La paura che si aprano i cancelli di Regina Coeli o di altre carceri o forse, per non scomparire davanti a chi da tempo urla di aprire tutto e che potrebbe trionfare alle prossime politiche sta facendo cambiare idea a molti, non ultimo all'irremovibile Sileri.

Tipico dei momenti di crisi contrassegnati dal passaggio delle consegne ai cosiddetti uomini di ferro. Quando l'Impero Economico si fa troppo grande e quindi ingestibile, incomincia a scricchiolare la piattaforma degli accordi. È successo tante volte in passato, lasciando presagire il tramonto di civiltà e culture cosmopolite. L'idea di un Dio motore immobile oggi è più che mai lontana, dopo le fallimentari teorie del passato che ambivano alla cristallizzazione dei poteri centrali. La famiglia di chi governa i mercati economici mondiali si va estendendo, rendendo sempre più precario e infido il neccanismo di base, facendo sì che nuove figure oltrepassino i confini da una parte all'altra della barricata. La flessibilità contrapposta alla rigidità è di chi teme di affondare e di portare con sé tutto il carico di disonesti.
Tornando allo specifico, appare una probabilità remota che Draghi crolli? Non credo, dal momento che risulta alquanto inviso nonostante i favori rilasciati a destra e a manca. È uno che conta e tante sono quindi le amicizie fittizie e di comodo. È stato il governatore di Bankitalia e poi a capo della BCE. Incontestabile amico del potentato economico mondiale che ha il pieno controllo della grande finanza ma che, proprio per questo conta diversi nemici che mal tollerano l'egemonia dei soliti pochi, nonché la loro ingerenza forzosa.
Sono cambiate tante cose da quando Draghi era il padrone di palazzo Koch. Gli uomini si sono succeduti in Parlamento grazie alla sua parola d'ordine. Biden si sta rivelando quello che in tanti avevamo supposto fosse e già sta animando la scena bellica in Medio Oriente . Trump troppo intelligente, non starà a guardare e nonostante la brutta pubblicità di chi si è schierato dalla parte dei giornalai di gossip, guadagna credibilità giorno per giorno e si ritrova candidato al Nobel della Pace. Tanti dalla sua parte e il malcontento di chi rifiuta di stendere tappeti rossi ai sultani delle potenti banche mondiali travolgerà pure Draghi che con la sua intelligenza dovrà trovarsi, per non scomparire, ad adottare la logica del compromesso anche verso Cina, India e i Repubblicani americani. Staremo a vedere dunque cosa accadrà. Intanto Conte è ancora un ectoplasma che si aggira per i corridoi dei palazzi di potere.