Dal fiume all'anima
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Dal fiume all'anima

Dal fiume all'anima

Amore e Psiche
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La voce è il sussurro del vento che parte dalle caverne dell'anima. Il finito corpo contiene l'infinito: l'anima che lo nutre di forza. Dimentichiamo che la voce nasce dalle oscurità finite che attraverso di essa assumono luce e forma, creando dal nulla lo spazio e il tempo. La voce è l'impronta degli astri che adoriamo e incanaliamo in noi trasferendoci nel letto della madre dove riprendiamo ad essere sostanza nella materia. 

Magia celestiale - Stephen Machey
Magia celestiale - Stephen Machey

 

Il percorso contrario fa il fiume che giunge alla foce trasportato dal suo flusso. Fiume, foce e flusso sono entrambi caratterizzati dalla lettera "f"che indica emissione e corrente che trasporta. Il fiume come la voce cresce dal piccolo che contiene il progetto di potenza e s'ingrossa strada facendo per volontà del cielo innanzitutto, e della terra, fino a fondersi e a spegnersi nel mare, alla foce che ha la forma del delta o utero materno. Anche il fiume come l'anima nasce dal cielo e prende forma nella terra, per poi far ritorno all'immensità che lo contiene e rappresenta.

Anche noi ci diluiremo nel cielo che ci rappresenta nella nostra impronta eterea. Qualcosa di grande e meraviglioso che occupa le nostre geografie interiori già in questa vita. E allora, lasciamo che accada. Che l'amore ci pervada come succede a ogni cosa di questo esistere in cui la forma diventa ventre dell'immaginazione, terra di fiumi che tracciano rigogliose foreste tra le cui braccia il nostro amato si crogiola e rinasce, stendendosi al sole come un re padrone del suo trono. Ossia del luogo in cui non è mai solo perché in lui si perde il respiro della fonte nuova che lo ha spinto a viaggi audaci ed esplorativi, rendendolo un dio all'opera per i sentieri di un luogo che aspetta lui per nascere.

Quanto è nostro? Quanto invece appartiene al flusso creativo di chi amiamo e ci corrisponde sul piano infinito?

L'amore crea e ricrea e disfa per la volontà di ricrearsi. Quanto io vedo in me non è forse suggerito dalla visione dei tuoi occhi che esplorano il visibile per spingersi a disegnare l'inesistente? Tu sei il fiume e io la terra che ti accoglie per nutrirti delle sue vene e renderti infinito come le vie del mare. Ma anche lì nell'oceano aperto dove finiremo, valicati i cancelli della notte, io con me e in me ti porterò al punto da riconoscere la tua voce oltre i confini inesplorati. Tra i piani di alte stelle.

Leggi la poesia: Sul mio corpo infinito

 

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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