Il pianoforte e i colori dell'anima. Dal Barocco all'Età Romantica
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Il pianoforte e i colori dell'anima. Dal Barocco all'Età Romantica

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Il pianoforte e i colori dell'anima. Dal Barocco all'Età Romantica
Il pianoforte e i colori dell'anima. Dal Barocco all'Età Romantica

 

Quando le parole non bastano più, compare la musica. La musica in quanto ritmo è colore e poesia palpitante di luce e ombra. La musica incalza e innalza. Nella prima accezione è strumento del popolo nell'unanime viaggio verso il cambiamento. È battaglia ritmica che inneggia a nuovi traguardi sociali e identitari.

Nel secondo caso è di spinta verso l'intangibile, facendosi esplorazione di altre dimensioni che non hanno familiarità con il corporeo. Esiste un genere musicale per ogni ambiente e situazione e per questo fra tutte le arti la musica varca la soglia del visibile che ci immette nello spirito di un'epoca.

Il Seicento è il secolo in cui la musica incontra la teatralità degli ambienti aristocratici. Il melodramna nasce a Firenze nin veste di opera di corte il 6 ottobre del 1600 e diventa simbolo del sopraggiunto periodo Barocco, aprendo così la strada alla lirica. Il clavicembalo già in uso da più di un secolo, essendo uno strumento a corde pizzicate, riconduce vagamente all'arpa in uso nelle corti medievali, in particolare all'arpa celtica suonata nei suggestivi castelli di Normandia e Britannia. È una musica quella tracciata dal clavicembalo che si presta ai piccoli passi di danza che compongono il minuetto. Si presta all'ascolto motivato come anche a scorrere di sottofondo alle conversazioni ricercate o frivole intrattenute nei salotti del Seicento e del Settecento presso le grandi corti europee. E fu proprio alla prestigiosa corte degli Asburgo che il piccolo Mozart esibendosi al clavicembalo rimase conquistato dalla coetanea Maria Antonietta.

Il Seicento è un secolo di grossi cambiamenti nell'ambito della musica, che mettono insieme il sacro con il profano grazie al forte impulso dato a un altro strumento già in uso da secoli. L'organo. La potenza alchemica della musica si ritrova a confluire nell'organo con la sua impronta magica già oggetto della filosofia ermetica che sconfina nell'alchimia nelle sperimentazioni. L'aspetto magico della musica è ben reso dalle composizioni di Bach, in particolare lo ritroviamo nella sua celebre "Toccata e fuga in re minore" come anche ne "Il flauto magico" di Mozart. Quella di Bach è una composizione scintillante come gli zampilli delle fontane reali incontro al sole. Riverberante come il gioco dei riflessi rimbalzati dagli specchi che connotano l'arredamento dei lussuosi palazzi. Più che sugli specchi le note dell'organo suonato da Bach sembrano tintinnare sulle vetrate delle cattedrali gotiche, investendo la musica anche della qualità del colore. La magia passa attraverso la musica e si fa strumento di metamorfosi o meglio di trasmutazione che nei palazzi più lussuosi viene realizzata dalle fughe amorose, da incontri furtivi di cuori e passioni che smuovono gli equilibri della routine e fanno ringiovanire.

Il clavicembalo e l''organo per quanto producano effetti diversi, preparano alla grande rivoluzione nella musica determinata dalla comparsa del pianoforte sul finire del Settecento. Se nei secoli precedenti erano gli strumenti ad adattarsi alla musica, col pianoforte succede il contrario, a tal punto da diventare esso stesso lo strumento guida di tutti gli altri strumenti.

Il pianoforte è armonia, spazio, timbro. Come nessun altro strumento, riesce a dipingere di atmosfere gli interni, a dare voce agli stati d'animo impronunciabili. A rendere visibile i fondali inesplorati dell'animo umano. Il pianoforte in apparenza simile al clavicembalo, in realtà tanto diverso, dimostra l'inappagabile sete di conoscenza verso se stesso dell'animo umano. Non sazia ma appaga le illusioni perdute infondendovi nuovo respiro. È l'ossigeno delle anime inquiete che nei silenzio cadenzato della solitudine si sentono da esso rappresentate. Se esiste un simbolo che porti l'uomo ad inoltrarsi per le tortuose vie dell'infinito, e a sostare sui refrigeranti lidi dove inverarsi, questo è il pianoforte. Vessillo della nuova e incombente Età Romantica.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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