La gente di oggi è ingorda, pensa ad accumulare soldi e anni ed è disposta, pur di raggiungere questi obiettivi, a non vivere e ad accontentarsi di vegetare soltanto.
Quanto il virus sta esprimendo in merito alle misure restrittive e all'atteggiamento assunto diffusamente dalla gente, porta a percepire un degrado generalizzato sui principi che muovono la vita, la motivano e la inclinano. Stiamo dimenticando che l'uomo è nato per muoversi e socializzare, per apprendere sperimentando anche in modo proprio e individuale, prima di arrivare all'universalizzabile. Il metodo induttivo alla base della filosofia pratica e scientista messa a punto dall'Illuminismo partendo dai giusti requisiti della ragione in funzione non della produttività in termini quantistici, ma dell'affinamento delle capacità logiche dell'individuo, sta tirando fuori un'umanità gretta e ingorda, dedita ad accumulare tempo e ricchezze, ben attenta ad omettere e finanche a perseguire con la Legge quanto possa creare dispersione e ostacoli ai due obiettivi.
Nella logica dell'accumulo i sentimenti non trovano spazio perché chi pensa a immagazzinare non è disposto a cedere nulla, né tanto meno a mettersi in discussione. Troviamo già nell'antichità e nelle Sacre Scritture evangeliche riferimenti a questa logica sbagliata su cui si fonda la cultura materialistica, consumistica e comunista ben analizzata da Marx, e la troviamo citata col nome di Mammona. Mammona nasce da un'alterazione dell'immagine della casa in rapporto alla figura femminile che da sempre si occupa dell'economia domestica. L'etimo proviene dall'antico siriaco che significa "nascondere il tesoro nel sotterraneo". Mammona è la divinità delle provviste e quindi per traslato diventa colei che rappresenta l'ingordigia animale e istintiva trasferita alla specie umana. Chi accumula, priva gli altri della vitalità. È il parassita che in ambito fantastico viene rappresentato dalla figura di provenienza ctonia, del vampiro. Il vampiro è il predatore, il lupo. Ma mentre il vampiro ha un approccio critico alle sue caratteristiche che vive in termini anche problematici, Mammona è l'ignoranza incapace di porsi domande e la troviamo nell'immaginario fiabesco rappresentata dall'orco.
Leggo a proposito di questa pandemia osservazioni che mi lasciano di stucco provenendo da uomini ben oltre i cinquantanni che con rammarico accusano gli assembramenti della morte della loro cara nonna. Siamo arrivati al punto di incolpare i giovani che hanno il diritto di vivere secondo le proprie e personali esigenze, pur di salvare la vita a chi l'ha già abbondantemente vissuta. Il peggio relativo ai legami famigliari e parentali sta esplodendo di questi tempi, focalizzato dalla lente d'ingrandimento della pandemia. Non oso parlare di sentimento a riguardo, ma di una forma di attaccamento triviale al proprio nucleo e quanto da me osservato si deduce dalla volontà diffusa di accettare le misure di sgretolamento dei nuclei affettivi in vista del Natale, per favorire un contenimento della pandemia.
È raccapricciante tutto questo e fuori da qualsiasi principio umano. Accumulare vita vegetativa è l'obiettivo da inseguire e concretizzare, punendo chi lo impedirebbe in quanto contronatura. Si è andato oltre il limite dell'accanimento terapeutico. È il proponimento a snaturare la vita per me sbagliato, partendo dai suoi principi basilari e questo per me è inammissibile.