La doratura della melagrana e il nesso circolare col Natale
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La doratura della melagrana e il nesso circolare col Natale

Invito all'Arte
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Botticelli, Madonna della melagrana, 1487circa
Botticelli, Madonna della melagrana, 1487circa

 

La bolla associata al blu ha il suo sapore artico e natalizio, così come estivo, delle profondità abissali. La bolla è blu, l'ampolla che deriva dalla stessa radice ha impressa anch'essa il carattere della trasparenza ma incolore. "Mille mille bolle blu!" cantava Mina.

Abbiamo visto come la bolla sia associata al nuovo, all'embrione di vita. È essa il primo sbuffo di ossigeno in rapporto alle profondità marine. Il Natale è la festa che celebra la vita dal carattere eterno e per questo collegata alla Pasqua che celebra la rinascita a seguito della morte naturale terrena. La rotondità delle palline natalizie la ritroviamo espressa in diversi esempi di bolle e ampolle consolidatesi nella forma di frutto. Un frutto che si coglie a Settembre ma che ritroviamo rappresentato appieno come simbolo del Natale è la melagrana. Questa è un frutto nobile e la sua doratura esterna è stata di richiamo in molte opere d'arte. La melagrana è simbolo di fertilità e abbondanza per i semi polposi e dall'aspetto di grani di rubino che ritroviamo all'interno. Associata al periodo natalizio oltreché all'autunno che annuncia, la rende simbolo di prosperità e fertilità.

Il Natale precede l'altra grande festa del calendario gregoriano, di Fine Anno. Si suol dire a riguardo "Anno nuovo, vita nuova" indicando un periodo di fertilità raggiunta. Nell'immaginario popolare il Natale è la festa dell'unione e del ritrovarsi in intimità. Per cui concepire sotto la buona stella di Betlemme è una benedizione. Diciamo pure che questa credenza è anteriore al Natale cristiano e nasce dalla constatazione dei giorni che si allungano a seguito del Solstizio invernale. Sotto la coltre bianca della neve i semi dimorano a riposo come gli embrioni dei nascituri. La coltre bianca è la purezza e il candore del ventre materno che coccola al suo interno i teneri semi. Il bianco del Natale si associa alla Madonna e alla sua prodigiosa castità che rende dolci tutte le namme accomunate dal sentimento di calore che infondono alle semplici vite al loro interno.

Concepire a Natale significa dare alla luce a fine agosto, proprio nel periodo della melagrana a maturazione raggiunta. Ciò ripropone il nesso circolare tra il Natale e l'autunno, attraverso la nuova ruota dell'anno che si svolge. Dire "Anno nuovo vita nuova" un tempo significava fare riferimento al periodo di concepimento che caratterizza tante coppie. Nel tempo ha assunto il significato più meterialistico di gettare quanto non serve più. Di sbarazzarsi degli oggetti inutili o che si pensa abbiano portato sfortuna.

Le palline natalizie nascondono il riferimento alla melagrana, simbolico frutto della vita che molte interpretazioni legano al famigerato pomo ingannevole del Peccato Originale. La sua doratura coriacea avrebbe tratto Eva in inganno, privando lei della doratura di luce conferita dall'aderenza a Dio. La melagrana in questa prospettiva ricorda il mondo lontano dell'Eden che serba al suo interno i semi rosso sangue di una nuova umanità destinata alla sofferenza e alla morte.

I Preraffaelliti riutilizzano questo frutto legandolo alla castità pagana recuperata come immagine di quella squisita semplicità rapita e repressa dall'arte accademica di Raffaello e dei suoi seguaci.

Non poteva mancare la melagrana nella pittura di Botticelli. "La Madonna della melagrana" racconta pittoricamente quanto sopra illustrato. La fecondità del frutto resa attraverso l'immagine della Madonna e l'impronta dorata che la connota, trasversalmente conduce al Figlio che regge il frutto aperto disvelando i misteri terreni, di vita e di morte, in apparente contrapposizione e invece in unità. Egli è il Nuovo Adamo venuto a ristabilire la primordiale alleanza tra Dio e l'uomo spezzata nell'Eden.

Nel "La Primavera" di Botticelli il legame melagrana Natale è evidenziato dalla presenza delle arance appese ai rami che trasferisce nel tempo di passaggio dall'Equinozio autunnale al Solstizio d'inverno. C'è un richiamo alla melagrana evidenziato anche dalle tonalità dei colori. L'atmosfera calda e ambrata introduce al clima accogliente del bel giardino che riporta alla lietezza diffusa del Paradiso Terrestre. Botticelli aveva una predilezione per i frutti tondi e perfetti. Essi rifletterebbero l'immagine di regalità a cui sembrava corrispondere la bellezza straordinaria ma nello stesso tempo autentica di cui brillava Simonetta Vespucci, la sua modella e musa preferita.

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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