L'uomo e lo sconfinamento in Dio
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

L'uomo e lo sconfinamento in Dio

L'uomo e lo sconfinamento in Dio

Amore e Psiche
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

L'uomo è piccolo ma possiede l'infinito senza saperlo. L'ignoranza del senso di appartenenza è la peggiore e sradica l'uomo da ogni identità.

The Ancient of Days è un disegno di William Blake
The Ancient of Days è un disegno di William Blake

 

È accompagnata dalla figura della canna al vento che nel linguaggio simbolico e sacro fa da contraltare alla casa sulla roccia. Apparteniamo e possediamo ciò che avvertiamo dentro di noi e questo senso di radicamento ci spinge ad andare oltre e a confrontarci con i cieli che sovrastano i moralismi e le convinzioni umane.

L'amore è tutto, ci fa dire la dimensione animica in cui ci perdiamo in questa vita. Ma l'amore non è che una forma di ricezione dell'Assoluto, in chiave umana. Ciò che è al di sopra e traduciamo come Infinito, rappresentiamo dentro di noi con il sentimento dell'amore che però, in quanto fortemente umano e dovuto al meccanismo della Creazione, non rappresenta la vera identità di Dio. Dio è al di sopra e al di sotto di ogni dove e la sua identità è in relazione a leggi segrete che riguardano Lui soltanto. Da qui l'invito di Nietzsche ad andare oltre se stessi e al di là del bene e del male e perché ciò avvenga, occorre passare attraverso la dimensione dell'amore che consente di entrare nei campi sterminati dove impera la vera giustizia. Questa che per noi è un ideale improponibile e irrealizzabile, per Dio è azione. La giustizia va oltre i parametri dell'emotività che blocca l'uomo sulle sue questioni personali, impedendogli di arrivare al culmine della verità che è oltre l'amore. La centralità in Dio è possibile oltre se stessi, l'oltre che è accessibile anche toccando il Sé più profondo, spesso pero' contaminato dagli elementi più sensibili umani.

L'oltre è l'oltre. E il mese di dicembre ce lo ricorda attraverso gli antichi rituali del Solstizio d'Inverno che prevedevano l'uscita dall'ordine cosmico oltre al quale c'è Dio nella sua identità.

Gesù, portatore di amore, è la rappresentazione umana di Dio che sa elevare, agendo sulle questioni legate all'anima, anche i più semplici, ricorrendo a metafore e a parabole. Gesù è il tramite, la via, ma già lui ci prepara allo scardinamento di convinzioni e convenzioni che impediscono all'uomo di sconfinare da se stesso e cogliere Dio.

Oltre l'umano, il Simbolo non ha più senso. Il repertorio immaginifico decade e si è in Dio.

Ho scritto e condiviso questo articolo
Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

Ti potrebbero interessare anche:
home-2-ads-fsp-cca-001