Se è vero che l'amore è la conseguenza diretta di legami imprescindibili dal desiderio, esso non può che essere al di sopra di ogni concetto e di ogni astrazione
L’amore è un’esperienza magica, frutto di un gioco di forze che lasciano la persona sfiaccata. Spoglia il guerriero che fa della ragione il proprio culto. L’amore debilita e allo stesso tempo ci rende vittoriosi.
È una forza indomita che ci rende ciechi ma maturi di abbracciare significativamente realtà più grandi con occhi desueti. L'amore è mistero. È planare su una realtà individuale, la propria, prima sconosciuta. È incredibile come l'evoluzione della fisica nelle sue competenze legate allo studio dell'elettromagnetismo abbia potuto ispirare una tale bellezza.
L'amour fou dell'ideologo del Surrealismo Andrè Breton narra del rapimento della pazzia amorosa. Traendo spunto dal tema dell'attrazione in fisica, egli è riuscito a sviluppare e a condurre un discorso sull'amore eterno alimentato da un fuoco che arde ma non si spegne, animato dal desiderio costante di approcciarsi all'oggetto del sentimento che fornisce in se’ l'occasione di perdersi nei meandri inconoscibili della propra anima. È valicare la soglia dell'abisso dove l'esistenza piatta si smorza per accendersi di vera vita.
La molla scatenante di quest'opera di sublime e impareggiabile bellezza, a metà strada tra la saggistica e la poesia, è stata l'incontro con la cameriera del caffè dove era solito accomodarsi da cliente lo stesso Breton. La spontaneità e grazia di lei forniscono l'input per condurre un discorso in cui la ragione si smarrisce tra le evoluzioni del sogno, indispensabili a mantenere vivo e saldo il volo d'amore e a fornire la giusta energia per tradurlo in realtà. in ciò sembra trovare riscontro una delle interpretazioni più veritiere della radice etimologica della parola “amore” che la fa derivare da a-mors (senza morte). Un messaggio chiaro e forte a chi, viziato dalla realtà che sposa l'effimero, vede nell'amore la conferma al reciproco Ideale di valore, incarnato un tempo dalla figura del guerriero.
L'uomo che ama sconfigge il drago delle vanità vanificanti, è l'eroe della pietas virgiliana, che glorifica la dimensione eterna dell’Assoluto interiore veicolata in quest’opera dal Surrealismo e dal suo ispiratore Breton. Amando l'altro, c’innamoriamo di volta in volta di noi stessi ed è questa scoperta a resuscitare in un viaggio bellissimo il ritorno alla propria patria di appartenenza, a quel Paradiso inesplorato che vediamo riflesso negli occhi dell'amato.