La letteratura romantica e il sigillo del nome. Manzoni e i tratti distintivi dei personaggi
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La letteratura romantica e il sigillo del nome. Manzoni e i tratti distintivi dei personaggi

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Fra Cristoforo
Fra Cristoforo

 

"Nomen omen" la locuzione latina mette in relazione nome e destino. Essa si fonda sul legame di appartenenza, incisivo per gli antichi, tra gli dei e il fato e tra gli dei e le creature. Le divinità chiamano l'uomo attraverso il nome, imprimendovi la loro forza.

Dio chiama l'uomo e l'uomo riceve la chiamata di Dio. Entrambi trovano un punto di congiunzione che si concretizza nella vita dell'individuo deviandone il corso. È questo un concetto che ritroviamo espresso nella cultura ebraica in cui è Dio a chiamare l'uomo. Se pensiamo ai tanti personaggi che costellano il Vecchio Testamento riscontriamo questa ineccepibile verità. Dio spacca il tempo e la realtà pura illusione infilandosi nella dimensione degli individui da lui prescelti attraverso il sogno. Li richiama a sé per nome attraverso il sogno. Lo stesso gesto ma dal sogno trasferito nella quotidianità, compie Gesù a proposito degli apostoli scelti da lui per nome e a cui, come nel caso di Simon Pietro, cambia il nome, imprimendo un nuovo corso esistenziale.
Gesù interviene sui soggetti da guarire o riportare in vita anche attraverso il nome. Lo vediamo con Lazzaro.

Nessuno è senza nome dinanzi a Dio. Il nome esprime l'individualità e la ricchezza dei contenuti della persona.

Nell'età romantica fortemente suggestionata dalle superstizioni e dai lati oscuri delle religioni, quella cristiana nello specifico, il nome recupera il suo valore sacro più antico espresso anche attraverso la musicalità e il suono. Sul nesso Verbo Luce che si converte in suono mi sono espressa ampiamente in altri articoli. Nel Manzoni questo concetto trova la sua applicazione a proposito dell'Innominato. Le ombre del male tolgono respiro alla coscienza. La conquista della luce porta con sé il nome e qui ritroviamo l'importanza del nome nel rito del Battesimo.

Il nome è anche il biglietto da visita del personaggio che verrà trattato nella narrazione. Rimanendo nel solco del Manzoni, anche a rischio di sciupare le sorprese della trama, l'autore apre tramite il nome alla conoscenza dei personaggi principali. Don Abbondio compare legato all'episodio dei capponi, offrendoci il lato meschino della Chiesa che si lascia facilmente corrompere. Fra Cristoforo, il vero uomo di Chiesa che interviene in favore degli umili, porta impresso nel nome il riferimento a Cristo. Esprime la figura di Cristo nella storia. È l'uomo giusto che perderà la vita durante la peste in virtù della conquista eterna.

Alle caratteristiche interiori veicolate dai nomi si accompagnano i caratteri legati all'aspetto fisico e alle espressioni del volto. Un elemento questo da non sottovalutare in un'epoca, quella ottocentesca, in cui al fianco delle teorie darwiniane fiorite nella prima metà del secolo, troveranno spazio quelle più tetre e discutibili di Lombroso, un primo passo verso le logiche di discriminazione che segneranno marcatamente il Novecento.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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