La Natura esiste indipendentemente da noi. Noi siamo una parte di essa, una piccola parte e non prescindiamo da essa. Se la Natura prescinde da noi, noi esseri umani invece siamo a lei legati in quanto emanazione dello stesso spirito creatore.
La storia umana non è che una pagina recente dell’intera enciclopedia, la Natura, inserita all'interno dello scaffale che è l'Universo. L'Universo è la Natura ad alti e imperscrutabili livelli. Come sopra, così sotto. Come dentro così fuori, ed il dentro, in profondità, accoglie esso stesso il Cielo il quale, comunque lo si veda, esprime l'irraggiungibile e l'incomprensibile che aspetta noi per farci simili a lui. Cielo da Celo significa infatti nascondere e coprire. Il cielo è il mantello trapunto di astri che avvolge ogni cosa accogliendola nel proprio amplesso, ed e’ pertanto involucro di amore.
La Natura è maestra di vita spesso inascoltata e per questo non rispettata. Ci spinge sulla via dell'intuizione, avviandoci alla percezione della materia sottile che diventeremo un giorno. L'unica consolazione in questa dimensione è che l'amore ci assiste anche senza averlo identificato, così come ci assiste la Natura, onnipresente, senza che noi posiamo su di lei uno sguardo consapevole. Essa è compagna cara e maestra, colei che da' concretezza ai nostri simboli, integrandoli nella vita. È ordine nel mistero e mistero nell’ordine, e ciò che non include è il male vissuto e interpretato da lei come artificio. Se la Natura obbedisce alla sua spontanea fluidità, l'uomo agendo dall'esterno la influenza, trasfondendovi paesaggi che non le sono propri. Il Male s'infiltra a più livelli traslato dall'uomo che gli si sottomette causando agli altri esseri del grande tempio vivente, la Natura, l'esperienza della Morte ingiunta. Gli incendi da noi causati, non sono forse l'Inferno per gli animali? E il male arrecato non si diffonde forse come il Bene col quale è in perenne lotta?
La Natura è Spirito e perché l'uomo giungesse a comprenderlo, ha dovuto mettere da parte il suo protagonismo e intessere un dialogo con Essa. Con il Romanticismo si recupera la percezione che la Natura abbia un suo agire non indagabile ma osservabile e basta questa presenza amica quanto nascosta, a rasserenare gli animi degli artisti in tumulto.
Per Leopardi di provenienza illuministica, la Natura è capricciosa e maligna, quanto dispensatrice di serenità, e nella sua marmorea quanto imprevedibile forma sempre si sottrae al pensiero puro. Ha una sua logica disgiunta e insindacabile che la rende innocente quanto colpevole di arrecare stati di bellezza, così come di inquietudine. Ella è e si lascia guardare, ascolta ma da lontano , indossando nelle vesti della luna, soggetto del componimento Alla luna, quella freddezza che agita l'animo del poeta.