La canzone e la tradizione del festival di Sanremo
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La canzone e la tradizione del festival di Sanremo

La canzone e la tradizione del festival di Sanremo

l'Opinione
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La canzone, nonostante sia nata in Francia, è quì in Italia che diventa peculiare di un bagaglio culturale organizzatosi nel tempo in tradizione.

Marisa Allasio, Nunzio Filogamo e Fiorella Mari Sanremo 1957
Marisa Allasio, Nunzio Filogamo e Fiorella Mari Sanremo 1957

 

Il termine canzone deriva dalla radice indoeuropea cha che ha dato luogo al francese chanson e che ritroviamo nella parola charme cosi come nel nome Carmine e nell'italiano incantare. Capiamo da ciò la valenza di questo suono definito dalle lettere, che indica infatti una sorta di trasporto sul piano emozionale da cui ci si lascia avvolgere e conquistare.

La chanson è nel Medioevo che acquisisce carattere e altisonanza, grazie ai testi veicolati dalla melodia che ripercorrono le grandi gesta dell'eroe e le comunicano alla corte in ascolto. La chanson si sviluppa quindi con quest'inclinazione celebrativa che ritroviamo ad esempio nella ben nota Chanson de Roland da cui Ludovico Ariosto trarrà l'Orlando furioso.

La melodia semplice della chanson permise il diffondersi delle grandi gesta dei cavalieri erti a modelli per virtù e onore in un'epoca di affrancamento dal vecchio mondo condotto per lunghi secoli dalla Roma imperialista e che ora andava acquisendo sempre più una propria autonomia, basandosi sull'emergente cultura cavalleresca. E' col Medioevo che ha inizio la storia della nobiltà europea che vede affermare i propri principi e abusi, smorzati di tono dalle grandi gesta avventurose celebrate di corte in corte dai cantori dell'epoca che utilizzavano strumenti a corde per scandire e conferire melodia alla narrazione. In ciò si ravvisa un'impronta classica che affonda nella trasmissione orale di antichi miti affidati all'abilita' della voce degli aedi o cantori intorno ai quali si costruì a su tempo la tradizione epica.

Un percorso diverso ha seguito la tradizione epica druidica, in cui il bardo si faceva condurre dalla musica dell'arpa al punto quasi di annullarsi nella musica, il cui canto era di semplice accompagnamento. Assistiamo quindi a un ribaltamento della concezione della musica non relegata a semplice mezzo di supporto, ma intesa come essenza e sostanza non solo dell'esibizione del poeta cantore, ma della vita stessa. Tale differenza tra la cultura mediterranea e quella nordica è perdurata e si è nel tempo rafforzata a tal punto, da definire la musicalità delle differenti lingue. Le lingue latine, per quanto poetiche, sono senza dubbio meno melodiose e sciolte di quelle anglofone in cui la tradizione bardica, bretone e celtica, è stata dominante.

Oggigiorno la canzone per antonomasia è considerata quella italiana che, nonostante il suo carattere lagnoso o al contrario eccessivamente esuberante, viene difesa grazie anche al ben consolidato ormai Festival di Sanremo. Non c'è da stupirsi quindi, che siano selezionate per la gara canzoni per nulla in linea con i gusti del momento e che lo stesso festival, nonostante le nuove proposte in gara, sia seguito soprattutto da un pubblico over 50.

 

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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