La nostalgia dell'esule. Foscolo e l'alba del Romanticismo
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La nostalgia dell'esule. Foscolo e l'alba del Romanticismo

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Storm in the North Sea, 1865 painting by Ivan Aivazovsky
Storm in the North Sea, 1865 painting by Ivan Aivazovsky

 

È sul finire del giorno che si fanno più presenti le mancanze e si consolidano i tormenti. La sera è l'inizio di qualcos'altro che slabbra i contorni in fiamme di vaghezza. Paura e stordimento in una sorda chiamata che sfugge innanzitutto a chi la pronuncia. Il dolore si fa crudo e svenevole, inasprendo tutte le contraddizioni che riposano nell'albero della vita.

"Nostalgia" si rende allora "ritorno del dolore". Un camminamento di braci preziose per l'animo del poeta che opera la silenziosa magia di trasformare se stesso in qualcosa di fulgido e di dimenticato che lo fa essere oltre, in un futuro sperato e liberatorio così come indietro, a prima della soglia del tempo.

Si ha bisogno delle mancanze e del dolore per liberarsene. E qui si rintraccia il senso del sacrificio portato a maturazione dai Romantici. I Romantici prima ancora di essere artisti, sono poeti e la poesia è resa dalle note dei compositori e dall'armonia che esalano le forme pittoriche. È uno stato di abbandono onirico e silente il Romanticismo, in cui il poeta si ritrova mago nel momento in cui vuole liberarsi dalle dure maglie del dolore da lui stesso fomentato e di cui lui per primo ha un indescrivibile bisogno per dare senso a questa vita. La grande pregnanza estetica che emerge dalle opere non converte i sentimenti di chi le visita in pietà o pena, ma in una viscerale ed empatica commozione.

Nella vaghezza ognuno ritrova il proprio amico embrionale e il senso di fratellanza varca ogni recinto ideale per profumare il domani non ancora intravisto e il passato obliato. Si fa storia col Risorgimento in Italia, e azione corale.

Non può suscitare alcuna pietà Leopardi che trova nella ragione la polvere alchemica alla base dell'Universo, rintracciabile in ogni forma di pensiero e parola. Difficile e arduo si fa il percorso che conduce alla pietas dal sapore mitologico che identifica il seme di un popolo unito ai sani valori della vita. L'esule romantico non è neanche l'Enea tratteggiato dall'augusteo Virgilio. Il ritorno col sommo poeta latino si fa conquista, nell'animo di Leopardi e dei suoi compagni d'epoca annegamento nella perdizione.

Per molti versi e per il sentimento di nostalgia, il Romantico si ritrova nel personaggio di Ulisse naufrago nel vasto mare in cerca del suo ritorno. È straordinario come questo personaggio mitologico venga erto a modello di riferimento per vie diverse ed estreme sia dal Romanticismo che dal Decadentismo. Il Neoclassicismo, grazie all'impegno certosino di Pindemonte, ne offre una traduzione veritiera ancora oggi considerata insieme a quella del più recente Quasimodo. Lo studio delle parole, l'analisi di una fedele attinenza basata sui suoni che si fanno significato porta i Neoclassici a recuperare radici perdute anche attraverso lo studio delle etimologie.

Uno splendido esempio ci giunge dal poeta Foscolo attraverso il suo componimento "Alla sera".

"Forse perché della fatal quiete Tu sei l'imago a me sì cara vieni o sera".

In questi versi d'indicibile bellezza è raccolta la poetica del suo compositore. È una sintesi perfetta del suo dire, questo passo, che guarda oltre l'orizzonte agitato dalle ombre, bramante dell'attesa della luce e al tempo stesso al riposo della smarrita via addormentata in un inesorabile passato.

Oltre e prima il nulla, con sfumature diverse.

Il nulla è origine e tramonto riesumato di volta in volta dal ritorno appagante degli azzurri lidi della sera, dove il naufrago spiaggia esausto per le braci logoranti del giorno.

La sera è immagine e mago nel momento in cui spoglia il poeta di ogni dolore, rilasciando un profondo senso di pace. "Imago" radice di "immagine" riluce tra i versi e appaga la diversificazione di significati che pervade l'opera. Il mago è il poeta, colui che si fa veicolo dell'illeggibile. È il compianto immolato sull'altare del sacrifico dei giorni dei quali lui per primo non può fare a meno.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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