La Natura è magia. Oltre l'apparenza è un mondo meraviglioso che le storie e le antiche credenze mantengono in vita di contro alla modernità.

Le luci artificiali offuscano ciò che per sua struttura era destinato a durare e a rendere splendenti le tenebre. La Natura è governata dalla luce che al contrario di quanto avviene nella nostra ordinarietà, è contenuta dalle tenebre. Pochi sono ammessi a vedere quanto nel mondo fatato avviene e solo chi ha impressa negli occhi la magia propria della Natura.
La parola "fata" collega nella sua radice etimologica il verbo "dire" al vocabolo "fato". Il destino è predizione e le fate sono creature magiche che assecondano l'ordine preciso che regna nel Cosmo, andando così oltre la caducità del tempo e la definizione degli orizzonti spaziali. Sono il cuore delle cose e impresso hanno volontà Superiore che ha dato vita all'Universo intero. Non esiste magia che non operi concretamente e il "dire" e il "destino" sono legati al principio di volontà come costruzione. Quindi al fare. Non esiste magia che non intervenga a sciogliere i nodi delle leggi fisiche in virtù di benefici grandi. La magia per come la conosciamo suddivisa in bianca, nera e rossa associata alla negromanzia è frutto di un lavoro arbitrario dell'uomo che esercita la propria volontà coercitiva su quelli che sono i meccanismi interni (i vincula) che regolano le leggi del mondo visibile.
Come le Fate, gli Elfi sono esseri di luce, bianchi come suggerirebbe la radice dell'etimo. È degli Elfi la capacità di cambiare forma e di trasformarsi in animali del repertorio immaginifico rurale. La loro fluidità metamorfica li associa al regno liquido le cui rappresentanti dell'immaginario collettivo sarebbero le sirene: fate con la coda di pesce. Esiste una vera e propria letteratura di testimonianze di persone semplici: contadini, pastori e cercatori di funghi che li avrebbero visti o incontrati almeno una volta nella loro vita. In ogni caso, si tratta di esseri magici, che contribuirebbero a mantenere in vita i principi e le leggi sottili in seno alla Natura. Esistono elfi belli, birichini e persino perfidi, ma anche qui come per la scansione della magia prima citata, la differenziazione è frutto del pensiero e dell'ingerenza dell'uomo tra le regole che vigono e alimentano gli equilibri all'interno della Natura.
Esiste una simmetria speculare concepita nell'uomo che si riflette nella Natura animando in base al proprio sentire, quanto avviene nel Cosmo. Altro è un'estensione delle proprie negatività che vengono dalla cultura razionale riflesse sul soprannaturale, investendo anche l'universo delle entità sottili al fine di scardinare la loro autentica diversità. A mano a mano che la sfera razionale e l'intelligenza utilitaristica hanno preso il sopravvento nelle culture umane, il mondo sovrasensibile ha sentito la necessità di ritiarsi nel suo mistero per non rischiare l'estinzione o divenire contagiato dalle prerogative umane.
Sono pochi oggi a intravedere nel profondo bosco la magia relativa alla presenza di questi esseri che ritroviamo nella letteratura ormai di second'ordine di fate e folletti. Eppure esistono ed esisteranno finquando l'uomo non avrà smesso di stupirsi ed emozionarsi dinanzi alla magia e al fascino della Natura ancestrale che ancora possiamo ritrovare lontano dai grossi centri abitati e in quella dimensione agreste che dissolve i pensieri, tanto cara ai nostri avi.
Leggi la poesia: La filastrocca di un elfo