Questa poesia della mia giovinezza è stata scritta pensando ai boschi della Calabria da me più volte visitati. Al centro c'è la convinzione che il bosco non sia disgiunto dal paesaggio del cielo, ma sia un tutt'uno con esso. Gli alberi sono le colonne che sostengono il cielo, e il bosco è il primo esempio di santuario che l'uomo ha mai conosciuto.

La pineta
Sale, sale
sul pendio del monte,
senza scale ne' pareti
a cui aggrapparsi.
Solo alberi che svettano in alto, o
ti trascinano lontano,
al vento,
al tempo fresco,
fra ombre ed orbite e
rivolte del cielo e delle nuvole che
scendono e
dondolano lievemente,
come ovatta sul marmo azzurro.
Tu le chiami ed esse non ti ascoltano:
nella pineta,
tu sei solo;
loro han fretta e
tu aspetti che
il vento si plachi,
per poter tu correre e
assalire gli alberi e
salire in alto e
raggiungere le nuvole
e sposare il cielo,
lì, in lontananza,
più su,
ancora lontano,
oltre la cima della montagna e
accorgerti che hai in mano tutto:
una visuale ampissima
nel cielo terso,
hai in mano tu,
l'Universo.
Ippolita Sicoli