L’Italia e’ costellata di borghi dal sapore antico che riposano nel silenzio della dimenticanza. Borghi spopolati dalla logica consumistica dell’abbandono che pero’ oggi trova significativi elementi in controtendenza.

Nel Sud e nello specifico qui in Calabria, non mancano antichi caseggiati dal volto malandato o mal conservato e nel contempo dal fascino unico e contemplativo che lancia barbagli su un tempo in cui la natura in accordo col lavoro dell’uomo bastava a dare vita e sostentamento al borgo che si sviluppava intono. L’imponente casale, la chiesetta con la fontana e poi, le umili case dei lavoranti oggi trasformate e deturpate da una modernità sciatta, mostrano ancora vivide tracce di un passato che dalla loro posizione privilegiata può rievocare nostalgiche e romantiche emozioni, lontane da un quotidiano un tempo funestato dalla vanesia tracotanza dei padroni.
Augurato, antico borgo che si affaccia sulla piana del Savuto salendo da Campora San Giovanni verso Serra d'Aiello, mostra tracce di un crocevia di epoche e popoli solleticati dalla strategica posizione di arroccameno sulla cresta dei primi colli. Da qui domina tutto e si sbilancia verso il cielo che sfuma sul mare in un tripudio di bagliori all'ora del tramonto. Sulla sinistra si affaccia morbido il golfo di Sant'Eufemia che culmina a Sud con Capo Vaticano.
il dominio del cielo e del mare sono il perno intorno a cui ruota il senso di questo luogo già racchiuso nel nome. Augurato, luogo degli auguri che praticavano la divinazione attraverso il volo degli uccelli. Lo slancio del cielo e poi, la distesa terracquea da cui sono arrivati i colonizzatori greci citati da Omero e insediatisi nell’antica e prestigiosa Temesa al confine con la mitica Terina gia’ immettono in un misterioso passato. Gli scavi nelle vicinanze hanno resuscitato un patrimonio millenario di inestimabile valore che s’ innesta sull’energia del luogo capace ancora di riverberare negli animi sensibili.
La serata del 19 ha visto, attraverso la compartecipazone di varie forme espressive, la necessita’ di recuperare e di slanciare verso il futuro il vissuto di antiche civilta’ che raccolgono memorie non sepolte ma parte integrante del nostro presente. L'oblio incalzato dalla consumistica modernità non deve eclissare il senso del nostro esserci recuperabile attraverso lo studio attento e la conservazione di resti e credenze. Un grande risalto va difatti dato alla nuova scienza che si affaccia nel patrimonio umanistico, la Paesologia, su cui investire adeguate forze e danaro garantendo anche un turismo parallelo a quello di massa.
Ad Augurato, per l'occasione, arte, percorsi fotografici nell’antropologia dei luoghi, curati da Giuliano Guido e poi, la presentazione dell’ultimo volume dell’archelogo Prof. Mollo che ha saputo ricostruire e dare corpo all’intera mappatura dei siti archeologici presenti in Calabria, una regione che palpita attraverso le note dell’energica tarantella e capace di sorprendere per la variegatura di stili e espressioni.