Logos, Lux e Locus hanno la stessa radice da cui deriva la parola Luce. Il logos è il Verbo, la Parola che lega il Creatore al Tutto e si identifica pertanto nel Pantokrator: il Creatore indiscusso, il Signore dell'Universo.

Siamo su questa terra per adorare l'Infinito. "Adorare", ossia "tendere all'oro" appare un pò come ammettere la propria inferioriorità a colui a cui va il nostro tributo di riconoscenza.
In realtà, non è proprio questo il significato. Dio ci ha fatti a sua immagine non perché ci sentissimo inferiori a Lui, ma perché ascendessimo a Lui. L'adorazione è di chi è provvisto di quell'intelligenza che gli permette di comprendere la vicinanza e altresì la distanza da colui a cui va la riconoscenza. L'adorazione è quindi basata su un dialogo tra coloro che parlano la stessa lingua ma occupano ruoli diversi. Di contro, c'è solo sottomissione. La sottomissione prevede alcun rapporto di interscambio che è contro la volontà di Dio il quale ci ha fatti affinché noi lo temessimo. Quanto ora detto, non va assolutamente inteso come spesso al catechismo ci hanno insegnato. Temere e il verbo greco Timao: Onorare hanno la stessa radice che trova il suo compimento nella parola Stima. La Stima è a seguito del riconoscimento di valore indirizzato alla persona a cui portiamo rispetto e nulla ha a che vedere con la paura.
Si stimano i simili. Stimare è riconoscersi, nonostante ci si trovi in collocazioni diverse. Anche la Natura teme Dio e obbedisce a Lui dal di dentro. È quanto ci viene suggerito dal viaggio dei Magì che vanno ad adorare il Bambino Gesù. La Stella li guida ed è la proiezione della scintilla interiore che li accomuna e li rende Figli del Creatore che ha dato alla luce se stesso e si riflette nel Firmamento. Dio è in tutte le cose e chi lo riconosce con consapevolezza è parte di Lui. Ogni essere vivente si rivolge a Dio adorandolo col proprio linguaggio. Gli animali rispettando la loro Natura, gli alberi asservendosi al ciclo delle stagioni. Ogni cosa, rispettando il suo ordine e il proprio luogo. Essere nel proprio luogo significa quindi essere in Dio e dimorare nella Luce. Avere consapevolezza di chi si è davvero e obbedire quindi ai propri radicati principi.