Mi sembra di pensarti da sempre, da prima che ti conoscessi ed è stato proprio questo pensarti a salvarci e a fare in modo che ci incontrassimo.
Questa canzone mi colpì nell'infanzia e ancora non sapevo sarebbe stata profetica. Forse ciò che si è impresso nel nostro cuore da bambini ha in un certo senso tracciato la nostra strada nel futuro. C'è chi ha conosciuto il vuoto nell'infanzia. Nessun ricordo fermo nel cuore e ha veleggiato poi tranquillo nel domani come una mongolfiera ai piani alti del cielo che però non è mai riuscita a toccare. Bisogna farsi trasportare dalle cose e ciò è possibile solo se già da piccoli permettiamo a momenti e a incontri anche apparentemente inanimati di trapassarci. Alle cose che più ci assomigliano senza che svaniscano nel nulla.
La felicità dovrebbe essere sempre accompagnata dall'intensità e scavare un'orma importante nella sabbia bianca e immacolata che sorge su faglie tenebrose. Ogni cosa per me deve avere un sapore e la vita non ha fatto altro che educare la mia innata predisposizione a lasciarmi attraversare. Altrimenti, che senso avrebbero i sogni? Sarebbero forse una delirante manifestazione di desideri insoddisfatti? No, per me sono molto più di questo. Sono il succo di vite in cui sono stata attiva e che mi lanciano indizi, a volte mi allertano. O mi preparano all'avverarsi di qualcosa che forse è già in noi o per vie misteriose siamo proprio noi a richiamare affinché c'insegnino qualcosa. Innanzitutto che non sempre la felicità è il conseguimento del bene supremo in questa vita. C'è chi ha bisogno di imparare e raccontare e in questo spiego la mia esistenza orientata a scavalcare gioie e dolori. Spiego in questo me stessa e di più, il mio esserci.