Anche quest'anno la tradizione natalizia amanteana rende omaggio alla nascita del Redentore attraverso la realizzazione di presepi che pur rimanendo nel solco della tradizione, non tolgono spazio al respiro creativo di chi li ha realizzati
Tra tutti spicca per estensione e non solo, il presepe della chiesa Matrice di San Biagio nel Centro Storico. All'allestimento di questo hanno aderito i presepisti di Amantea Bonaventura Brusco, Natale Scudiero, Antonino Del Rosario, Gaetano Perna, Salvatore Bonavita, Luigi Magazzieno, animati da una fervente fede che si riflette nella cura minuziosa dei soggetti rappresentati, calati in scene protagoniste di una quotidianità vissuta all'insegna della frugalita’ e semplicità lontane dal rumore del presente.

Il senso di pace che traspare da ogni singolo momento si confa all'atmosfera sacra del luogo, la esalta in dolcezza, contrapponendosi morbidamente all'asperita’ geografica, ricreata con le forme della cartapesta, che fa da contorno alle singole scene. Il presepe ha così un suo ritmo che pullula di vita. La minuziosita’ delle statuine e delle costruzioni spesso arroccate su precipizi scenografici è accompagnata dalla presenza dell'acqua, sorgente di vita, che scandisce il ritmo del tempo che fluisce e non sciupa chi si abbandona alla preghiera in attesa del Salvatore. C'è alla base della tradizione presepiale la convinzione che il lavoro sincero e onesto dell'uomo in sintonia con la rotazione ciclica delle stagioni sia anch'esso una forma di preghiera che eleva l'animo di chi vi assiste anche solo da spettatore.
La fatica dell'uomo è un inno, come recitava “l'ora et labora” dei monaci benedettini vissuti in santa semplicità. Altro elemento caratteristico del presepe di San Biagio è il ricorrente motivo della grotta simbolo del cuore aperto e preparato ad accogliere il Figlio di Dio. Tale motivo iconografico riprende sorprendentemente una delle peculiarità paesaggistiche del territorio di Amantea, la grotta scavata anticamente dal lavorio incessante delle acque marine. La tradizione marinara e agricola da sempre incrociano le loro strade nella cultura calabra che fa da specchio a un territorio unico per conformazione. una lingua di terra tortuosa che affonda nelle viscere dei due mari, e l'arte presepiale non fa che riecheggiare questo patrimonio etnogeografico dal valore inestimabile.

