Adorazione e sottomissione
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Adorazione e sottomissione

Adorazione e sottomissione

Amore e Psiche
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Logos, Lux e Locus hanno la stessa radice da cui deriva la parola Luce. Il logos è  il Verbo, la Parola che lega il Creatore al Tutto e si identifica pertanto nel Pantokrator: il Creatore indiscusso, il Signore dell'Universo.

Adorazione dei Magi (Giotto)
Adorazione dei Magi (Giotto)

 

Siamo su questa terra per adorare l'Infinito. "Adorare", ossia "tendere all'oro" appare un pò come ammettere la propria inferioriorità a colui a cui va il nostro tributo di riconoscenza.

In realtà, non è proprio questo il significato. Dio ci ha fatti a sua immagine non perché ci sentissimo inferiori a Lui, ma perché ascendessimo a Lui. L'adorazione è di chi è provvisto di quell'intelligenza che gli permette di comprendere la vicinanza e altresì la distanza da colui a cui va la riconoscenza. L'adorazione è quindi basata su un dialogo tra coloro che parlano la stessa lingua ma occupano ruoli diversi. Di contro, c'è solo sottomissione. La sottomissione prevede alcun rapporto di interscambio che è contro la volontà di Dio il quale ci ha fatti affinché noi lo temessimo. Quanto ora detto, non va assolutamente inteso come spesso al catechismo ci hanno insegnato. Temere e il verbo greco Timao: Onorare hanno la stessa radice che trova il suo compimento nella parola Stima. La Stima è a seguito del riconoscimento di valore indirizzato alla persona a cui portiamo rispetto e nulla ha a che vedere con la paura.

Si stimano i simili. Stimare è riconoscersi, nonostante ci si trovi in collocazioni diverse. Anche la Natura teme Dio e obbedisce a Lui dal di dentro. È quanto ci viene suggerito dal viaggio dei Magì che vanno ad adorare il Bambino Gesù. La Stella li guida ed è la proiezione della scintilla interiore che li accomuna e li rende Figli del Creatore che ha dato alla luce se stesso e si riflette nel Firmamento. Dio è in tutte le cose e chi lo riconosce con consapevolezza è parte di Lui. Ogni essere vivente si rivolge a Dio adorandolo col proprio linguaggio. Gli animali rispettando la loro Natura, gli alberi asservendosi al ciclo delle stagioni. Ogni cosa, rispettando il suo ordine e il proprio luogo. Essere nel proprio luogo significa quindi essere in Dio e dimorare nella Luce. Avere consapevolezza di chi si è davvero e obbedire quindi ai propri radicati principi.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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