L'orgasmo sensoriale non è mai qualcosa di assolutamente tangibile. È l'ineffabile che non è traducibile con gli strumenti propri della ragione umana.
È la via dell'integrità primordiale che in molti hanno ricercato attraverso le arti che sono il volto nobile dell'Eros che con la cultura della mercializzazione legata al Neolitico ha interferito con la cultura e il Pensiero ancestrali dell'uomo cacciatore. Il trasporto immaginifico si è spogliato dei suoi attributi iniziali, privando l'uomo di quella autenticità che non è nata come studio della descrizione ma elaborazione di una tribale ricerca trasfusa nell'accuratezza estetica. L'estasi primordiale era qualcosa di assolutamente nobile e totale che col sopravvento della identità di gruppo già dal Mesolitico ha iniziato a estinguersii.
Abbiamo ereditato dagli studi scolastici una visione distorta di ciò che è primordiale. Il primordiale è l'Eterno e oggi più che mai fa tanta paura, al punto da degradarsi e sostituirlo col virtuale che è la degenerazione esponenziale del razionale. Il virtuale è una patologia se vissuto a certi livelli.
Ritornando all'arte che si fonda sul Poieo: il fare, in taluni casi ha addomesticato gli impulsi retroattivi dell'uomo, in altri li ha rivelati e messi a nudo convergendoli in ierofania come possiamo per taluni versi contemplare attraverso le scene carismaticamente erotiche che compaiono all'esterno dei templi indù.
Più l'uomo ha cercato di sottomettere e di nascondere gli istinti, tanto più si è allontanato dalla primordialità divenendomezzo e non compiutezza. L'Arte è rilettura dei primordi che non vengono bistrattati ma riscattati in altra luce che tende a coinvolgere la pienezza dell'anima in tutte le sue sfere più o meno conosciute.
Il concetto che conosciamo ciò che analizziamo è puramente frutto della speculazione della ragione atta a scansionare anziché unire. L'estasi estatica che ritroviamo nell'empireo platonico è, per quanto affascinante e determinante,astratta e disgiunta dall'apparato amniotico apeironico che riguarda l'uomo affatto scisso dal tutto. All'opposto troviamo la pornografia. Il mondo greco ha in realtà cercato di unire ciò che aveva separato in partenza con la filosofia, riconsiderando Apollo l'alter ego di Dioniso che è istinto e fuoco interiore che muove la vita orgasmica. È tenebra e luce e fuoco e potenza distruttiva di ciò che è staccato dal Tutto, per questo associato a Shiva.
Il mondo che ritornerà, sarà fatto di animalità e animosità, di bramosia e di brutalità, di quel naturismo che a livello di costume è stato mal interpretato da coloro che scelgono vacanze di un certo tipo. Dobbiamo trovare il nostro equilibrio pregresso e ciò è possibile riavvicinandoci all'esperienza delle arti non come evasione dalla mediocrità corrente, ma come ripristino dell'unità e integrità perdute, possibile attraverso quegli scossoni interiori che l'arte di oggi in molti casi non è più capace di scatenare.