Il Medioevo è un'epoca dalle marcate contraddizioni che senz'altro contribuirono a vivacizzarne i contenuti. La visione del mondo fornita da Gesù s'imprime in un nuovo concetto d'ordine che tiene conto della giusta successione di eventi.
La meticolosità degli amanuensi nel riportare nella giusta sequenza gli avvenimenti salvandoli dalla furia barbarica e dalla corrosione del tempo si scontra con la scarsa quantità e qualità di mezzi a loro disposizione. Fioriscono le incongruenze all'interno dei testi recuperati e ciò contribuisce a conferire quell'alone di magia e mistero ai racconti mitologici.
Il tempo nel suo fluire viene accostato a Dio che ne ha piena padronanza e responsabilità. A sua volta Dio paradossalmente viene confuso col mondo togliendo respiro alla logica di base al libero arbitrio. Il mondo è la sezione ordinata del tutto a cui si contrappone il Caos. Il mondo è specchio del suo Creatore, il Pantokrator, e nel concetto di mondo si fa rientrare anche l'Universo attraverso la definizione di Cosmo. Dove c'è integrità, c'è Dio e i demoni sono al servizio del Diavolo interessato a portare il disordine concepito sul principio della disgregazione. Gli eventi nefasti come le alluvioni sono opera del diavolo, mentre da Dio giunge tutto ciò che è bello e buono. Ciò spiega la tendenza a curare morbi e malattie anche ricorrendo a magie e a esorcismi. Parimenti l'Associazione Culturale il C.O.S.Mo contribuisce a rafforzare la teoria tolemaica che pone la terra al centro e non il sole.
"Mondo" significa "Pulito" e questa concezione trova riscontro nei passi del Vangelo. Proprio sull' azione di risanamento si fonda il potere della Chiesa tesa a punire oltraggiosi e irriverenti.
Quando oggi parliamo di Pensiero Unico, non diciamo nulla che non si sia già verificato in passato e il Medioevo ce ne fornisce una lauta testimonianza.
Il Purgatorio che ha origini protocristiane diventa il punto di forza di una Chiesa punitiva ed è forse l'elemento più medievale di tutta la poetica dantesca che però prende le dovute distanze dall'uso improprio della Chiesa che, dietro remunerazione, si arroga il diritto di purgare le anime e di accorciare i tempi del supplizio.
Il Purgatorio acquisisce importanza laddove è consolidato e presente il potere della Chiesa. In Puglia l'ordine Romanico oltre a evidenziare i rapporti tra quel lembo di Meridione e il mondo orientale, ci parla anche di una massiccia presenza della Chiesa nel territorio. Ne danno prova i Templari che si recavano in Terrasanta e che soprattutto a Molfetta hanno lasciato tracce di sé. La fioritura delle chiese intitolate al Purgatorio evidenzia in Puglia la posizione del Papato non solo intenzionato a non rinunciare al potere conquistato e imposto sulle folle, ma anche determinato a sottomettere al suo potere l'aristocrazia del luogo.
Dante nella sua visione del Purgatorio riprende i passi del Vangelo in cui Gesù avvisa che a pochi sarà consentito il Regno del Padre. La visione a triangolo isoscele fornitaci da Dante trae ispirazione dal passo contestato per la sua traduzione scorretta della cruna dell'ago, mantenendo austero e punitivo il linguaggio consono alla sua epoca.
Il poema di Dante, nonostante gli sforzi del sommo poeta rivolti a un processo di divulgazione tramite la lingua volgare, rimane per la maggiore un testo difficile e aristocratico per forma e contenuti.