Il mondo di sotto e le sue influenze nella cultura dell'Ottocento
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Il mondo di sotto e le sue influenze nella cultura dell'Ottocento

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Bambini spazzacamini francesi, anni '70 dell'Ottocento
Bambini spazzacamini francesi, anni '70 dell'Ottocento

 

"Amore-morte" è il binomio intorno al quale si snoda la letteratura romantica. La contrapposizione tra la dimensione interiore e quanto si svolge nella realtà esterna è spesso ingigantito dalle convenzioni sociali. La società dell'Ottocento mostra diverse increspature nelle quali incespica chi mal tollera gli schemi e preferisce seguire se stesso e il proprio codice morale.

La verità interiore è spesso in conflitto con il mondo di apparenze a cui è costretto soprattutto chi rientra negli ambienti dell'alta società e deve ottemperare tutti i giorni a regole ed etichette. I ceti più bassi al contrario, godono di una maggiore autonomia e libertà che comunque deve fare i conti con le ristrettezze economiche indotte dall'oligarchia al potere. È un secolo di contrasti e cambiamenti L'Ottocento, che si misura con la necessità di intervenire nel mondo che cambia, attraverso nuove regole e leggi che tutelino le classi operaie utili a mantenere in vita l'ingranaggio del sistema capitalistico industriale che va via via imponendosi.

Ai temi sull'intensità del mondo interiore trattato con grande estro e bellezza da tutte le espressioni artistiche di età romantica, segue per via parallela l'incalzare dei temi inerenti segue l'interesse per quanto si muove tumultuosamente sotto la coltre luminosa della coscienza spesso offuscata dell'impeto irrazionale. Il mondo sotterraneo è un magma incandescente che orienta la vita dell'uomo tramite decisioni azzardate che lo destabilizzano nella dimensione apparente del quotidiano.

La realtà di sotto prende piede nell'Ottocento come realtà delle ombre, perniciosa e peccaminosa che porta pensatori e artisti a intraprendere strade buie e a inoltrarsi nei meandri della follia stimolata dall'uso sempre più diffuso di sostanze allucinogene e oppiacee, così come dall'introduzione dell'assenzio che trapasseranno i confini col Novecento.

A stimolare l'interesse verso le aree in ombra dell'anima umana e l'accesso ai piani del subconscio è lo spostamento dell'economia dal mondo di sopra rurale e commerciale a quello di sotto dei giacimenti estrattivi. Le miniere sono sempre esistite, determinante nell'antichità la necessità dell'uomo di estrarre pietre e metalli preziosi. La novità nell'Ottocento consiste nel vedere il sottosuolo come conquista da parte del ceto borghese industriale emergente di un sempre più considerevole ruolo all'interno del nuovo assetto sociale. Mai l'uomo si era spinto anticamente così in profondità, nelle viscere della terra e con mezzi per nulla sicuri e ancora rudimentali. Il mondo dei minatori è costellato di rabbia e sangue. Di sfruttamento e di ingiustizia. La precarietà della loro vita si unge di morte e scabrosità. I minatori sono creature miserabili che s'incontrano alle prime luci del giorno per riemergere quando d'inverno è buio pesto e portano i mostri della tradizione popolare a ricollocarsi nel presente con nuove sembianze.

Gli operai, i minatori spesso perdono la vita per arricchire le casse dei potenti. Gli speculatori crescono sulla pelle anche dei proprietari tenuti a freno e controllati da banchieri e finanziatori senza scrupoli. È così che si afferma il nuovo sistema di controllo delle banche e usuraio che porterà alla recrudescenza i forti squilibri sociali, nonché all'esplosione della Prima e ancor più Seconda Guerra Mondiale.

Le miniere per l'estrazione del carbone hanno breve durata. Crollano, uccidono e si esauriscono rendendo insicuro il terreno della nuova economia capitalistica. L'Inghilterra è la prima nazione a intervenire in modo incisivo sullo sfruttamento del territorio. Leeds si afferma come polo estrattivo e industriale. A seguire Francia, Germania e Stati Uniti. Sempre in Inghilterra nel 1830, a seguito di una forte protesta operaia, le ore di lavoro dei minatori vengono ridotte da 15 a 10 per adulti e bambini.

Lo sfruttamento del sottosuolo apre a una nuova società feudale che comprende un territorio contraddistinto dalla villa lussuosa del proprietario e dal villaggio dei minatori con abitazioni alloggio dalle più confortevoli dei capi cantiere a quelle più semplici e buie degli operai estrattori.

L'Europa si trova ad essere disseminata di caverne e cunicoli sotterranei che porteranno i più sensibili a sviluppare una corrispondenza metaforica tra il grembo della terra e il sommerso della interiorità umana.

"Memorie del sottosuolo" il racconto di Dostoevskij anticipa notevolmente quelli che saranno i contenuti della narrativa primo Novecento, senza rinunciare allo spirito romantico che vena la letteratura russa, mentre in Europa si fa duro lo scontro tra la fiducia nella scienza e una realtà socialmente spregiudicata a scapito dei più semplici.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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