Il mondo antico e la mantella della Madonna
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Il mondo antico e la mantella della Madonna

Il mondo antico e la mantella della Madonna

Amore e Psiche
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Come ho già in altri articoli evidenziato, siamo portati a usare indifferentemente i termini "vecchio" e "antico" per esprimere lo stesso concetto.

Maestro di Marradi, Madonna della Misericordia, fine del secolo XV, cm 115×130, Marradi, Chiesa di San Lorenzo
Maestro di Marradi, Madonna della Misericordia, fine del secolo XV, cm 115×130, Marradi, Chiesa di San Lorenzo

 

Questa tendenza ubbidisce al dramma del nostro tempo secondo cui tutto ciò che si riferisce alla tradizione o al mondo dei ricordi va sostituito o cancellato completamente. La parola "vecchio" dal latino "vetus" indica ciò che ha fatto il suo corso nel tempo, si è consumato e non serve più. Oppure si è estinto da solo. A fine anno ci si libera del vecchio ma si conserva ciò che sentiamo debba rimanere.

La contrapposizione tra antico e vecchio la ritroviamo nelle tradizioni legate al Solstizio d'Inverno nel Nord Europa, dove la quercia su cui è incentrato il percorso di tutto l'anno in quanto rappresenta forza e saggezza, cede il posto al vischio collegato al divino che sorge col nuovo percorso di luce nutrendosi della linfa della quercia. Il termine celtico "druido" deriva dalla fusione dei due rappresentanti del mondo della Natura, quercia e vischio appunto. la quercia è posta in relazione al potere temporale espresso dalla figura del re guerriero assorbito dalla figura del druido che oltre ad essere sacerdote era anche guida e guaritore. Il vischio è legato all'immortalità divina che ci accompagna e ci protegge per tutto l'anno. Da qui la tradizione di offrire un rametto di vischio o di porlo alla porta di casa come simbolo di buon augurio durante la ricorrenza del Natale.

Il termine "antico" che ritroviamo per etimologia ricollegato al greco "tuke" che significa "destino" in senso lato e pertanto riferito al cammino di civiltà di un popolo, indica ciò che viene prima del tempo o non si lascia da esso condizionare. La tradizione dal sapore antico appartiene al tessuto di un popolo che perdura indipendentemente dalle esigenze di rinnovamento espresse dal popolo stesso e quindi trionfa sul tempo.

La Tuke è una divinità preellenica e collegata alla civiltà omerica e mitologia in cui la tradizione orale permetteva la trasmissione dei contenuti culturali e pilastriali della culla del modo greco. Essa verrà nel periodo di decadenza della polis e all' avvento dell'Ellenismo sostituita dalla Moira che si afferma come destino di morte in riferimento ad Atropo : Colei che taglia la tela.

È interessante notare come entrambe le divinità siano donna, in rapporto alla trasmissione dell'oralità la prima, la quale vede la donna nume tutelare del focolare domestico e delle tradizioni dell'anima di un popolo. La seconda invece è relativa al periodo "tragico" greco che vede la fine del mondo ellenico e il salto nell'Ellenismo. Atropo è quindi la dea che non solo rappresenta la fine e la morte fisica della persona, ma diviene anche colei che simbolicamente taglia l'ombelico di un popolo, estraniandolo dalle sue radici, catapultandolo nell'ignoto.

Entrambe le figure femminili vengono poi recuperate dalla tradizione mariana traducendole in simbolo di protezione anche in ambito taumaturgico in rapporto alla Madonna e alle sue apparizioni. Lourdes, Fatima, Medjugorje sono solo gli esempi più conosciuti di apparizioni mariane.

Il mantello che consacra l'appartenenza dei Santi alla sostanza pura del cielo, non intaccabile dalla materia empirica, con la Madonna diviene "mantella" ossia protezione celeste sotto cui i fedeli si raccolgono. È curioso come Maria che trasla e ridefinisce la simbologia legata ai culti della dea Madre associati alla Natura, prenda la distanza dalla Verginità che rappresenta il caos primordiale, riorganizzandola in una luce negativa su cui va ad agire in termini di taumaturgia dell'anima la divinità maschile contrapposta a quella primordiale femminile.

Leggi la poesia: Nel mio cuore antico

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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