Il Romanticismo. Lo straordinario e il sordo ripetersi
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Il Romanticismo. Lo straordinario e il sordo ripetersi

Invito all'Arte
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Lawrence Alma-Tadema (1836-1912), attr. Ritratto di fanciulla
Lawrence Alma-Tadema (1836-1912), attr. Ritratto di fanciulla

 

È delle anime forti la solitudine e il silenzio dell'amore. L'amore, quale dolce tormento, guida gli ossimori e ogni figura retorica del periodo romantico.

"Sì dolce è il tormento" è un brano del compositore Claudio Monteverdi che segnò il passaggio nella musica dal Rinascimento al Barocco. "Dolce è il tormento" rimanda alla malinconia che accompagna ogni fine e l'imprescindibile e ineluttabile nuovo inizio. L'amore quale inequivocabile caduta e volo, in quest'ossimoro ci riporta alla Laura del Petrarca che, a differenza di Dante per la sua Beatrice, vive il dissidio tra corpo e anima, il primo responsabile delle peccaminose pulsioni carnali.

La storicità sembra annullarsi nell'ideale puro, in quanto passaggio terreno non solo della fisicità corporea che individualizza la persona ma con sé anche di tutte le esperienze. Se non siamo qui in questa realtà, non esiste vita, destino ed errore e l'errore deriva dalla non conoscenza del futuro a cui simmetricamente corrisponde una visione chiara e analitica del passato. Da qui l'importanza dell'ermeneutica nel Romanticismo che permette l'analisi interpretativa del passato e lo sbilanciamento verso il giusto futuro. Questo concetto lo riscontriamo anche in Leopardi, grande cultore del classicismo e che nella visione della sua Silvia sembra mettere d'accordo l'amore puro di Dante incline al Platonismo, per Beatrice, donna storicamente esistita, e l'amore di Petrarca turbato e problematico verso Laura, anche lei donna esistita, per via del trasporto anche carnale e passionale che lo allontanerebbe da Dio.

Nella Silvia di Leopardi il concetto di peccato non esiste. L'innamoramento, impossibile parlare di amore dal momento che non vi è stato tra i due alcun approccio fisico sentimentale, è al di sopra di ogni licenziosità morale. Per l'ateo Leopardi l'amore è spontaea necessità e la legge della moralità è insita nell'uomo. Alla società e allo studio costante il compito di approfondirla. Chi rispetta la Natura è già nel rispetto del proprio codice interiore. Necessaria nella sua attuazione è la solitudine in cui l'uomo ritrova se stesso nella piena corrispondenza con la Natura. Ritrovarsi in sé significa ritrovarsi in armonia con tutte le cose che appartengono alla Natura e in questo si esprime alla deriva il senso di pace che accoglie il lettore dei componimenti leopardiani.

Conservando se stesso, l'uomo non si allontana dalla specie umana, ma la asserve. Conservando se stesso, rinforza la propria specie e consolida la Natura. "Rimembrare" equivale allora a partecipare a un importante progetto di conservazione. "Rimembrare" significa spingere all'azione che dal passato orienta il futuro. Se il pensiero di Vico poggia su una visione ciclica della storia, tale visione dall'estetica e dalla speculazione romantica viene traslata alla Natura con l'impegno a mantenere in vita il ciclo naturale.

La parola "rimembranza" è presente nel nome dei tre mesi "Settembre, Novembre, Dicembre", mesi dall'inequivocabile valore di passaggio, nella ruota dell'anno. L'importante è conservare per tramandare col nuovo il senso del vecchio che continua a vivere nel ciclo delle cose.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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