Il significato di ''caro'' presente e perduto nel Romanticismo
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Il significato di ''caro'' presente e perduto nel Romanticismo

Invito all'Arte
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Peder Severin Kroyer - Sera d'estate sulla spiaggia di Skagen con Anna Ancher e Marie Krøyer
Peder Severin Kroyer - Sera d'estate sulla spiaggia di Skagen con Anna Ancher e Marie Krøyer

 

La profusione è altro dalla confusione. La profusione mantiene vivo il diritto delle forme di rivelarsi mantenendo l'impronta di sé espressa attraverso un accurato senso estetico. La confusione è il caos che scalza la forma che contiene l'identità dell'oggetto il quale, in quanto è, è anche soggetto.

Nel momento in cui perdiamo il senso ontologico dell'oggetto entriamo nella cancellazione dell'essere ed è quello a cui assistiamo oggi. Ne consegue che la bellezza è parte integrante del contenuto evocato dalla forma. Quanto più un'opera d'arte si avvicina ed emula un senso, tanto più risulterà convincente.

Nel Romanticismo l'Arte era suggerita dalla libertà nutrita nello spirito individuale ed espressa innanzitutto dallo spirito della Natura. Lo spirito si esprime nella forma e prende vita nei movimenti come una danza che va anche solo ascoltata o contemplata con gli occhi. Comunque vissuta. Lo spirito è vita e qui si esprime l'esaltazione dell'uomo tramite esso. Un'esaltazione che, per quanto stravolgente, obbedisce a un principio e a un ordine che non è emanazione del libertinaggio. La libertà è un valore a cui l'uomo si consacra attraverso l'osservazione e il rispetto delle leggi della Natura. Un'obbedienza e non un'ubbidienza imposta, che fiorisce dall'interno. L'Impressionismo coltiva questo carattere di profusione suggerito dalla Natura. Le forme sembrano svanire nei giochi di colore inventati dalla Natura, sono riverberi che descrivono le figure in un palpitare di suggestioni luminose che non offendono la forma, né tanto meno la sminuiscono, ma le danno quel senso di leggiadra leggerezza che la fa danzare.

Le due donne della "Sera d'estate sulla spiaggia" del pittore Skagen ci fanno assaporare la forma nella profusione di un'aria che si svolge come patina dorata di quel che resta del giorno, distesa, adagiata sul velo setoso del cielo che si tinge della presenza del mare. Le due donne camminano l'una accanto all'altra in una distanza poetica che imprime l'opera nello sfondo dell'eternità. È eterno tutto ciò che scavalca la contingenza la quale inquadra i momenti nella precisione, e diventa ritorno sacro all'essenza dell'anima. Sacro rivolgersi all''indietro, dove riposa la nostalgia di un'immagine cara non ancora rivelata. Quali fossero due vestali, rivelazione di un ieratico risveglio che si mostra fiero, senza dolore o turbamento, le due donne procedono richiamando il profumo del silenzio. In una contrazione che asperge religiosa sacralità.

Nonostante il superamento del Romanticismo, l'immagine ne esalta i profili. È cara, come quegli istanti in cui vorremmo essere e in cui mai siamo stati. Come quel corpo in cui ci rivediamo, nonostante quegli abiti e quell'atteggiamento che avvertiamo nostri senza averli mai indossati. Riconoscersi è una dote dell'anima.
È caro ciò che si mantiene vivo oltre le planimetrie del tempo.

"Caro" è una parola profonda per i Romantici. Una parola animata da un profondo senso sacro. "Sempre caro mi fu quell'ermo colle." Apre così il suo componimento "L'Infinito" il poeta Leopardi. Caro perché non è vicino, ma presente, cucito nella sua anima. Un tassello della composizione naturale della sua essenza. "Caro" ed "Ermo: eremitico" sembrano stridere in chi ravvisa un contrasto tra ciò che è prezioso per sé e quanto invece appare solo. "Solo" nella nostra società viziata da finti incontri può essere confuso con "abbandonato". La Natura è per sua scelta sola. Ogni elemento che la compone esprime una stella che brilla della sua identità. Si è un coro nel momento in cui ogni voce ha una impronta distinta che si amalgama al tutto rispettando l'ordine dell'armonia.

Oggi abbiamo smarrito il senso del rispetto dell'individualità e di conseguenza della persona. Manca il principio di Cosmos, di Libertà e di Bellezza. Mancano il silenzio e la solitudine attraverso cui riportarci al giusto verso delle cose. Le inclinazioni convinte e partecipate alla corrente dell'Universo che è l'anima della vita.

Leggevo su un giornale a proposito di Leopardi che oggi lui avrebbe avallato, in quanto animato da un profondo slancio verso la libertà, la cultura Fluid Gender. Ebbene, codesta che io non esito a definire sub cultura, anzi, annientamento di ogni forma di cultura, è l'opposto di quanto era nel pensiero di Leopardi, perché trasgredisce la libertà presente in seno al Cosmos. Leopardi l'avrebbe osteggiata e duramente, perché rinnegazione della Natura e dello spirito romantico a cui lui d'impostazione illuminista, credeva e a cui si uniformava applicandosi con la scrittura.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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