Le donne scelte dal Cinema del passato avevano un'ampia fronte come le dee classiche. Questo è indubbiamente dimostrazione di intelligenza che nelle donne di oggi, le cosiddette in carriera includendo qui soubrette e attricette, è assolutamente introvabile.
Lo stesso dicasi per ministre e deputate. Si preferisce la cura affettata e spumosa dell'estetica costruita attraverso uno studio del make up che trasmette messaggi di assoluta artificialità. La donna di oggi è assoluta finzione ostentata da studi di lavoro di supporto a un'immagine totalmente slegata dalla realtà, che pretende di dare direttive catastrofiche, distruggendo valori e quanto a loro attinenti. La donna che emerge dai salotti televisivi è un meccanismo parlante senza arte né parte, messa lì per manipolarci allo stesso modo in cui lei si è resa succube di ogni manipolazione. Le femministe dovrebbero insorgere e invece tacciono. Forse perché oggi la mancanza di cultura ha danneggiato soprattutto la donna che ha considerato le proprie attitudini attributi da declassificare per ambire alle coccole dei maschi che a seguito della loro compiacenza, le ricoprono di allori e lussuriosi regali.
La maternità, il collaborazionismo domestico che era anche educazione dei figli sono stati banditi da chi questi contenuti culturali li ha visti come ennesima prova di un servilismo atavico da oltrepassare.
Hanno voluto le donne affiancare l'uomo nella carriera militare, dimostrando così di aver cambiato padrone e di assoggettarsi in modo molto più evidente ma meno spettacolare alle pretese che governano la società della mercificazione più sordida.
Mancavano soltanto le olgettine e le escort di Genovese a completare il quadro. Le prime schiavizzate da Berlusconi, le seconde confinate da una mentalità ideologica distorsiva che si è prestata ai giochi di una certa politica incanalata nella missione di uccidere l'egemonia finanziaria di Berlusconi e la sua immagine sociopolitica. Le prime squallide donnine al soldo del riccone, le seconde povere sventurate introdottesi in un gioco più grande di loro come fossero damigelle dell'Ottocento incappate in un giro portuale di compravendite.
Manca l'equilibrio oggigiorno. L'armonia intelligente. Manchiamo di quella capacità di analisi frutto di un'istruzione avviata oggi sempre più verso la dissoluzione con una scuola che s'impegna ad erudire al pari dei siti virtuali come Wikipedia se non peggio, e non a formare.
Che se la vedano le famiglie! Gridano in Parlamento. Peccato che queste non esistano più da tempo, cadute anche loro nel meccanismo mortale della disintegrazione, come tutto ciò che avesse valore, principio e significato.