Il bene, il male e il Manicheismo medievale
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Il bene, il male e il Manicheismo medievale

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Winged Ox of Saint Luke from Sant Esteve d'Andorra
Winged Ox of Saint Luke from Sant Esteve d'Andorra

 

A differenza del Cristianesimo medievale che stimola pensieri ed emozioni cupe, il mondo pagano splende di luminosità e di una fantasiosa gamma di colori. Gli spiriti che animano boschi e brughiera sono creature fatate che suggeriscono stati di gioia.

Il mondo pagano nordico è impostato sull'amore e sull'armonia, quello medievale sulla paura e su una fede tutt'altro che libera. Uno dei motti escogitati dal clero era "Se il soldo nella cassa ribalta, l'anima su in Paradiso salta", a proposito delle messe per i defunti a pagamento, tradizione purtroppo in uso ancora ai nostri giorni, nonostante l'attuale papa l'abbia bocciata.

Il carattere punitivo che percorre il Medioevo lo ritroviamo anche in Dante, per quanto illuminato egli sia. Il Paradiso che il sommo poeta ci presenta è un mondo di luce ma ciononostante legato all'immaginario tetro medievale. Si rimane suggestionati dalla bellezza delle visioni da lui trasmesse che però stimolano snche suggestioni legate al mondo di passaggio rimaste irrisolte e che oggi in molti visitano acusticamente attraverso la metafonia. I beati, gli angeli, i loro cori e la visione della Vergine ci fanno ritornare ai dipinti raffiguranti le anime dei santi assorti in preghiera e in contatto con un Dio che per quanto luminoso sia, resta punitivo e ancorato sulle sue rigide posizioni.

Tra i passi del Vangelo che più condizionano la fede medievale ritroviamo il versetti di Lc 11,14 -23 in cui Gesù avvisa il suo popolo dicendo "Chi non è con me, è contro di me. E chi non raccoglie con me, disperde". Non è un caso che proprio Luca riporti questa frase. "Luca" è in relazione sia con le tenebre (lukos: lupo) che con la luce (lux- lucis). Sembrano essere separate le due accezioni ma, come abbiamo già visto in altri articoli, la tenebra contiene la luce, impossibile è il contrario. L'evangelista Luca lo troviamo spesso all'interno o all'esterno delle fabbriche romaniche rappresentato nella veste di bue, questo uno tra gli animali più antichi e legati al rito dell'aratura. Nel bue, animale riferito alla terra come il lupo che non appartiene all'immaginario cristico, grande rilevanza hanno le corna che lo fanno rientrare nel regime ctonio e femminile dei simboli. È un animale notturno che però per la sua mansuetudine, nonostante l'impotenza, e il servizio che presta all'uomo nelle ore del giorno, è stato traslato ad animale della luce. L'equivalenza con San Luca scatta anche a seguito della mitezza che contraddistingueva l'evangelista al quale sono attribuiti anche gli Atti degli Apostoli.

Il Manicheismo medievale, anche se combattuto dalla Chiesa ufficiale in quanto ammetterebbe l'esistenza di due principi assoluti, l'uno del bene, l'altro del male, tende a contrapporre la luce alle tenebre e il bene al male, escludendo ogni posizione tesa alla conciliazione dei due opposti. L'episodio del Vangelo che spinge alla rappresentazione della lotta antagonistica tra bene e male è quello relativo ai quaranta giorni nel deserto, in cui Gesù viene tentato dal diavolo. La tentazione che ritroviamo nella vecchia orazione del Padre Nostro è un elemento triste della fede medievale che però ha tratto straordinari esempi di fede e santità.

 

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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