Il rigore delle forme geometriche nelle espressioni dell'arte
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Il rigore delle forme geometriche nelle espressioni dell'arte

Invito all'Arte
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Cupola della Roccia al centro della Spianata delle Moschee o Monte del Tempio
Cupola della Roccia al centro della Spianata delle Moschee o Monte del Tempio

 

Nell'arte nulla corrisponde al caso. Esiste l'estro, la genialità che personalizzano quanto realizzato dalla mano dell'artista e vivacizzano e ampliano gli spazi interiori di chi guarda e ne gode. Il caso è l'inciampo nell'esecuzione che spesso umanizza e allo stesso tempo esalta quanto realizzato.

Lo studio nell'arte che definisce la tecnica spesso è mirato a se stesso dando luogo a espressioni di una sopita genialità. Altre volte, e si tratta di esempi che costellano l'evoluzione del mondo dell'arte dai suoi esordi fino alla modernità, la tecnica ha dato luogo a scuole che hanno alfabetizzato e universalizzato attraverso la firma dello stile concetti che altrimenti non sarebbero stati compresi dal pubblico. Questa inquadratura non ha tolto respiro all'ingegno creativo del singolo che nonostante le sue fughe contenute, ha dato luogo a esempi di magnificenza. Il mondo finito delle forme ben scansionate e riproposte nel disegno nell'arte visiva educano il pensiero dando adito all'infinito interiore di espandersi ed entrare in contatto con la visione simbolica del mondo. È attraverso l'inquadratura geometrica del mondo che l'uomo è entrato in contatto con l'Assoluto elevandosi dal quotidiano per abbracciare dimensioni più grandi e non comprensibili razionalmente. La geometria ha dato luogo così al suo contrario, ossia all'infinito dell'anima di affermarsi e ciò è stato possibile tramite l'osservanza di un codice inizialmente segreto che intercettasse e comunicasse il senso dello spazio racchiuso nella linearità delle forme.

È curioso come soprattutto nelle rappresentazioni artistiche di matrice religiosa la geometria abbia contribuito a rafforzare i connotati della fede. Le religioni sono istituzioni che ordinano il pensiero della fede connaturato a seguito di un atto creativo. La creatività della fede emerge dall'ordine delle forme stabilendo un tacito legame di appartenenza tra il credente e la religione da lui abbracciata. Quanto più dogmatica e severa si rende una religione, tanto più la geometria interverrà a plasmare e a uniformare l'animo del seguace ai precetti prestabiliti e in vigore. È quanto verifichiamo dall'analisi delle religioni più rigide come quella musulmana ad esempio, così come quella ortodossa. Nella prima, l'alternanza tra la forma quadrata e quella circolare determina la collocazione del fedele che, come accade nel gioco degli scacchi, deve muoversi secondo uno schema ben preciso. La creatività è nell'uso dei colori e nella disposizione delle forme nello spazio riservato alla realizzazione dell'opera.

Lo schematismo geometrico si rende presente nell'arte ortodossa nel figurativo simile a quello musulmano per il senso di adorazione che permea i soggetti raffigurati, nel caso dell'espressività musulmana inteso come vera e propria sottomissione nei confronti del dio Allah.

Nell'arte ortodossa che trae ispirazione da quella bizantina influenzata nettamente dal mondo arabo, i soggetti sacri sono ripetitivi e rigorosamente eseguiti da artisti riconosciuti e scelti all'interno della scuola pittorica dedita a eseguire opere sacre. Nell'estrema sintetizzazione prestabilita dal ripetersi severo dello schema, l'abilità dell'artista è nella precisione manuale e nell'espressione di dolcezza rilasciata ai soggetti sacri.

Nell'arte ortodossa la geometria sposa l'umiltà secondo un'impostazione di pensiero che vede la fede governare l'interiorità del singolo plasmandone i comportamenti, nonché le scelte di vita.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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