Se ci soffermiamo a pensare alla letteratura epistolare, sovvengono alla memoria gli studi liceali incentrati sulla letteratura romantica, ad esempio su Ugo Foscolo e il suo romanzo "Le ultime lettere di Iacopo Ortis".

La lettera, fino a prima che esplodesse la cultura del computer e delle chat, racchiude il microcosmo di chi la verga, umori, stati d’animo e segreti, di un'intimità sensazionale ed eccezionale che ricerca aperture nel destinatario. Se il diario è lo scrigno dei segreti personali in attesa di essere illuminati dall'azione chiarificatrice del pensiero durante la stesura e rilettura, nella lettera l'autore ha chiari dentro di sè i messaggi che vuole comunicare all'altro. La lontananza fisica e l'impossibilità di raggiungere concretamente il destinatario dei pensieri hanno conferito ulteriore fascino al tramite epistolare, ravvivando sentimenti e intese spirituali a tutti i livelli, intensificando legami e sintonie ahimè oggi in via d’estinzione. Con la lettera non si crea alcun legame, bensì essa è il mezzo che lo rivela, ragion per cui diviene prova inconfutabile di un’ammissione occulta, testimone scomoda da eliminare prima che qualcuno la trovi. La lettera è il mezzo clandestino, irregolare in cui riportare sentimenti immacolati o tramare inganni. In età giovanile la lettera riporta stati dell’anima che vanno al di là di vizi e virtù e che, per il fatto stesso di essere scritti, si sottraggono ai severi criteri di giudizio. Negli anni '70 e '80 la lettera univa amori vacanzieri, ben al di là dall'essere avventure, e amicizie consolidatesi nel tempo che, quando il telefono era ancora un lusso per pochi, accorciavano le distanze tra le giovani non più adolescenti e le cosiddette amiche del cuore trasferitesi altrove per studio o altro.

Il club delle ricette segrete scritto a due mani da Andrea Israel e Nancy Garfinkel è lungi dall'essere un romanzo. In bilico tra la confessione epistolare e un vero e proprio ricettario di cucina sperimenta vari strumenti di linguaggio, tutti persuasivi, inseguendo il passaggio epocale dalla comunicazione per lettera, alla meno affascinante quanto più immediata chat. Il rapporto tra due amiche del cuore diversissime per carattere, personalità ed educazione trova nella passione per la cucina un ulteriore punto di forza che, seppur offuscato dalla duratura assenza di una delle due, perdurerà nei ricordi, fino a ripiombare nella realtà dopo anni, con la morte della madre di Val. Questa tragica circostanza offre l’occasione per compiere un tuffo dentro se stesse e di riguardare con occhi adulti gli anni difficili dell'adolescenza che le hanno portate alla lunga separazione, nonché di rielaborare con matura consapevolezza il dolore suscitato da un segreto al centro di entrambe le famiglie.