria si converte nelle "Memorie", titolo che designa il genere di confessione tipico del Romanticismo.

L'attribuzione della definizione di sdolcinatezza stucchevole applicata al Romanticismo è una distorsione del rapporto con la propria interiorità concepita in secondo piano rispetto alla dimensione sfuggente fenomenica. È anche vero che un desiderio di amore inappagato e poco curato nella sua profondità innanzitutto e poi espressività, ha fatto scadere in banale esternazione poetica quello che era nato sotto la definizione di spirito romantico. La decadenza effettiva del Romanticismo la si deve in parte alla comparsa dei romanzi di appendice sul finire dell'Ottocento, poi convertiti in romanzi di genere rosa. L'evoluzione della donna attraverso l'estensione sociale dell'alfabetismo scolastico se da un lato ha pernesso al genere femminile di rivendicare diritti prima negati, dall'altro ha portato inevitabilmente a un declassamento dei valori della cultura. Forse l'errore è stato nella trasmissione sempre più spersonalizzata di concetti basilari, strada molto ben evidenziata e di rottura col passato, dalla nascita della Repubblica che ha siglato tra gli altri la fine di un umanesimo patriottico e nazionalista, fino alle tragiche conseguenze odierne.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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