I ricordi sono visite.
Sta a noi accoglierli oppure respingerli dietro la porta, purché non ci siano rimpianti. Ogni visita ha di per sé un senso e nulla può indurci alla profonda comprensione più del dolore. L'assuefazione al dolore crea limiti, impedisce all'anima di edificarsi.
Più un'anima è matura, tanto più è fitta la rete delle corrispondenze, una maglia labirintica che la riconduce al suo centro. Un'anima evoluta non si è costruita solo intrecciando ciò che la riporta a se stessa, ma stabilendo contatti con tutto l'universo, come i Celti e i lontani saggi orientali sostenevano.
La Magia non si limita alla mera conoscenza di questa rete mandalica che permea tutte le cose e le riconcilia in un unico riverbero, ma si manifesta nel pieno rispetto di tutto ciò che essa abbraccia. Il rispetto si esprime nella capacità del mago d'intervenire su uno di questi fili di collegamento a fin di bene.
Il bene non può essere che universale, altrimenti è puro egoismo che si esprime nella negromanzia. Ciò che è vero bene nutre sia l'individuo che il Tutto, come il filosofo Giordano Bruno sosteneva. Questa visione mandalica dell'universo ha aperto nuove frontiere alla scienza attuale e alla tecnologia.
La legge del Wyrd (saggezza) come la chiamavano i Celti, permette alle creature viventi di non esistere isolatamente sul piano energetico. Ogni cosa è collegata al Tutto e in ciò risiede uno dei postulati dell'antica tradizione sapienziale.
È triste come oggi, a proposito di quanto accennato sopra, il reticolo energetico che regola gli equilibri in natura, abbia perso il suo valore e sia stato sostituito dalla trama di internet. Stessi processi portano a risultati diversi. L'evoluzione dell'anima sta vivendo la sua parabola discendente, involutiva.
La memoria del computer è uno scatolone cerebrale che ha sostituito il bagaglio sensibile del cuore. La conoscenza mediatica, spicciola impedisce di penetrare nel senso più profondo che agita la propria voce prima dell'ultimo spasmo.
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