Sì è inaugurata sabato 3 settembre sera, all'interno della Galleria dei coniugi De Martino nel centro storico di Amantea la mostra dal titolo “Un passo attraverso...” del pittore argentino Alejandro Teves.
Ispiratosi alla terra madre, l'artista ha incrociato nelle sue opere gli elementi di congiunzione tra la cultura d'origine e quella mediterranea, elaborando motivi di musicale vivacità che sanno, attraverso il poliedrico spettro di colori utilizzato, rallegrare i visitatori. L'elemento cromatico è il filo conduttore di tutta la mostra che presenta un ampio palcoscenico di momenti di vita in cui l'azione e il dinamismo pregnante costruiscono forme di dialogo. Animati di vitale energia trasbordano dal presente rappresentato da figure geometriche che formano basi di rombi e quadrati, sule quali le figure agiscono proiettandosi verso il futuro.
Il passato che riaffiora dalle tele attraverso l'eco del classicismo, dota le figure femminili di armoniosa morbidezza la quale si spiega nelle pose danzanti. Il passato è un agente attivo tramite cui la ricchezza delle immagini slitta sul piano onirico stimolando una proiezione dinamica del divenire. Dialogo ed eleganza sono i protagonisti della mostra che propone al Meridione addormentato in un vacuo presente un'umanità in grado di interloquire e aprirsi all'”altro”, senza scalfire le singole individualità. Gioco ed equilibrio sono i punti di forza dei quadri di Alejandro. In essi fa da sfondo un cielo primaverile e calmo, percorso da nuvolette pannose che ricalcano i ricordi dell'infanzia. la completezza che vien fuori narra un'idea del tempo che prosegue il suo cammino per nulla accidentato, cosparso di quella serenità che noi Italiani sembriamo aver smarrito.
L'aspetto gioioso della vita sposa in Alejandro l'impegno sociale che da sostenitore del progetto Paint a future porta avanti con profonda dedizione a favore dei bambini africani. il progetto è itinerante, tocca vari Paesi, animato dalla nobile intenzione di raccogliere fondi attraverso la vendita dei quadri, a dimostrare che l'arte non è avulsa dalle problematiche che l'essere umano da sempre vive ed egoisticamente è capace di esacerbare.