Nella pittura di Nikolay convergono paesaggi di tutto il mondo reinterpretati dallo sguardo spirituale dell'artista. Bulgaro di nascita, ancora bambino Nikolay manifesta una forte inclinazione verso l'arte pittorica. Con l'avvento del comunismo si arruola nella legione straniera dove riesce ad esprimere la sua vena creativa. Conclusa questa parentesi della sua vita, incomincia a viaggiare per il mondo, attingendo e riportando sulla tela sollecitazioni e stimoli che il confronto con le altre culture gli infondono, fino ad approdare a Londra dove risiede tuttora.
I sei mesi trascorsi ad Amantea si sono rivelati proficui sotto l'aspetto umano e creativo. I particolari del borgo riflettono il bagaglio di esperienze costruito durante i viaggi e il confronto con le altre culture, pertanto gli scorci paesaggistici risultano decontestualizzati anche dall'idea del movimento che l'artista trasferisce nei quadri. I colori esercitano la loro forza visiva, stimolando nuove sensazioni a seconda della prospettiva da cui si osservano i dipinti. L'impronta russa accarezza il tema del volo, protagonista di molte opere di Chagall, così come i volti femminili, asciutti e oblunghi che ricordano Modigliani, ma soprattutto le icone ortodosse, sbilanciano alla riscoperta dell'interiorita, riproponendo il tema dell'infinito.
C'è grazia e spessore nelle opere di Nikolay. Una forte carica comunicativa che sussurra dolcezza e non s'impone sulla dimensione del silenzio indispensabile nel fruitore, oltreché nell'artista, per cogliere l'anima di un'opera espressa col linguaggio dei colori.