Bacco nell'immaginario dei giovani aristocratici. Rinascimento e Decadentismo a confronto
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Bacco nell'immaginario dei giovani aristocratici. Rinascimento e Decadentismo a confronto

Invito all'Arte
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times
Bacco nell'immaginario dei giovani aristocratici. Rinascimento e Decadentismo a confronto
Bacco nell'immaginario dei giovani aristocratici. Rinascimento e Decadentismo a confronto

 

Abbiamo visto come Bacco a differenza del suo antesignano Dioniso, sia un dio legato all'aspetto godereccio della vita e ispiratore dei canti carnascialeschi rinascimentali che trovano nel "Trionfo di Bacco e Arianna" di Lorenzo il Magnifico una valida testimonianza del rapporto tra la goliardia aristocratica giovanile e la dimensione sacra ritualustica che si cela dietro l'immagine di Bacco.

L'accostamento Bacco Arianna anziché Dioniso Arianna induce a profonde riflessioni che vanno ben oltre il componimento stesso e riportano l'attenzione a quel sentimento di giocosa purezza a cui i rampolli di nobile famiglia allora si rifacevano. "Arianna" vuol dire "pura" e Bacco beffardamente si prendeva gioco della goliardia giovanile facendo deragliare i banchetti innaffiati esageratamente di vino in episodi disdicevoli e dall'esito a volte persino tragico.

È questo l'aspetto forse meno considerato della giovinezza spensierata e travolgente che prende vita nei nobili casati di età rinascimentale e che poi ritroviamo in un'Europa suddivisa tra nuovo pensiero capitalistico e antichi e conservatori tenori di vita. Le esperienze collegiali primo Novecento che trovano spazio nei romanzi di formazione di allora, offrono uno spaccato della società in cui la nobiltà a differenza di quanto avveniva nel Rinascimento, non riesce più a ricollocarsi nella società in via di importanti trasformazioni. L'aristocratico erudita di fine Ottocento e primo Novecento è spesso un dissipatore parassita, un personaggio se vogliamo tragico, frequentemente manipolato a suo discapito dai fomentatori delle nuove politiche liberali progressiste. La Prima Guerra Mondiale si rivelerà presto un fallimento su tutti i fronti che consegnerà un'immagine della società lacerata dalle più alte alle più basse fasce sociali. Soldati imberbi strappati alla famiglia e mandati a morire senza un'adeguata preparazione in campo militare, gerarchi di estrazione aristocratica che si confronteranno con la dura vita di trincea e con la perdita insostenibile di vite umane. Il diffuso senso di precarietà condurrà le nuove generazioni sull'orlo della disperazione e si proietterà su una politica di scelte scellerate che caratterizzerà tutto il secolo e anche gli inizi del nuovo millennio, precipitando le sorti del pianeta in un caos senza fine.

Altro il discorso del Rinascimento in cui i giovani aristocratici rivolgono l'attenzione alle Arti Classiche con cui avviare un proficuo rapporto di confronto. La visione dell'arte come respiro di vita condurrà molti di loro a farsi promotori di artisti, specie pittori e scultori, scoprendo nuove forme di mecenatismo. È così che Lorenzo il Magnifico diverrà sostenitore di Botticelli, caro amico dal talento nascosto che sarà finanziato proprio dai Medici della sua Firenze per lasciare a tutti noi uno straordinario repertorio della sua grandezza.

Ho scritto e condiviso questo articolo
Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

Ti potrebbero interessare anche:
home-2-ads-fsp-cca-001