Tradurre un'emozione a parole o per via razionale è di per sé un'operazione difficile se non impossibile.

Un'emozione, piacevole o negativa che sia, ci attraversa totalmente divenendo esperienza della psiche. Un'emozione è inspiegabile soprattutto se figlia dell'incontenibile e del non rappresentabile. L'infinito di per sé evoca in noi grandezza e irraggiungibilità, meta ultima e anelito.
Il Sublime, la Bellezza sono esperienze vellutate e colmative del percorso esistenziale di ciascuno di noi e divengono luoghi di ricerca approfondita nel poeta e nel filosofo che indaga sulla pienezza dell'esistenza. L'Estetica quindi non è solo analisi e cultura del Bello visibile attraverso i mezzi artistici espressivi, ma diviene lettura della vita umana in relazione al Creato e all'Infinito che circoscrive l'uomo e con i quali costui si rapporta. L'Estetica è anche il comparto linguistico del sommo letterato che cerca attraverso lo strumento della lingua di avvicinarsi a rendere la magnificenza di quanto lui, finito nella forma, tende a rappresentare.
L'Estetica del poeta raggiunge in Italia la massima espressione con Leopardi, autore dell'Infinito che mai finirà di stupire e avvolgere. Nell'Infinito, opera rappresentativa leopardiana, troviamo estrinsecato in pennellate espressive il confronto uomo spirito, quest'ultimo evocato dalla presenza dell'Infinito. Il Leopardi, affinato divoratore dei libri racchiusi nella biblioteca di famiglia voluta dal padre Monaldo, ha soddisfatto il proprio desiderio di sapere espandendosi tra le principali esperienze letterarie e filosofiche dal Classicismo alla sua contemporaneità, raccogliendo i semi del pensiero altrui ed elaborandolo in frutti. La lettura dei classici greci gli ha consentito di affinare la proprietà linguistica oltreché di attingere alla matrice della filosifia che sottende alla sua esperienza poetica. L'Illuminismo di Leopardi va quindi legato a questa operosa ricerca di stile e scelta dei vocaboli con cui esprimere e rappresentare l'infinito inteso come meta della realizzazione umana.

Di questo e altro si è parlato mercoledi 7 agosto ad Amantea in una serata esaustiva riguardo alla poetica leopardiana nella dimora storica Carratelli di proprietà dei coniugi De Martino, in occasione della presentazione del breviario Leopardi e l'Infinito. Un breviario del Sublime edito dalla Pellegrini dello scrittore filosofo Raffaele Gaetano. Il saggio sarà disponibile in tutte le librerie d'Italia dal prossimo mese di Ottobre.
Il Sublime nasce dal contrasto tra il finito rappresentato da un ostacolo necessario affinché l’anima si espanda e abbracci ciò che sta oltre. L'autore Gaetano ha saputo condurre e appassionare l'uditorio lungo un percorso a ritroso, alla ricerca dell'interesse per il Sublime maturato nell'uomo nel corso di varie epoche e Pensieri incominciando dall'Illuminismo francese e finendo al Gotico inglese, intrattenendosii su differenze e convergenze, affinché il Sublime emergesse nella sua piu’ completa significazione e soffermandosi sul carattere di impressionabilità proprio della letteratura gotica.
A immetterci nell’atmosfera leopardiana gli splendidi arredi della dimora De Martino e la degustazione di vini delle cantine Lento di Calabria. Ottima e suggestiva la declamazione di stralci poetici e non solo a cura di Giancarlo Davoli.