Sì desidera diventare adulti, per poi accorgersi che gli adulti non sono altro che bambini travestiti da grandi.

Le esperienze che ci travolgono nell'infanzia hanno il potere di cambiarci dentro, quel potere a cui non riusciamo a contrapporci, in mancanza del coraggio necessario ad affrontare le prime e scombussolanti esperienze. Il senso di fallimento che ci pervade, si nasconde nel rapporto con i propri genitori, spesso infelice, se specchio di incomprensioni maturate all’interno della coppia genitoriale. L’antagonismo nei figli scatta nel momento in cui si ha la percezione di non essere considerati dai propri genitori alla stessa stregua del fratello o della sorella assunti a figlio o a figlia modello. Lo specchio allora s’infrange, riflettendo personalità complesse, contraddittorie, se non multiple, che mal combaciano nello sviluppo del profilo del figlio più fragile che matura al suo interno logoranti complessi d’inferiorità.
L’archetipo dei due fratelli contraddistingue miti e tradizioni della cultura popolare e ripropone il tema del bifrontismo disarmonico che rintracciamo nella Bibbia, fino alla sua completa esasperazione nell’episodio di Caino che uccide Abele. Il trionfo del male come rivalsa del più debole, il cattivo, sul più forte. Il buono è il coraggioso, il cattivo si ritrova invece nel vile. Il grado di maturita’ individuale e’ riposto proprio nella capacità di affrancamento dalle vicende personali vissute durante l’infanzia e dal quel sentimento persecutorio dettato dal confronto col proprio fratello di sangue. Si è maturi nel momento in cui si avverte quella padronanza di se stessi frutto di quella liberta’ interiore che conduce poi all’autodeterminazione.

Il tema della contrapposizione dei due fratelli risorge in ogni epoca per assumere di volta in volta nuove sfumature che lo rendono figlio del proprio tempo, e oggigiorno si presenta schiacciante nelle sue poliedriche sfaccettature causate dalla complessità che affonda nell’esasperato dinamismo e nella spersonalizzazione propri del progresso tecnologico.
La scrittrice americana Anita Shreve si cala nella voragine delle problematiche giovanili, soffermandosi sul difficile dialogo tra le generazioni a confronto, riuscendo a dare voce anche in questo romanzo come ne La spiaggia del destino al silenzio inquieto che abita in fondo a ciascuno di noi. Un amore in apparenza sincero nasconde il germe del l'invidia verso il proprio fratello e diviene la molla che consente di decifrare e decodificare gli strani comportamenti presenti all'interno dello stesso nucleo familiare. In questo romanzo spetta a Sydney il compito di comprendere e tracciare la via di fuga alla vicenda attorcigliata su se stessa, mentre ancora una volta è l’impeto dell’oceano a sconvolgere e a porgere la chiave con cui aprire lo scrigno dei travagliati sentimenti umani.