Dov'e' finita la Bellezza?
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Dov'e' finita la Bellezza?

Dov'e' finita la Bellezza?

l'Opinione
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Credo che l'umanità debba recuperare il senso dell'umiltà. Avrebbe bisogno di compiere un passo indietro per ritornare a pensare che non si può essere tutti per tutto.

Armine Harutyunyan
Armine Harutyunyan

 

Occorrerebbe riappropriarsi del senso dei confini e dei limiti e reimparare l'importanza degli attributi per ritrovare la verità attraverso la distinzione tra le cose e l'individuazione degli opposti. Esiste il brutto e il bello, il buono e il cattivo, il bianco e il nero e tutti vanno preservati nella formazione di chiunque. Abolendoli, si darebbe ampio spazio di azione alla violenza.

Certe distinzioni nascono con gli individui sotto forma di archetipi e la comprensione della molteplice diversità porta ognuno a trovare la propria strada. La Bellezza si fonda sul riconoscimento dell'armonia in ogni parte e nel complesso di tutte le parti. In quanto tale, è assoluta. Purtroppo oggi, assistiamo a una netta ribellione di tutto ciò che preesisteva, e questo atteggiamento trae il suo punto di forza e si esprime nell'abolizione convinta della Storia dell'Arte come materia scolastica. Così come nel ridimensionamento delle materie classiche e nella rifondazione della Filosofia secondo le velleità e gli orientamenti odierni.

Oggi tutto appare a proprio uso e consumo e tradotto in chiave politica. Anche il pensiero più nobile.

Non sono gli attributi a doversi piegare alle esigenze dell'uomo contemporaneo, ma è l'uomo a doversi piegare agli attributi naturali dai quali dovrebbero fiorire spontaneamente scelte di vita e civiltà.

A quale adolescente non piacerebbe sfilare su una passerella? Non è concesso a tutte perché esistono dei parametri di riferimento quali altezza e forma fisica adeguate, senza le quali l'abito perderebbe il suo effetto.

Quanti sognano di diventare attori, scrittori o musicisti? Tanti, ma chi ha il giusto talento?

Nessuno è per tutti e nessuno è per tutto e la solitudine dovrebbe insegnarcelo, così come dovrebbe insegnarcelo il silenzio.

La bellezza è il tempio del silenzio e della solitudine.

Si ha paura di entrambi oggi, perché esprimono rifiuto a cui sopperire, abolendo confini e paletti al punto da renderci accessibili a tutto e a tutti, prostituti dell'anima a cui permettere che tutto venga associato e consentito.

Se la modernità produce progresso, il rischio è che questo diventi finto progresso il quale sarebbe giusto definire opportunismo inculcato da parte di chi vorrebbe trasferirci un'idea di libertà fittizia con cui renderci schiavi di altri schemi rendibili attraverso lo snaturamento dei canoni connaturati nell'uomo.

La Bellezza è  un  dato oggettivo e la sensualità è parte della dolcezza così come della bellezza. Poi c'è  ciò che piace. La Moda dovrebbe prescindere da ciò che piace e assicurare l'obiettività. Non pensate forse che  proporre certi tipi stravaganti sia un'offesa rivolta alle donne che hanno investito tempo e pazienza per far una carriera motivata e sorretta dalle loro forme fisiche giustamente  riconosciute?

"Bellezza" e "bellum: guerra" confliggono in apparenza, perché  il secondo suggerisce nella realtà l'applicazione  della violenza. Nonostante non tutti gli etimologi concordino, le due parole hanno la stessa origine. La guerra in relazione alla bellezza è  da intendersi come azione difensiva allo scopo di preservare la società dalla barbarie della confusione irragionevole che oscurerebbe l'armonia alla base del concetto classico di Bellezza.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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