I 5Stelle, le vere ragioni del no a Draghi
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I 5Stelle, le vere ragioni del no a Draghi

I 5Stelle, le vere ragioni del no a Draghi

l'Opinione
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È tipico dei reazionari disfattisti mettersi di traverso a decisioni e a partiti, e in questo i 5Stelle sono imbattibili. L'avevamo visto con Salvini finito per colpa di Fico e dei suoi sul banco dei criminali per essersi opposto al flusso migratorio, infine con Renzi restio a farsi mettere i piedi in testa da chiunque.

I 5Stelle, le vere ragioni del no a Draghi
I 5Stelle, le vere ragioni del no a Draghi

 

I signor no del Movimento perseverano nella loro linea di condotta a proposito delle consultazioni di Draghi, impedendo la nascita del nuovo Governo che traghetterebbe l'Italia fino alle politiche in autunno. Il loro atteggiamento sta facendo scattare in tanti l'ipotesi che ambiscano a un esecutivo tutto loro e l'incapacità di accordarsi con un presunto alleato sembra confermarlo. Altrimenti, perché negare l'appoggio all'europeista Draghi? È l'uomo delle banche, grida qualcuno dalle loro fila, facendo riferimento alla posizione dell'altro a capo della BCE. Ma è davvero questo il motivo? Non dimentichiamo il ruolo del mentore Grillo dalla nascita del Movimento. E insieme a questo dovremmo ricordare anche lo scandalo legato ai suoi paradisi fiscali. L'antieuropeismo di Grillo aveva ragioni fondate, poi di fatto negate dall'insorgente neopartito pentastellato sempre più disposto a scendere a patti col secolarismo politico. Non c'era altra via per imporsi che quella del dialogo democratico, per un partito che segue una linea politica del tutto avversa a quella democratica. Proporre, dire e trasgredire è un gioco di tattica condotto da chi vuole prendere potere agitando le acque e in quanto a questo, il Movimento si dimostra imbattibile.

Dal no euro di partenza si è poi convertito all'Europeismo. Dal sovranismo, all'accoglienza. Dalla legalità e onestà portabandiera contro il sistema mafioso italiano è di fatto passato dall'altra parte con un Bonafede che ha assegnato i domiciliari a boss e affiliati, in tempo di pandemia. Dal premiare al contenere, tramite l'applicazione dell'RdC, questo un vero affronto a chi volesse esprimersi portando avanti il proprio spirito imprenditoriale, ritenuto una minaccia a quella condizione di livellamento socioeconomico a cui ci vogliono indurre i Pentastellati, prendendo esempio dal Comunismo cinese. Che fosse un movimento di Sinistra all'inizio pochi lo avevano dedotto, tratti in inganno dalla propaganda che vedeva in primo piano giovani e meno giovani delusi dalle precedenti militanze politiche e dai soliti partiti che hanno portato a emergere sempre i soliti soggetti inaffidabili. Purtroppo il carattere di partito Comunista non tutti l'abbiamo voluta vedere, complice la segretezza della Cina comunista a quei tempi per nulla intenzionata ad aprirsi e a rivelarsi in un confronto politico con le altre organizzazioni di Stato. Soprattutto l'azione portata avanti tramite la rete ha indotti molti a credere in un movimento antisistema che però alla dittatura globalista ne ha sostituito una più temibile, del blocco al pensiero altrui. A scaglioni, in tanti hanno lasciato il gruppo facendo intendere lo spirito dittatoriale alla base del Movimento, non proprio in linea col pensiero sociale di Rousseau che ha dato il nome alla loro piattaforma, forse forse una nuova loggia P2.

Tutto il contrario di tutto è l'altra faccia del potere che nel mondo editoriale ha trovato sfogo tramite giornalisti come Travaglio, Padellaro, Scanzi con tanto di vignettisti al seguito. Dietro la parvenza del richiamo alla legalità, hanno mostrato il loro accanimento non tanto contro la persona politica di Berlusconi, quanto contro chi questa rappresenta agli occhi di un'Italia ingolfata nel sistema di concorsi e assunzioni truccate e manipolate, restie a cedere il vecchio carrozzone del pubblico succhiasoldi al privato. Berlusconi incarna l'imprenditorialismo borghese, il vero nemico da attaccare e distruggere nella logica di un potere che vorrebbe lo Stato al centro e il pieno controllo sullo stesso ad opera dei suoi rappresentanti. Un stato di polizia in cui anche le forze dell'ordine fossero piegate e sottomesse alla cieca follia del potere.

Lo abbiamo visto con i vari decreti partoriti da Conte e dal suo entourage di sanitari nel corso di questa brutta pandemia. Ritornando a Draghi, capiamo i perché del no a 5stelle. Il consenso di Berlusconi, l'avversario ideologico da abbattere, è il motivo. E non di certo perché inquisito. La folla contro l'uomo. Lo stato contro l'azienda. Questa è la vera azione del Movimento. Mentre la censura al pensiero che arma la persona va sempre più imponendosi e non solo sui social o sulla rete, a testimonianza che la dittatura cinese condiziona l'ideologia mondiale e sostiene il potentato economico delle lobby ormai padrone assolute anche della rete.

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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