L'acqua lava, l'acqua purifica. L'acqua ci riporta a una condizione virginale. L'acqua ci rende parte di sé avvolgendoci nel suo regno indistinto, smussa gli angoli e allenta la resistenza della forma. Abbiamo bisogno dell'acqua per rinnovarci, e delle foglie e del vento. E nel mare tutto questo sembra coesistere.

In estate il desiderio dei corpi nudi prevale sul senso del la fluidità, sulla recondita voce del mare e trionfano gli istinti. L’estate non è fatta per meditare, bensi’ per un lancio dalle irrefrenabili corde della vita sulle quali è difficile mantenere un equilibrio, ed e’ notte in pieno sole.
A settembre si volta pagina e la vista si fa nitida. E’ il mese giusto per guardarsi dentro, con calma e imparare se stessi. Siamo soliti apprendere da noi nelle esperienze di vita, attingere alla fonte meravigliosa tra le fronde dell'anima, dimenticando di nutrirci donandoci a noi. Durante l'anno le distrazioni galoppano ed è un continuo togliere e dare soprattutto per chi è dotato di un animo particolarmente sensibile, soprattutto per le donne vere. Donne madri, mogli, lavoratrici che vanno a pezzi di mese in mese e aspettano settembre per fare i conti con se stesse e amarsi nuovamente.

Il libro che propongo questa settimana parla di un viaggio che porta lontano e conduce dalla periferia dei pensieri alla scoperta del proprio centro. È un percorso che dura un mese, il mese di settembre in cui una donna giunta a quarant'anni sente il bisogno di staccare la spina dalla sua quotidianita’ e di ritrovarsi sulle sponde del mare, lontano dal mondo. È un viaggio all'incontrario rispetto a quanto siamo soliti leggere in rapporto al paesaggio del mare, perche’ qui in quest’opera dal titolo Storia di settembre non accade nulla, eppure arricchisce tanto i lettori. Il suo autore Romano Battaglia ha voluto creare una storia che anziche’ sbrogliarsi come un gomitolo, si riavvolgesse dando luogo a un tessuto di onde adagiato sulla protagonista. E’ un libro che profuma di silenzio e delle note calde dell’autunno. Di passeggiate sulla battigia sotto un cielo sempre piu’ scuro che permette di guardarsi dentro. Il corpo rinasce pagina dopo pagina al cadenzato abbraccio del mare, un amico che accompagna un'interminabile confessione in cui al centro delle proprie mancanze è l'essenza più intima, nella frenesia quotidiana raramente ascoltata. Il tutto narrato nell’inconfondibile stile dell’ autore che non manca, armato di inappuntabile umanita’, di impreziosire la trama con citazioni e frasi di grandi poeti e scrittori, gemme incastonate nel firmamento nella narrazione.
Romano Battaglia in questo libro da’ ancora una volta prova di saper unire universi distanti tra loro ma accordati dall’unico sentire che accoglie le distinte voci dell’universo. Attraverso la tessitura della narrazione il cuore di chi legge le riconosce proprie.