C'è ancora chi si scandalizza di uomini di potere che vanno a prostitute, quando di queste ne facevano buon uso anche i fratelli Kennedy, paladini della sana politica non solo americana, e non di chi paga e viene pagato per affossare il Paese.

La prostituzione è il primo mestiere del mondo e fa ancora clamore. A mio avviso desta maggiore sconcerto la prostituzione minorile con i Rom al primo posto e lo sfruttamento sulle strade di trans e bisex che utilizzano il corpo come mezzo di acquisto non di potere politico, perché una prostituta potrebbe anche essere un genio, istruita e quant'altro, bensì di droga e poi anche per andare contro natura col proprio corpo. Purtroppo qui in ballo ci sono ancora una volta le ideologie che tendono a dirigere i mercati economici. Le ideologie oggi non hanno scopi nobili, per quanto preoccupanti e dannosi come accadeva un tempo, fino alla seconda guerra mondiale. Oggi l'ideologia serve a pianificare nuovi mercati e quello del sesso è utile a corroborare la dittatura sanitaria e non solo, che che vi specula insieme a tutti gli altri comparti spacciati per azioni umanitarie e tesi invece ad assecondare vizi dietro fantomatiche virtù.
Da un lato abbiamo secondo tradizione il maschilismo di Destra, dall'altro l'uguaglianza che non è il fine di un'evoluzione spirituale, ma il nuovo terreno da cui trarre profitti chirurgici, di compravendita e soprattutto il mezzo con cui attuare la fluidità sessuale e ogni tipo di flessibilità che non tiene conto dei diritti dei più deboli e vulnerabili. Ma questo non desta scandalo, perché tutti siamo persone. Partendo dal principio che la democrazia dev'essere punto di partenza con l'obbligo di salvaguardare i diritti e i doveri nel pieno rispetto della Natura inviolabile, dovrebbe essere pensata anche per tenere a freno l'onnipotenza umana che si esprime in più modi e non ultimo come sfida al Dio Creatore. E questo è il campo in cui entrano in gioco le forze di Sinistra a cui occorre porre una seria campagna oppositiva agendo dal di dentro dell'organico parlamentare e non dal di fuori. Chi resta al di fuori è complice e non oppositore. Le battaglie si perdono e vincono sul campo. E chi si astrae è un doppiogiochista.