La Madonna e Giovanni dalla croce alla via della comprensione. Foscolo e il Romanticismo
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La Madonna e Giovanni dalla croce alla via della comprensione. Foscolo e il Romanticismo

Invito all'Arte
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La Madonna e Giovanni dalla croce alla via della comprensione. Foscolo e il Romanticismo
La Madonna e Giovanni dalla croce alla via della comprensione. Foscolo e il Romanticismo

 

La terra è il tutto e il niente. Il cielo è il niente e il tutto. Il Cristo lascia la terra e il suo nome Gesù per assurgere al tutto che è invisibile a chi non è pronto ad accoglierlo. L'accoglienza è innanzitutto comprensione e la solidarietà fittizia poggia sulla mancanza di comprensione che può essere intellettiva o empatica.

Comprendere significa calarsi nelle cose, solo in tal caso è reale. Il "cum: con" ha quindi il carattere di mezzo che rende possibile l'acquisizione dall'interno dell'oggetto. Solo prendendo dall'interno riusciamo a estrapolare l'interezza della situazione proposta dall'oggetto, che ha il carattere di sfera. La sfera è un cosmo che educa il nostro personale cosmo. La comprensione è pertanto la via dei santi il cui esempio risuona nella persona di fede.

Passiamo dal tutto al niente per abbracciare il vero tutto solo tramite la morte. La morte è un grido che squarcia il drappo delle illusioni.

Se Gesù non fosse morto, lo squarcio non sarebbe stato possibile.

La morte è un momento essenziale che introduce alla riflessione in chi resta e ha conosciuto il dipartito. La morte è la via che rende possibile l'afflato che immette a un nuovo ordine. La morte è pertanto rottura e ricomposizione dell'anima di chi vi partecipa. È quanto si compie sotto la croce quando Gesù morente designa Maria madre di tutta l'umanità e Giovanni al suo fianco fratello suo e di tutti i credenti. È un messaggio questo che non può essere colto se non dal di dentro e lungo la via empatica della comprensione, perché solo così si accende il disegno della transitività. Gesù prima di risorgere in Cristo e di risorgere nel suo vero mondo sta designando una nuova sfera, una nuova impronta all'ordine in vigore, insieme a una catena di vita che abbraccia tutta l'umanità. Si rivolge a chi crede e a chi è capace di prendere la scena dall'interno e farne un nuovo inizio, un inizio di fratellanza. Non può esserci fratellanza se non tramite la figura della madre, anello fondamentale del nuovo incipit.

La circolarità del Rosario rappresentata dalla forma di collana con i diversi grani e le medagliette della croce e della Madonna, indica questo nuovo Cosmo che si realizza a partire da quella scena di Maria e Giovanni ai piedi della Croce. La rosa è l'impronta dello spirito che si conserva in profumo mentre i petali cadono. Sulla caducità della vita e l'oltre partendo da qui discute il Romanticismo a seguito dell'applicazione del principio illuminista di fratellanza. Giovanni già nel Medioevo è rappresentato da un nuovo esercito che combatte in nome della fede. Nell'esercito si è tutti compagni, ossia animati dalla comprensione che li fa rientrare in un unico progetto di vita e li rende quindi fratelli. Essere fratelli significa riconoscersi nella medesima origine affidata alla figura della Madonna che si rivivifica attraverso le apparizioni di Lourdes. La crocerossina diventa quindi rappresentazione dell'agire costruttivo della Madonna all'interno del mondo delle illusioni che conduce al passaggio fondamentale della morte. È figura comprensiva che abbraccia dall'interno la croce altrui rappresentata dalle ferite di guerra.

Già prima la lacerazione di questo mondo attraverso il componimento magnifico di Foscolo "In morte del fratello Giovanni" immette sulla via della comprensione che dà all'opera un respiro universale lanciandola oltre la contingenza dell'episodio privato. Giovanni diventa il fratello di tutti, e in questo si accende la spia verso un'eternità che è anche di forma sacra se non religiosa, nonostante in Foscolo l'eternità fosse possibile attraverso la via delle parole e dell'arte che aprono al ricordo. L'eternità in lui passa attraverso l'esperienza storica del ricordo che prima tramite il coraggio risuona come impresa all'interno di una fratellanza di riconoscimento. Ecco qui ridondare le istituzioni cavalleresche di stampo medievale che proprio nella conformazione dell'ordine degli Ospitalieri di San Giovanni poi divenuto dei Cavalieri di Malta, trova la sua applicazione storico spirituale, riprendendo il flusso di messaggi elargito dalla Madonna che ha come riflesso nella dimensione pratica l'assistenza e la consolazione degli afflitti.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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