Confronto tra il mondo greco e Leopardi sul tema della Natura
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Confronto tra il mondo greco e Leopardi sul tema della Natura

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Ordine architettonici greci a confronto
Ordine architettonici greci a confronto

 

Si usa spesso dire che la morte di un figlio è innaturale se precede quella del suo genitore. È così che facciamo dipendere la Natura e i suoi ingranaggi dalla comprensione umana. È così che il destino si posiziona automaticamente secondo l'accezione della Grecia del periodo tragico al di sopra di tutto e degli dei stessi.

La Teogonia di Esiodo cerca di rappresentare con la scrittura, quindi di definire attraverso la successione cronologica degli dei, quelli che sono gli aspetti più in ombra dell'animo tragico che si manifestano tramite improvvisi raptus. Si cerca in tal senso di riuscire a contenere con il filtro della ragione che traspare dall'uso della scrittura, l'ingestibile e l'incontrollabile rendendo più docile e vivibile l'esistenza stessa. Questo su un piano psicologico che scatena inevitabili effetti anche sul comparto culturale e sociale.

Cosa potremmo definire tragico, se non quanto accade di straordinario e si compie disorientandoci? Il sacrificio come offerta dell'uomo al dio stesso è esso in sé un rito che ha sul nascere una definizione tragica. Dai riti sono nati i culti e le conseguenti feste gioiose che tendono a circoscrivere l'irrefrenabile impeto a determinati momenti che esulano dall'ordinario. Ma le conseguenze di un fatto tragico e le ricadute che presenterà sui singoli individui vanno accettate e rientrano nel progetto che chiamiamo destino.

Dinanzi ad esso non possiamo che chinare il capo e soccombere o seguirlo in modo guardingo, ed è proprio la seconda via che vediamo realizzata attraverso la cultura romantica. Il mondo greco tramite i suoi ordini architettonici ci fornisce una lettura appunto ordinata della natura, ossia inquadrata nella prospettiva di un bello armonico equidistante dall'uomo e da quanto a lui preesistente. Ciò viene espletato attraverso un processo di educazione logico razionale poi ripreso dall'Umanesimo e dal Rinascimento tramite la raffigurazione del cerchio con il suo centro in cui si posiziona l'uomo. Equidistanza non a supporto di interventi di intromissione e stravolgimento, bensì di interazione e di ricerca del dialogo con quanto presente alla vita dell'uomo. Anche in Natura la morte assale con logiche che sembrano non possedere una logica. I fiori, i frutti muoiono prima di essere colti, mentre la pianta imperterrita continua il suo ciclo vitale. Il mondo classico riflette su questo. S'interroga e cerca di dare risposte attraverso la speculazione razionale proposta dalle singole scuole filosofiche, oppure assistendo impotente, lanciando tramite la via poetica lapilli di suggestionante bellezza. (vedi la poesia di Mimnermo "Come le foglie")

Il classicista Leopardi stigmatizza nella sua teoria sul pessimismo cosmico l'infelicità e il dolore che riassumono l'impotenza umana dinanzi al tragico corso della vita che si esplica in tutto l'Universo. Sono il marchio del destino il dolore e l'infelicità che scaturiscono dalla riflessione sulle cose che grazie all'arte vengono innalzate e quindi addolcite. La morte allora è essa stessa principio di uno spirito che si palesa attraverso la materia nella Natura, compagna e fredda presenza che assiste alla tristezza dell'uomo piccolo nella sua tragica inermità. La musica, il canto, la parola, le arti non sono che momenti racchiusi nel grido di una esaltazione che si fa gioia nel dolore, guizzo verso il cielo che risucchia e riatterra l'uomo ricollocandolo nella sua inebriante solitudine che è essa stessa gabbia e ali. Il bello offerto dalla natura quindi non è più interpretazione di un'equidistanza, ma disarmata consolazione che con i suoi fiori assalta i muri infliggendovi crepe di splendore.

Si è soli e nel silenzio più profondo sotto un cielo senza dei che disarticola dall'interno ogni legame di appartenenza figliale, lasciandoci tutti esuli di una vagheggiata patria.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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