E' insito in ogni forma di vita il bisogno d'amore. Si nasce con questa propensione che durante l'infanzia esige ascolto e fonda i pilastri dell'esistenza.
La mancanza e' il risvolto di una presenza che soddisfa e nel contempo lascia affamati e bisognosi di attenzioni. L'improvvisa assenza di un genitore (specie della madre) e la distrazione di affetto di uno di essi o di entrambi, tarlano l'inconscio, orientando il percorso di una psiche che diviene disagiata. Il bisogno di attenzione da parte di una madre che all'improvviso muore a seguito dei forti dispiaceri causati da un marito alcolizzato e violento, imprime segni che si cristallizzano nell'inconscio dell'individuo in crescita. L'esperienza dell'abbandono della propria madre sgretola ogni convinzione affettiva e si assolutizza spianando la via a implacabili e agitate insoddisfazioni.
Nel romanzo La moglie che dorme la narratrice Dunne e' capace di spingersi cavillosamente nell'operazione di scandaglio della psiche umana. Da brava irlandese si sofferma sul quadro introspettivo dei protagonisti che emerge dal marasma della trama intrappolata nell'incastro dei piani temporali. Boccate di respiro all'interno della narrazione sono possibili e placano momentaneamente gli affanni di chi di si lascia avvincere dalla trama, ma subito sopraggiungono altri marosi di preambolo al tragico finale.
E' un libro che profuma di fame affettiva e di morte, cosi' come di esperienze incancrenite nell'anima che reclamano ascolto paziente ed arginano implacabili quanto severi giudizi. L'andare oltre l'esperienza circoscritta e biografica e' prerogativa di una scrittura matura che ricerca il dialogo con l'universale e marchia di significato la tradizione letteraria irlandese di primo novecento. La Dunne in questo romanzo tende a incalzare l'escalation degli avvenimenti, procurando sentimenti di sconcerto e rabbia che ammantano l'innocenza dei personaggi intrappolati nei loro irrisolti nodi esistenziali. Al passo avanti di una Grace conciliante nei confronti del padre autoritario corrisponde la regressione di Farrell dal tenero quanto arrabbiato cuore, spianando la strada di un finale segnato dall'inizio e da una trama fin troppo struggente e capace di inchiodare il lettore.