Siamo orientati a credere che la sofferenza sia preparatoria alla grande gioia come meta finale di un percorso esistenziale, ma difficilmente accettiamo il percorso al contrario, dalla gioia alla sofferenza.

Punizioni e karma non sono che alcune delle spiegazioni che ci diamo razionalmente per comprendere quanto ci accade e rendere così più lieve il nostro dolore. Se però la nostra concezione dell'Universo muta a favore di ciò che non vediamo attraverso i vari strumenti che la scienza ci mette a disposizione, bensì come una grande entità che a noi sussiste e che noi riusciamo ad ampliare attraverso noi stessi, ciò che vediamo con i nostri occhi cambia modificando anche il nostro essere. Un reticolato energetico ci attraversa nella sua totalità e complessita’determinando l'Universo e il nostro qui e ora.
La comprensione allora non e’ un punto di arrivo esperienziale, bensì l'accoglienza di uno stimolo che parte da lontano e in grado di farci salire sempre più in alto sulla pista della Conoscenza e sempre più dentro, avvicinandoci sempre di più al cuore delle cose e colmandoci di Sapienza.
Lo sguardo del sapiente non si limita a raccogliere, scende in profondità e coglie. Se gli occhi sono mandala , lo sguardo è sintesi. Travalica i confini dell'Universo ascendendo alla causa prima e al fine ultimo. Gli occhi non sono che mappe dell'Universo a cui apparteniamo, sono il legame al Cosmo intero e la giusta retta a non disperderci in esso, seguendo il palpito delle stelle. La sincronicità che regna tra le stelle appartenenti alle stesse costellazioni ci spinge a intendere la volontà insita nel Cosmo, avvicinando a Dio che ci parla attraverso il Cosmo stesso. in tale prospettiva Archetipi e Simboli sono un prodotto evocatore della nostra capacità e funzione di relazionarci con l'Infinito che coabita nell'individuo oggi purtroppo represso dallo stimolo continuo verso la socialità intesa come frastornamento. Il Cosmo è solo e unico e ognuno lo coglie in maniera libera al suo interno, amplificandolo e ampliandolo.

Che l'uomo sia andato o no sulla Luna è secondario rispetto alla percezione individuale della Luna stessa. Come possiamo quindi ben intendere, è la Poesia a creare il Cosmo. Che Essa sia furore o silenzio, o apparizione di un'idea, la Poesia è di per sé illuminazione improvvisa o pacata luce di un sorriso. Ricordo che si fa presente e fa scattare attraverso un dettaglio l'innamoramento non come banale stato, bensì come scintilla che porge e si offre come senso della vita. (vedi Poesie d'amore e di vita di Pablo Neruda)