La Magia e la profondità di Dio
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La Magia e la profondità di Dio

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Foto di Gianni Sicoli. Tramonto a  Coreca (Amantea) Cosenza
Foto di Gianni Sicoli. Tramonto a Coreca (Amantea) Cosenza

 

La profondità è passato. La profondità è futuro. Il mare c'insegna che ogni sponda è inizio e fine. Ogni luogo è un abbraccio, qualcuno più forte degli altri che si esprime in verità. E in quest'abbraccio dimora il presente. Non ha senso un luogo se non è di stimolo a lungimiranti grandezze.

Che cos'è l'Universo se non un ventre che contiene al suo interno un pulviscolo di briciole brillanti. Qual è il segreto delle pietre se non quello di brillare?

La preziosità è cogliere nella durezza del mondo schegge della passione infinita che alimenta il Cosmo. I brillanti, i diamanti, le pietre colorate e rare sono occhi che spalancano sul prodigio naturale della Creazione. Quando pronunciamo l'aggettivo "naturale" oggigiorno ci proiettiamo su una realtà straordinaria che pure combacia con l'ordinarietà, quest'ultima conquistata con il dominio della scienza nell'approccio dell'uomo all'ambiente. Un tempo, anticamente, la Natura era il Sé proiettato al di fuori da ogni cosa. Era il mastice che legava ogni forma di vita, e guardare l'albero o un tramonto equivaleva a tuffarsi in sé stessi. Da qui ha avuto origine una visione magica e sacra della vita stessa che sconfina nell'altro e in ogni cosa oltre l'uomo abbracciata dall'uomo stesso.

Cosa si può definire con l'attributo "magico" se non si contempla la relazione transitiva e riflessologica che impregna dal di dentro tutte le cose? Il termine "cosa" in latino "quid" è composto di quattro lettere che a sua volta nascono a seguito del numero tre e legano l'Uno, il Principio Primo al tre che rappresenta il Figlio. Ciò che chiamiamo casa, è la capacità dell'uomo di ritornare alla propria luce intima e primitiva cogliendo la cosa come riferimento esterno che viene introiettata all'interno.

La cosa è di Dio e stimola l'aderenza dell'uomo a Lui. È questo il passaggio che ha determinato nell'Ebreo la rinuncia al senso di proprietà poggiata sull'acquisizione di essa tramite il danaro. Nulla possiede e deve possedere l'Israelita, perché nulla è suo a iniziare dalla Terra Promessa. È questo il principio etico religioso che ha portato gli Ebrei nel corso delle epoche a disseminarsi ovunque, allo scopo di investire in proprietà e in realtà economiche che non erano ammesse nella loro patria d'origine.

Attraverso le mani sulla proprietà, l'uomo abbandona il concetto di potenza che gli deriva da Dio e si approccia a quello di potere. È quanto la Chiesa dall'alto Medioevo in poi ha dimostrato.

Investire su una lettura magica del Reale significa riconsiderare vera l'ipotesi di appartenza al Creato e quindi a Dio. È quanto San Francesco di Assisi e San Francesco di Paola andarono suggerendo con uno stile di vita spoglio di averi. Il primo attraverso l'uso di nomi parentali come "fratello" e "sorella" riferiti alla Natura e al Creato, ripristinando così il meccanismo transitivo che lega quanto appare ed è esterno all'uomo alla fonte originaria di tutte le cose. L'uomo non è al di sopra, ma nella trama di sequenze. Fu proprio su questo punto che si inasprì la posizione della Chiesa contro l'ascetismo medievale predicato. Posizione che si protrasse fino al Seicento e oltre e che nel Cinquecento portò il Savonarola a uno scontro durissimo con il papa dei Borgia Alessandro VI che lo fece assassinare.

Se osserviamo il Creato, non possiamo che ritrovarci in Dio. Solo attraverso la contemplazione l'uomo assorbe i concetti profondi che con l'immagine scavano dentro di lui riportandolo all'Alto che è in lui. La Verità allora si compie e compiendosi, porta alla vanificazione della sfera razionale.

Accogliere il Magico significa trasferirsi sul piano alto delle cose che parla mentre la ragione tace. È vedere nel tripudio di raggi del nuovo sole che fiorisce all'alba, un occhio che si schiude sollevando dalla terra o dal mare le folte ciglia. Aprirsi significa vedere e l'occhio è figlio della luce che porta l'uomo a rivolgersi al suo interno e ai suoi tesori raccolti dal Creato.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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