La crocefissione di Cristo e le Sacre Rappresentazioni
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La crocefissione di Cristo e le Sacre Rappresentazioni

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Invito all'Arte
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Tramite te, Signore oggi, e la tua esperienza umana che si spezza, penetriamo nel significato della parola "mondo", pulito, intonso. Non può esserci mondo, senza unità

Crocifissione di Gesù, Giotto, Padova, cappella degli Scrovegni
Crocifissione di Gesù, Giotto, Padova, cappella degli Scrovegni

 

La Passione e Morte di Cristo non sono rievocazioni storiche, ma un mistero che si compie annualmente nel cuore di chi è connesso con l'Universo e quindi con l'Altissimo. Universo significa difatti, ruotare intorno all'Uno, nel verso del bene e della giustizia assoluta, quindi universale. Oggi si parla di multiversi, ma il senso non cambia. Ovunque ci sia vita, ci si adopera per compiere la giustizia o etica del tutto.

Oggi si consuma l'atto finale della Passione di Cristo, a cui seguirà il silenzio del sabato preparatorio alla Resurrezione. Per le vie cittadine scorrono le processioni dei Misteri con le statue che nella loro solennità rimarcano il tragico episodio. La parola Mistero in tale circostanza si carica di ulteriore valenza sacra.

La radice greca muo dal significato di nascondere rimanda inesorabilmente all'attributo divino per eccellenza che vede Dio inspiegabile all'occhio profano che, guidato dalla ragione, non penetra oltre la corteccia delle cose. Alla stessa radice muo si riconduce la maschera che non è più neanche simbolo, bensì espressione della teofania.

La Madonna Addolorata, la Veronica e il Cristo sofferente sotto il peso della croce rappresentano il tragico destino a cui si sottoporrà l'Umano Gesù per assurgere alla condizione divina. Al dolore necessario quanto inspiegabile, vissuto in tutta la sua atroce umanità, fa da eco la compartecipazione delle figure che vi assistono.

Non è un caso che le origini medievali della sacra rappresentazione si rintraccino proprio nel venerdì santo. L'inconoscibile sfugge ad ogni comprensione razionale e alla folla che vuole rendersi partecipe dell'immane dolore non resta che vivere tale sofferenza nelle sue vesti umane più tragiche.

Umanizzate sono pertanto anche le figure sacre che attornisno Gesù nei momenti conclusivi della sua esistenza terrena, in particolsre la Madonna che diviene nell'Immaginario popolare icona rappresentativa del dolore di ogni madre per la perdita del figlio. (Vedi il pianto della Vergine di Iacopone da Todi).

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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