Non è da escludere che sia stato proprio Conte a far cadere il Governo, non sapendo più come gestire il Paese. La genialata dei responsabili è stata la pantomima ben congegnata per cercare di uscirsene pulito, ben sapendo che la Destra sarebbe stata irremovibile.

Cosa lo farebbe credere? Tante questioni. A iniziare, il comportamento di Renzi e la reazione di conte e di tutta la maggioranza alle sue uscite ben superate in precedenza e adesso senza risoluzione. Renzi è in Arabia Saudita e per molti sembra questo l'ennesimo comportamento irresponsabile di colui che da sempre era lì per destabilizzare la politica del Paese, cercando di accaparrarsi favori con comportamenti bizzarri e sleali prima dalla Destra (la cena occulta a casa di Berlusconi mentre corteggiava la Sinistra, è l'esempio più calzante). Così facendo, è diventato il capro espiatorio di chi non sa tirarsi d'impiccio da solo, togliendo in questo lo scettro a Salvini per molti un incapace che ha abbandonato la nave Italia, non sapendo risolversi sulla faccenda immigrazione.
Conte, figura pirandelliana dalle molte maschere, ha gettato la spugna ed è uscito di scena in modo misterioso così come era entrato, scaraventando il Paese in una notte senza alba. La pandemia e non solo, nelle notti insonni di Conte, uomo mediocre in giacca e cravatta, molto lontano dal vedere la luce di un proprio cambiamento. Senza arte né parte, come i piccoli borghesi che fanno capolino nella letteratura primo Novecento. All'opposto dell'Innominato del Manzoni, capace di saltare da una sponda all'altra a seguito di una conversione interiore.
Troppe le questioni che lo vedevano implicato, mentre nonostante le rosse avversioni, la Magistratura procede nelle indagini sulle vicende irregolari riguardo al traffico delle mascherine, a inadempienze sanitarie, intrighi e tanto altro. Ha tagliato la corda Conte, l'avvocato del popolo, cercando per lo meno di salvare la libera professione, prima che le indagini sui ristori alle aziende del suocero gli dessero l'estremo colpo di grazia.
Il quadro politico era molto diverso quel giorno in cui salì al Colle. E Berlusconi non era più neanche l'ombra di sé stesso, messo fuori campo da una serie di indagini che lo vedevano implicato su più fronti. Poi, da quando la Boccassini ha posto la pietra tombale, assolvendolo in pieno, è andato recuperando e in fretta, complice una politica gestita in modo rocambolesco e da pivelli alle prime armi che hanno fatto precipitare il Paese anche nella credibilità nel confronto col resto d'Europa e del mondo.
Disse Travaglio che pochi avrebbero potuto fare peggio di Berlusconi, ma forse si sbagliava e di grosso. Nessuno saprà fare di peggio dei suoi paladini che col favore di una certa stampa rischiamo di trovarceli di nuovo al Governo, se non si andasse alle elezioni e spettasse a Mattarella ricomporre la zattera su cui dovrebbe galleggiare il Paese. Non sarebbe più Conte uscito oramai di scena, ma un altro sostituto non all'altezza di comandare la nave Italia e propenso a darla in bocca al porto Europa. Alla Merkel, alla Ursula e alla BCE.