Solo l'amore ci rende solidi. Altrimenti saremmo aria e luce. Dall'energia dell'amore prende forma la vita. Occorre la terra, l'acqua a nutrire il seme ma innanzitutto, la disponibilità a offrirlo e per offrirlo intendo generarlo.
Con l'amore le cose prendono forma, ossia concretezza. Induce ciò a profonde riflessioni se pensiamo che l'amore sia energia pura e invisibile. L'amore è il nostro ascensore sulla terra. È il sentimento unico e vero che ha permesso a Gesù di staccarsi dal Padre e di incarnarsi tra noi. L'amore ci nutre dal di dentro e riscalda i nostri passi. È la forma della Madre che si sacrifica per il figlio provando gioia.
L'amore costa fatiche e battaglie. Per molti è un punto d'arrivo sudato. Una conquista. Lottare per qualcosa ci rende disponibili a realizzare e a trasferire dal piano ideale alla realtà quanto per noi conta.
Siamo portati a credere il Romanticismo l'epoca dei valori, dei sogni distanti, degli amori chimere e del poeta che passeggia tra le nuvole. L'evanescenza del Romanticismo è un giudizio applicato dall'epoca di poi. Dal Positivismo innanzitutto, che doveva imporre una filosofia concreta di supporto alla tecnologia subentrante e alla scienza. L'interventismo a favore della Prima Guerra Mondiale ha favorito la necessità di recuperare quanto compromesso dal Positivismo, a proposito degli ideali patriottici e del valore del soldato che rischia la vita in difesa di nobili ideali. Il Futurismo compare come slancio verso una visione al maschile della vita. Una visione in cui l'uomo è paladino di virtù da applicare nella storia in difesa di una società che parta dal piccolo e dalle singole comunità famigliari.
Il sangue come vita pulsante e corrente introduce il Romanticismo e tramite il sangue anche l'acqua acquisisce un senso. Senza sangue la vita è morte. In questa concezione fortemente cristiana risuona quel passaggio della morte di Gesù quando Egli appeso alla croce, viene trafitto dalla lancia che lascia scorrere acqua e sangue. Questo passo delle Scritture riprende quanto già profetizzato nell'Antico Testamento e sembra contrastare con l'aspetto sicuramente vivo che contraddistingue l'istituzione dell'Eucaristia durante l'Ultima Cena del giovedì santo. "Il Corpo e il Sangue di Cristo" pronuncia il celebrante durante la somministrazione dell'ostia. Il corpo è materia. È l'aspetto umano di Gesù che contiene al suo interno l'elemento acqua. Ma la forza vitale che trascende il tempo è data dal sangue. Il sangue è l'elemento della trasmissione nel tempo dei ceppi famigliari. È l'eredità dei figli che travalica il tempo.
Abbiamo già parlato del fenomeno del Vampirismo connesso al culto del sangue durante il Romanticismo. L'acqua è la fonte primordiale di vita che attraverso l'impronta di Dio nella storia diventa emblema di eternità. Il ciclo dell'acqua che sale e poi ridiscende sotto forma di pioggia è un rito che si ripete svariate volte nel ciclo dell'anno. Nell'immaginario marinaro dell'Ottocento romantico la nave è un'isola che fluttua tra le onde rappresentando un pezzo di storia dell'umanità, inscritta in qualcosa di molto più grande a cui dare il nome di ciclo cosmico. L'albero centrale con la vela richiama la croce a cui fu appeso il Corpo di Cristo. È l'albero maestro che racchiude il valore della nave e la sua possenza. È il faro che oscilla durante le tempeste e che una volta spezzatosi indica il declino irrefrenabile della nave. È sacro e su di esso si scaglia il fulmine a riprenderlo, riconosciutolo proprio. Il mondo del mare è sacro e i suoi ministri sono i marinai e i pescatori. Quanto ritenuto nelle epoche remote in rapporto alla sacralità della vita e della lotta nel mare ritorna all'uomo e s'impossessa di lui e del suo immaginario nel Romanticismo.