“Notizia” cosi come “novella” indica novità. “Novella” in più ha una funzione augurante. La buona novella che ritroviamo nel Vangelo contiene un messaggio di buon augurio che consiste nel preparare l'uscita dal tempo e dalla morte a chi ne seguirà la via.

È interessante come oggi dal significato di novità, si sia passati nel settore giornalistico a quello di invenzione, quasi la novità non susciti più alcun effetto o emozione. Siamo nell'epoca del sensazionalismo in cui la sete di verità sembra essere sorpassata dalla curiosità di leggere informazioni che permettano di evadere dalla realtà stessa, confondendone i tratti, e su quest'ultimo punto c'è purtroppo chi lucra.
Il Vangelo potrebbe essere anche un prodotto di fantasia, ma di una sana fantasia che offre indicazioni su come vivere e bene. Il saper vivere raccontato attraverso figure paraboliche e metaforiche permette a chiunque dI astrarsi dalla logica del presente e di occupare un posto nella Verità assoluta. Il linguaggio adoperato da Gesù, semplice e fanciullesco è un invito a cogliere l'aspetto intranseunte dei suoi insegnamenti. L'insegnamento del maestro avviene per trasmissione orale, perché ognuno lo capti e interpreti, aggiungendovi del suo. L'insegnante risveglia ciò che è latente nel discepolo, e questo permette alla conoscenza di esercitare un ruolo attivo.
La parabola del seminatore rende l'idea del seme che cade nel terreno che lo accoglie e da' buon frutto. Lo stesso dicasi della parabola dei talenti, atta a risvegliareble potenzialità presenti in ciascuno di noi. La voce, il tono persuadono l'uditorio e rinvigoriscono i concetti permettendono la facile divulgazione, specie in un tempo, quello antico, con un forte tasso di analfabetismo nella popolazione.

La voce trasmette l'essenza. La voce espressiva è il canto degli angeli in coro nella luce celeste. La voce è l'annuncio del giorno che si apre un varco tra le tenebre. E’ il risveglio della mente laboriosa. Gli angeli cantano e i monaci nelle abbazie pregano (vedi a riguardo Il canto gregoriano di Luigi Leva). Nel Medioevo era forte Il connubio canto preghiera tra coloro che seguivano Dio attraverso la Regola, lontano dalla mondanità vaticana.
La Parola contiene un messaggio spirituale che ci lascia liberi di interpretare e non va analizzata secondo l'ottica di una severa storicità. Il suo sapore eterno abita nei miti e nelle fiabe arcane, così come nei sacri insegnamenti, perdurando nel tempo e aprendo squarci sull'eternità.