Zeus e il nuovo Olimpo della luce
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Zeus e il nuovo Olimpo della luce

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Zeus di Smirne 250 d.C., Museo del Louvre
Zeus di Smirne 250 d.C., Museo del Louvre

 

Come accade nell'antica tradizione della Torah secondo cui YHVH (tradotto arbitrariamente con Yahweh) era nella dinastia celeste il dio più vicino al regno degli uomini, così nella Teogonia di Esiodo, Zeus. Costui non è tra i primi dei a comparire ma per ordine genealogico lo ritroviamo tra i figli del titano Crono e di Rea.

Ancor prima di Zeus in ordine di nascite c'è Afrodite e ciò dice molto sulla posizione dell'amore e della bellezza dai Greci considerati al di sopra di tutto, nonché discendenti dell'immacolatezza del cielo spodestato violentemente da Crono.

La posizione di Zeus nella scala di successione è fondamentale. Egli è colui che dopo gli scontri tra dei primordiali e i Titani ripristina la nuova legge dell'ordine da attuare attraverso l'intelletto.

Con Zeus si apre l'era della filosofia. Del controllo dell'uomo sulle sue personali pulsioni ad opera dell'intelletto. Se ancora adesso apprezziamo i capolavori dell'arte greca di Fidia e Skopas lo dobbiamo in buona parte alla visione che avevano i Greci dell'armonia e alla loro capacità di mantenersi equidistanti da ogni forma di ottenebramento del pensiero, inclusa la follia. Ho più di una volta riguardo a questo sottolineato l'originalità di Dioniso all'interno del pantheon greco e il motivo per cui i culti a lui dedicati furono compresi in determinati periodi detti delle Grandi e Piccole Dionisiache. Dioniso è un dio atipico nel mondo greco e difatti il mito è originario della Tracia che confina col Medio Oriente. terreno di scontri e di dissidi interni all'uomo combattuto tra gli eccessi e la moderazione.

Ritornando a Zeus, è curioso come il figlio di un titano violento, Crono, abbia concepito il dio della luce, perché di questo si tratta. "Zeus-dios" significa propriamente "luce". I grecisti canonici si attengono a questa versione. In realtà, la declinazione irregolare, (il nome appartiene infatti alla terza declinazione) lascia supporre una doppia radice di provenienza. Nominativo e vocativo come sempre accade seguono la stessa radice, gli altri tre casi no. Se vogliamo ricondurci alla radice etimologica di un termine, dobbiamo osservare il genitivo. Allora, forse forse la radice del nome Zeus potrebbe essere una ma sdoppiata sotto l'influenza di culture diverse. Sappiamo che il mondo greco ha subito varie influenze anche a seguito degli scambi commerciali e del colonialismo che si svolse tra il IX e l'VIII secolo a.C. e che Esiodo, il poeta che mise ordine alla successione degli dei, visse nell'VIII secolo ed era di Cuma Eolica, in Asia Minore. Detto questo e ritornando al nome Zeus-Dios potremmo prendere in considerazione l'ipotesi indicativamente di un nome doppio che insieme suggerisca "colui che si è soggiogato alla luce" dove luce sta per intelletto e razionalità. Ho parlato recentemente del ruolo dell'aratro nel tempo arcaico e quanto l'aratura abbia dato inizio a una spiritualità organizzata secondo riti e culti. Lo zeugma in Greco è il legame che indica l'unione tra due parti distinte. Lo ritroviamo rappresentato dal giogo che serve al bove per trainare l'aratro e lo ritroviamo nella parola indù Yoga. L'origine è sanscrita e in rapporto a Zeus significa "colui che ha scelto di seguire la luce" diventando l'elemento di rottura col passato e con la tradizione titanica. Egli operando questa scelta, ha deciso di riscattare nella luce le generazioni che verranno. Egli rappresenta la rifondazione dei tempi all'insegna del nuovo ordine a seguito dell'epoca delle tenebre trainata dai Titani.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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